Capitolo 19

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-ah sono così felice di vederti!- Rosalid non aveva dato il tempo al figlio di arrivare sul suo picco che già era corsa ad abbracciarlo felice di vederlo ancora vivo e vegeto e Arsen sentì chiaramente un magone nel petto non solo perché i suoi genitori erano morti da tempo e non avrebbe mai ricevuto quel calore di nuovo ma anche perché voleva ritrovare il suo gemello immediatamente.

-che cosa vi ha riportati qui?- chiese Andrey scrutando tutti e notando l'assenza di uno dei mori che la prima volta si era presentato da loro.

-abbiamo bisogno di un posto dove poter stare per un po', giusto il tempo di fare alcune ricerche- disse Zhiraya e l'uomo annuì in parte contento della loro scelta -avviserò Darren sempre se non sia stato già avvisato del vostro arrivo, nel mentre potete riposare se avete bisogno- tutti annuirono palesemente stanchi solo che Zhiraya dopo mezz'ora ancora non era riuscito ad addormentarsi e quindi era uscito all'esterno e si era seduto sul bordo del picco sul quale si trovava per osservare attentamente il paesaggio che gli si stagliava davanti, in lontananza quasi riusciva a scorgere la sagoma del vulcano: casa.

-sapevo di trovarti fuori- la sorella gli si sedette accanto con ancora la sua giacca addosso e iniziò a scrutare i suoi lineamenti che ormai conosceva a memoria per quante volte lo aveva fatto. -ti odiano-

-già-

-perché? E perché hai mentito loro?-

-il perché non lo so ma ti posso dire che me ne sono definitivamente accorto quando è scomparso Taniel, so che non dovrei dirlo ma sono felice di avere qualcuno dalla mia parte sorellina- Raenya sorrise incoraggiante e poggiò la sua testa sulla spalla del fratello guardando anche lei verso l'orizzonte -non ho detto la verità per paura, hanno scoperto tutti da poco di essere i prescelti della pietra e non me la sentito di pormi troppo sopra a loro con la storia del principe ereditario-

-immagino. Ma con le guardie? Non hai provato a fermarle?-

-certo che si! Mi hanno riso in faccia e una di loro si è anche inchinata e non per rispetto- borbottò Zhiraya ricordandosi la scena -che razza di futuro re è uno che non si fa rispettare dai suoi stessi soldati?-

-potevano anche non essere realmente i nostri soldati ma qualcuno con le loro divise-

-Rae mi hanno riconosciuto palesemente- sussurrò Zhiraya bloccando la sorella -sono sicuramente nostre-

-mi sembra comunque strano che si siano spinti così lontano da casa, molto strano-

-sto cercando una risposta da giorni ma non riesco a trovarla e la cosa mi devasta. Per non parlare del fatto che mi sento solo un peso per tutti loro-

-oh andiamo Zhi! Sai usare il tuo potere da quando avevi sei anni in modo controllato. Eri un bambino di tre anni quando hai ricevuto la pietra e nonostante ciò sei riuscito a domarla in breve tempo-

-non attiriamo troppo l'attenzione così però- sussurrò Zhiraya guardandosi intorno per accettarsi che nessuno stesse ascoltando la loro conversazione.

-si vero tu e le tue bugie. Dovresti diro loro la verità e soprattutto dovresti esternare di più le tue emozioni. Ti lascio da solo visto che ne hai bisogno- Raenya non aspettò la risposta del maggiore e si alzò iniziando a camminare per le stradine strette del picco in cerca di qualcosa da fare. Certo anche lei aveva affrontato un lungo viaggio per essere li ma non era stanca quanto lo erano tutti gli altri ragazzi che erano in cammino da molto.

-oh scusate non vi avevo vista!- Raenya sorrise in direzione di Dena che involontariamente l'aveva urtata, erano alte uguali ma sembravano l'una l'opposto dell'altra visto i loro colori.

-non ti preoccupare anch'io ero sovrappensiero e poi puoi darmi del tu come tutti gli altri, non mi offendo e non vorrei si sapesse troppo in giro chi sono-

-va bene. Non riesci a dormire?- chiese la bionda alla mora.

-no, Zhi mi preoccupa. Tu, cos'hai per la testa-

-troppe responsabilità sulle mie spalle- sussurrò Dena mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio -ho solo un anno più di te e mi sento fuori posto in questo contesto di dominatori-

-da quanto ho capito sono tutti ragazzi. Ti trattano bene?- chiese curiosa Raenya e quasi senza accorgersene le due si erano messe a camminare fianco a fianco per continuare la loro conversazione iniziata quasi per caso.

-si, diciamo che Levon è quello che si preoccupa più per me mentre Arsen è troppo intento ad incenerire con lo sguardo Zhiraya-

-ho notato. Posso sapere cos'è successo? Non credo sia solo per la scomparsa del fratello che stia in questo stato-

-diciamo che nemmeno prima per quanto ho potuto vedere le cose tra loro erano tranquille ma di certo non così problematiche. Levon è pieno di cicatrici a furia di mettersi tra loro. Il vero motivo è che Arsen si fida poco di voi del regno del fuoco-

-per cosa? cosa abbiamo fatto di male?-

-i soldati-

-ma sono solo a Zolfurian! Quello credo sia stato solo un caso e sono disposta a mettermi ad indagare personalmente al caso visto che le cose non mi tornano- disse convinta la mora incrociando le braccia al petto.

-Arsen e Levon non sono dello stesso avviso- sussurrò Dena chiedendosi se quella ragazza davvero non ne sapesse niente.

-di cosa stai parlando?-

-sia nel regno dell'aria che in quello dell'acqua i vostri soldati sono stati avvistati e non di recente, per quanto mi hanno raccontato girano qui intorno da anni ormai e non sono proprio gentili- rivelò la ragazza. Certo non avrebbe detto oltre su Taniel e Arsen, su quello che era successo loro per colpa dei soldati del regno del fuoco, ma almeno poteva dire che quello della scomparsa del libro e di Taniel non era stato un caso isolato come lo aveva definito Raenya. Raenya che in quel momento aveva gli occhi sgranati completamente sconvolta da quello che aveva appena scoperto.


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