Parte I

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La stanza era spoglia.

Quattro mura di mattoni, un pannello scuro che scendeva fino al pavimento, arrivando a fare da tappeto a due sedie - l'una di fronte all'altra - e un tavolino, sul quale poggiavano due piccole pile di cartoncini bianchi. Il progetto di 'The skin deep' consisteva nel portare faccia a faccia coppie di persone che avrebbero dovuto porsi delle domande a vicenda, quelle coperte che erano posizionate sul tavolino al centro. Le coppie non erano solo di fidanzati o coppie sposate, ma anche di figli e genitori, nonni e nipoti, coppie al primo appuntamento o ex.

Louis e Harry avevano accettato la chiamata per rientrare tra le persone intervistate nell'ultimo gruppo. Dopo anni ormai passati separatamente, si erano risentiti proprio in vista di quell'incontro acconsentito da entrambe le parti.

"Sei sicuro, Styles? Potremmo fare un macello." Aveva detto il più grande, mentre con una mano accarezzava il pelo del suo cane, stesi entrambi sul divano; mentre con l'altra manteneva saldo il telefono all'orecchio. Il suo tono era leggero, quasi dispettoso e divertito. Harry aveva risposto con una risata amara: "più di quanto non abbiamo già fatto? È impossibile."

Uscire da una storia come la loro non era stato facile.

Tanti erano stati i momenti in cui la loro relazione era stata una via di fuga, la salvezza e libertà; altrettante volte era stata la gabbia, il labirinto che li faceva ritornare sempre al punto di partenza. Chiuderla era stato come chiudere per sempre con una parte di se stessi, per entrambi.

Era stato difficile, doloroso, a tratti era sembrato un distacco infinito e impossibile da portare a termine, ma adesso, dopo tre anni e mezzo con carriere da solisti alle spalle e nuove vite, tutto pareva essere più lontano di quanto in realtà non fosse.

Quindi prestarsi per un progetto simile sarebbe stato un gioco da ragazzi, no?

La porta tagliafuoco si aprì, lasciando entrare nello studio un Louis con pantaloni aderenti e neri e maglietta dello stesso colore, anche le vans erano rigorosamente scure. Completo spezzato solo dalla giacca di jeans che portava sopra. Harry, da che stava intrattenendo una conversazione veloce con il cameraman, si voltò a guardare nella sua direzione. Sorridere per lui era ancora inevitabile ogni volta che lo vedeva.

"Spero di non essere arrivato in ritardo, mate!" Esclamò con un sorriso divertito, tirando fuori entrambe le mani dalle tasche per abbracciare il ragazzo con il quale si erano sentiti telefonicamente. Era stata una lunga conversazione, perché Matt - così si chiamava - aveva detto che prima di ritrovarsi per l'intervista, avrebbe voluto fargli qualche domanda in privato per conoscerlo meglio; per chiedergli quali fossero i limiti che in quella giornata non avrebbe voluto superare e, soprattutto, come si sentisse davvero all'idea di incontrare il suo ex - il più importante tra i suoi ex, a quanto pareva - e Louis era stato abbastanza sincero da confessargli che quella fosse una delle cose più spaventose mai fatte nell'ultimo periodo. Matt era stato discreto, molto bravo a metterlo a suo agio e parlare con lui di certe cose era stato molto semplice, ecco perché era riuscito a ripagarlo con tanta sincerità.

Una sincerità che probabilmente non avrebbe concesso a nessun altro in quella stanza.

"Grazie mille di essere qui oggi." Ricambiò la stretta l'altro, mentre Louis gli batteva una pacca sulla spalla di rimando. I suoi occhi azzurri, ancora concentrati sulle persone che gli si erano avvicinate, non osavano posarsi sul ragazzo alto e dai capelli ormai corti che era a qualche metro da lui, mentre aspettava educatamente il suo turno per salutarlo. Qualche stretta di mano in più, presentazioni veloci e fu il turno di ricambiare il sorriso e lo sguardo illuminato e verde dell'altro.

"Louis." Pronunciò solo, avanzando di un passo. Una mano di Louis tornò da dov'era uscita: nella sua tasca della giacca. Mentre l'altra andò ad abbracciare al collo il più alto, che di rimando si piegò appena, com'era solito fare per legargli entrambe le braccia in vita.

I'm not ready to let you forget me|| Larry StylisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora