Halloween al pepe

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Marinette si era ritenuta davvero fortunata ad essere stata presa come stagista nella più famosa casa di moda del mondo, ma mai avrebbe pensato, all’età di 25 anni di ritrovarsi in una situazione del genere, guardandosi allo specchio quasi inorridita, non credendo che davvero il suo capo avesse deciso di farle indossare proprio quel costume. 
Le altre stagiste della casa di moda stavano indossando senza problemi quanto messo a disposizione da Gabriel Agreste in persona, avendo non solo così l’occasione di mettere in mostra la nuovissima linea di costumi a tema, ma avrebbe fatto buona pubblicità alla festa aziendale che aveva deciso di tenere quell’anno, invitando anche pochi giornalisti scelti presso la sua villa privata.
-Queste nuove creazioni sono una favola! - esclamò Alya prendendo posto al fianco dell’amica davanti allo specchio, ed aggiustandosi al contempo il seno generoso nella scollatura della striminzita tuta militare che stava indossando.
La castana si rigirò su se stessa, rimirando estasiata come il pantaloncino molto ridotto si adattasse perfettamente alla curva del suo fondoschiena, facendone vedere una generosa porzione.
-Questa volta il grande magnate della moda ha fatto un vero colpaccio! - continuò la blogger. - Appena posterò le foto e i video della serata, nei negozi pioveranno tanti di quegli ordini che non saprà da che parte cominciare.
Marinette osservò la sua amica dai tempi del liceo, non condividendone l’entusiasmo. Gabriel agreste aveva decisamente fatto un buon lavoro nel realizzare quella nuova linea di abiti a tema e costumi dedicati, ma arrivare a imporre ai propri dipendenti di indossarli nella serata di Halloween, le sembrava decisamente esagerato.
La corvina tornò a guardarsi nello specchio, cercando di tirare in su la scollatura del bustino che indossava, col risultato di vedersi la parte anteriore della gonna avvicinarsi pericolosamente all’orlo della sua biancheria col rischio di esporla a tutti i presenti, gemendo al contempo frustrata.
Gabriel aveva disegnato personalmente quel capo, curando ogni singolo dettaglio. Il bustino rosso era ricoperto di ricami in pizzo nero, di cui erano fatte le maniche larghe; e sempre di pizzo era fatta la gonna dell’abito, cortissima davanti, per scendere con uno strascico a sfiorare il pavimento, mettendo in risalto le gambe affusolate della ragazza. Il tutto era completato da un paio di decolté nere con il tacco alto.
Ma perché poi tra tutte le stagiste, Gabriel Agreste aveva proprio scelto lei per indossare quella sua creazione?
Marinette si guardò intorno, vedendo le altre intervenute alla festa che stavano indossando lo stesso modello di costumino da segretaria sexy, con camicia bianca dalla scollatura profonda e dalla gonnellina striminzita con tanto di spacchi laterali con la cravatta in coordinato e le autoreggenti in bella vista. La ragazza si morse il labbro inferiore, notando che nessuna di loro stava portando il reggiseno in quel momento, e ringraziando il cielo che a lei fosse toccato un modello decisamente più casto, anche se avrebbe attirato l’attenzione proprio perché unico nel suo genere.
-E questa che roba è? - sbottò Alya, alzando quasi a forza la gonna dell’amica e osservando con aria schifata la biancheria che stava sotto.
-Che vorresti dire? - chiese titubante Marinette, quasi con espressione colpevole sul volto, consapevole che la sua amica  le avrebbe fatto una ramanzina coi fiocchi.
-Che quelli sembrano mutandoni da nonna, non so se rendo l’idea! - replicò Alya, incrociando le braccia sotto il seno generoso e scuotendo la testa sconsolata. - Come pensi di poter conquistare il tuo obiettivo se ti ostini a non mettere in pratica i miei consigli?
-Con la mi-mia personalità? - provò a rispondere Marinette, ostentando un sorrisino tirato, sperando che all’amica non venisse in mente qualcosa di strano.
Speranza vana, poiché Alya si fiondò verso l’armadietto dove aveva depositato i suoi abiti, tornando poi con quello che sembrava un minuscolo pezzetto di stoffa con un filo interdentale attaccato in mezzo.
-Queste le avevo prese per dopo, ma credo che servano molto di più a te... - bofonchiò la castana, mettendo il capo di biancheria nelle mani dell’amica e spingendola verso la toilette delle signore.
Marinette osservò sconcertata quel coso di stoffa che aveva tutta l’aria di essere ultra scomodo, per poi tornare ad osservare la sua amica.
-E cosa ci dovrei con... questo? - provò a chiedere la corvina, spaventata per la probabile risposta che avrebbe ricevuto.
-Le indossi? - rispose Alya con un sopracciglio alzato davanti all’espressione attonito dell’altra.
Le due ragazze restarono a guardarsi negli occhi per quasi un minuto, prima che Alya ringhiasse inferocita.
-Senti, Marinette, - cominciò la castana. - Siamo amiche da tanto tempo, e ci vogliamo bene. Ma ti conviene indossare quel perizoma, o mi vedrò costretta a strapparti quelle mutande anti sesso e a infilartelo a forza!
Marinette deglutì, sapendo che la sua migliore amica non faceva minacce a vuoto, e quando voleva qualcosa, Alya era disposta a tutto pur di ottenerla.
Alla fine, la ragazza optò per chiudersi in uno dei cubicoli del bagno, studiando quel pezzetto di stoffa nero. 
A prima vista, l’indumento sembrava un normalissimo capo di biancheria, ma presentava una specie di membrana sul davanti, nascosta tra la stoffa e che andava a posizionarsi proprio...
Marinette sbiancò, quando si rese conto che le sue grazie si sarebbero trovate a contatto con quel corpo estraneo inserito nel perizoma.
-E passami quell’orrore che ti ostini ad indossare! - arrivò chiara e forte la voce di Alya, mentre tendeva la mano da sotto la porta rialzata in attesa del mutandone incriminato.
La corvina si vide costretta a consegnare le sue adorate e comodissime mutande in cotone bianco, infilandosi poi con le palpitazioni il perizoma, facendo mosse strane per cercare di sistemarlo nel migliore dei modi, ma con scarsi risultati. Sconsolata, la ragazza decise infine di uscire dal cubicolo, cercando di ignorare il più possibile il fastidio dovuto a quel corpo estraneo che andava a toccare punti decisamente troppo personali.
-Alya, ma sei sicura che non siano difettose queste mutande? - la corvina cercò di districare il file interdentale che le si era incastrato un po’ troppo tra i glutei. - No, perché davvero sono scomodiss...
Marinette non terminò la frase, interrotta dal rumore dello sciacquone azionato nel cubicolo affianco a quello che lei aveva occupato, e guardando la sua migliore amica che usciva trionfante e senza nulla in mano.
-Dove Sono Le Mie Mutande? - quasi urlò la corvina e con gli occhi sbarrati.
-Scaricate.. letteralmente! - decretò soddisfatta di se Alya, prima di prendere a braccetto l’altra e dirigendosi verso la sala della festa.
Ma quello che Marinette non poteva sapere era che in una delle tasche della divisa militare che l’amica stava indossando si nascondeva la piccola arma segreta che Alya aveva in mente di utilizzare per far capitolare un certo biondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 31, 2022 ⏰

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