Nei pomeriggi di primavera era un must uscire tutti i santi pomeriggi con i soliti amici del quartiere per giocare per strada, prevalentemente a calcio. Poi quando qualche vecchietto rompi palle iniziava a sequestrare i palloni perchè bucavamo le siepi del vicinato allora cambiavamo e iniziava il nascondino.
Eravamo sempre i soliti 6, poi ogni tanto si aggiungeva qualche altro amico di un quartiere attaccato al nostro e diventavamo un bel gruppo di ragazzi urlanti e scalmanati. Tutti i pomeriggio, il primo andava a casa a chiamare il secondo e poi in due si andava a chiamare il terzo e cosi via. Quante scuse inventate per saltare i compiti, la priorità era stare insieme e fare casino con le nostre energie inesauribili. Quando eravamo stanchi ci si fermava e si parlava del più e del meno. In estate ancora peggio. Capitava spesso che sfidavamo la calura delle 15.00, ma non ce ne fregava un cazzo, si doveva uscire e fare casino fino alla sera.
Un giorno si uniscono a noi altri ragazzi del nostro stesso quartiere, in realtà eravamo tutti vicini di casa e ci conoscevamo già, non eravamo di certo sconosciuti. Loro erano giusto un paio di anni più grandi di noi e per quello non stavano spesso nel nostro gruppo, forse ci ritenevano noiosi o forse avevano paura di farci male giocando a calcio e per evitare guai preferivano stare per i cazzi loro. Quel giorno però, forse erano loro a rompersi le palle e decidono di unirsi. Rifacciamo le squadre a calcio per cercare di bilanciare, sapevamo che loro erano più forti perchè qualche volta era capitato di vederli giocare. Loro erano in 4 e io propongo di prendere in squadra uno di loro in particolare, che per ovvi motivi qui chiamerò solo A. . Lui era bassino e ogni tanto osavamo prenderlo in giro, solo fino a quando non diventava minaccioso, ma si vedeva che già aveva un fisico da atleta, magro slanciato e correva come una lepre senza mai fermarsi. Gli altri si ribellano perchè io avevo chiesto di prendere il più forte, giustamente mica scemo, ma alla fine si gioca cosi.
Partita spettacolare e vittoria schiacciante. Lui si complimenta con tutti: "Pensavo che foste solo dei coglioncelli invece ve la siete giocata come si deve". Io ribatto: "Si ma alla fine abbiamo vinto grazie a te, se non ci fossi stato te avremmo perso di brutto". Lui si ripropone già per domani dicendo: "Sarà ma è stato comunque divertente, ci vediamo domani se giocate di nuovo". Io molto felicemente gli rispondo: "Noi ci siamo tutti i pomeriggi a rompere le palle per strada, sarà un piacere". Lui saluta e se ne va a casa, io invece resto fermo e penso <<porca puttana ci ha fatto i complimenti che spettacolo, è impossibile che vengono tutti anche domani>>.
Arriva il pomeriggio successivo, usciamo e andiamo al nostro solito punto di incontro e troviamo già A. ad aspettarci. Ci guarda e ci dice: "Beh ma che cazzo di fine avete fatto, vi stavate pitturando mani e piedi o cosa?". Noi diamo la colpa a uno del nostro gruppo per il ritardo e iniziamo a prenderlo per il culo per ridere un po. A. sembra colpito dalla coesione del nostro gruppo e dal fatto che sappiamo stare allo scherzo anche quando magari gli insulti diventano pesanti. Io gli chiedo: "Ma gli altri? Non sono venuti perchè non avevano pannolini da portarsi?". Lui scoppia a ridere e mi dice che sono abbastanza stronzetto e che devo comunque tenere la testa bassa. Organizziamo di nuovo le squadre e questa volta è lui a dire di voler giocare contro di me perchè io e i miei amici potevamo cavarcela e lui avrebbe sollevato l'altra squadra. Io delusissimo. Però non mi resta che accettare, mi sarebbe piaciuto di nuovo giocare con lui...si anche per vincere facile lo ammetto. Iniziamo a giocare ma questa volta la partita è "strana". Mi accorgo che lui molto spesso cerca il contatto fisico con m, ma veramente tante volte. Ad esempio quando tenevo palla e mi giravo per non farmela sfilare lui appoggiava volentieri il suo pacco con vigore sul mio culo. Io non ero una montagna eh; molto magro, esile gambe robuste si ma non palestrato ed ero anche più basso di lui. Diciamo che lui non aveva motivo di cercare cosi il contatto con me perchè mi avrebbe sfilato il pallone molto facilmente senza neanche sfiorarmi. Tra me e me mentre giochiamo penso <<vabbè il gioco è cosi, non significa niente è inutile farmi pipponi mentali. Poi stiamo giocando come i matti e nessuno si accorge di niente anche se davvero non c'era motivo di "tamponarmi" in quel modo>>. Quel pomeriggio la partita finisce un po prima perchè tutti gli altri avevano un impegno. Quando andava a finire cosi era molto seccante ma quella volta ho avuto culo perchè sono rimasto fuori con A. . Lui mi chiede: "Anche tu devi andare via" e io gli rispondo prontamente: "no macchè tanto a casa fa caldo e non ho un cazzo da fare". Lui esclama: "Perfetto!! Però senti facciamo una salto a casa da me perchè sto crepando di sete, voglio bere". Io non ci ero mai andato a casa sua ma conoscevo i genitori quindi gli rispondo: "Ok per me si può fare cosi bevo un po anche io". Appena entriamo in casa vedo che i suoi non ci sono, lui entra rapidamente e va subito in cucina dicendomi di seguirlo e di chiudere la porta. Io chiudo ed lo seguo velocemente. Ha già preso i bicchieri e sta versando l'acqua. Beve un bicchiere intero tutto in un sorso e poi esclama: "Porca troia che cazzo di caldo e di sete, sono sciolto". Poi si siede sul divano e io mi accomodo sulla normalissima sedia da cucina. Lui a un certo punto mi fa: "Ma tu sei fidanzato? Hai mai scopato con una ragazza?". Io resto basito, non mi aspettavo per niente quella domanda. Gli rispondo un po esitante: "Mah no, le mie amiche guardano tutti quelli più grandi, non c'è speranza per noi". Voglio sapere di più su di lui e subito gli chiedo: "E tu invece? Sei fidanzato? Hai già scopato?". Anche lui resta stupito della mia sicurezza nell'argomento. Si ferma un po a pensare mentre sorride e mi dice: "Si mi sono frequentato con una tipa ma niente di serio, seghe pompini e poi una settimana fa me la sono scopata. Ma non mi piace caratterialmente e l'ho lasciata, lei si stava quasi innamorando e io non voglio impegnarmi". Io non ci credevo; parlava con me di tutte queste cose come se fossi uno della sua età. E' anche vero che non era 10 anni più grande di me ma di solito noi con loro non parlavamo mai di queste cose. Io ero ancora di stucco e annuisco solo, poi li incalza dicendo: "Però mi mancano i pompini che mi faceva, andava giù che era una meraviglia! E tu te le fai le seghe?". Io ancora più stupito da quella domanda, ma non spaventato, esito nella risposta: "beh si ogni tanto si". Lui insiste: "Quando l'hai fatta l'ultima volta?". Io a quel punto abbastanza in imbarazzo, accennando una risatina da coglione dico: "stamattina". Lui se la ride e poi mi dice: "Beato te, io invece non sborro da una settimana!!". Nella mia mente penso <<come cazzo fa a resistere?>>. A questo punto la domanda che non mi aspettavo mai e poi mai: "Che ne dici se ci seghiamo a vicenda? Tu seghi me e io sego te, però facciamo che seghi di più me perchè tu hai già sborrato stamattina". Io resto di pietra, sono relativamente scosso ma allo stesso tempo non voglio tirarmi indietro, faccio finta di pensare per prendere tempo e dopo un po dico: "Ok dai si può fare, anche se non è giusto però eh".
Non potevo tirarmi indietro, mi sono detto <<che sarà mai? il cazzo ce l'ho anche io e lo tocco. Altri cazzi di altri ragazzi li avevo già visti a scuola calcio nelle docce, che poteva mai essere?>>. Toccare il cazzo di un altro ragazzo? Quello mai fatto ma volevo provare, anche se nella mia testa tutti i pensieri erotici erano rivolti solo ed esclusivamente alle donne. Io mi metto di fianco a lui sul divano e lui tira giù tutto mentre è ancora seduto per far venir fuori il cazzo. E' ancora barzotto, già scappellato, abbastanza depilato, palle grosse. Io guardavo fisso il cazzo, non volevo incrociare il suo sguardo, sapevo che una volta diventato duro sarebbe stato più grosso del mio quindi il mio lo lascio dove si trova. Tanto avevo capito che l'obiettivo era far godere lui e lui non aveva voglia di segare me. Inizio a prenderlo in mano, comincio a massaggiarlo e fare il classico su e giù come quando mi facevo io le seghe. Lo sentivo crescere in mano, diventava sempre più duro e grosso. All'apice dell'erezione era li, una bella mazza di ferro di circa 18 cm stretta in mano. Lo tenevo esattamente dal centro, era abbastanza stancante da segare perchè i movimenti su e giù erano abbastanza ampi data la lunghezza e intanto pensavo <<che bestia, beato lui>>. Ad un tratto mi chiede di fermarmi, avevo capito che era secco e che iniziava a fargli male; si sporge in avanti e fa scendere un pò di saliva dalla bocca dritto sulla cappella, poi mi chiede di continuare lentamente, rimane in avanti e di nuovo un altro pò di saliva mentre lo sego. Dopo si ristende indietro e percepisco che inizia a godere, le mie mani si bagnano così come tutto il cazzo. Lui inizia a contrarsi, vedo la sua cappella lucida che diventa violacea, capisco che è quasi il momento. Sapevo come fare, senza farmelo dire aumento il ritmo, mi viene spontaneo stringere quel cazzo durissimo. Esplode mentre lui gode gemendo in silenzio. La sborra va ovunque, anche sulla mia mano ovviamente. 4 schizzi copiosi di sborra calda. Nonostante mi fossi sporcato la mano finisco e continuo a massaggiarlo molto lentamente, lui ha ancora qualche spasmo fino a quando non decido di fermarmi. Cazzo il braccio mi fa male però che sborrata; lui è sfinito. Appena si riprende un pò dice: "Cazzo sei stato bravo eh, che segone! Quasi meglio della tipa". Lui è estremamente soddisfatto, a me invece fa ancora male il braccio però sento di essere contento di averlo fatto godere come si deve. Lui mi dice: "Vuoi pulirti? Se vuoi pulirti leccatela perchè non ho voglia di prendere fazzoletti". Io avevo intuito la sua intenzione di farmela assaggiare ma non ne avevo molta voglia e gli rispondo prontamente: "Non ti preoccupare che vado io in bagno a lavarmi le mani". Lui ridacchia e dice: "Si si tanto secondo me la vorresti assaggiare, peggio per te hai perso un'occasione". Ci ripuliamo e poi dico: "Si è fatto tardi, devo andare". Lui mi dice subito: "Ok ma vuoi venire a pesca domani?". Io esterrefatto gli rispondo: "Ma come vai anche a pesca? Ma che rottura di palle" ridendo. Lui si difende dicendo: "Ma guarda che è rilassante, dai vieni cosi mi fai compagnia". Io gli dico: "Ok dai domani ti faccio sapere".
Torno a casa stanco ma in un certo senso contento, mi ripetevo che era stato tutto <<strano>> e magari non sarebbe dovuto andare cosi il pomeriggio però allo stesso tempo era stato divertentissimo. Era come sentire il potere di far godere una persona solo nella mia mano. Pensavo che comunque c'era da provare ancora il potere di far godere una donna con il mio cazzo... però vabbè per quello c'era tempo. Intanto dovevo pensare a domani, se andare a pesca o meno con lui, e dopo quello che era successo nel pomeriggio mi ero ripromesso che non mi sarei tirato indietro se mi avesse chiesto un'altra sega... o magari altro.
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Romanzo del Cazzo
Teen FictionDalla mia prima esperienza con ragazzi, seguendo tutti gli sviluppi della mia passione per il cazzo che nel corso del tempo mi ha portato a vivere numerosissime esperienze, molte delle quali inaspettate e bizzarre. Scriverò un commento identif...