Long-Lasting Love

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Mi piaceva il modo in cui mi parlavi, lo vedevo nei tuoi occhi che ti sentivi al sicuro, che eri a tuo agio a parlare di tutto ciò che ti preoccupava, di cosa ti procurava gioia in questo mondo, di cosa ti spaventava e molto altro.

Non trovo un modo semplice per descrivere tutto ciò che abbiamo passato, le parole adatte per raccontare l'intensità delle emozioni che abbiamo, che ho provato in questa relazione.

Bene ragazzi, premetto che questa storia è frutto della mia immaginazione (e non), ho raccolto diverse informazioni da relazioni passate mie e dei miei amici.

Cercherò di mettere per iscritto le mie emozioni per rendere il tutto un po' più realistico e per trasmettere l'importanza di questa storia nella mia vita, magari vi ci rivedrete pure voi sotto alcuni aspetti

PREMESSA

Non mi sei mai piaciuto, il tuo modo di fare e il modo in cui parlavi mi creavano fastidio tale che non riuscivo nemmeno a guardarti in faccia.

Il nostro rapporto ora mai era cambiato da tanto, non ci parlavamo, non ci salutavamo, quelle poche parole di conversazione furono solo insulti e andare avanti così per me non creava alcun disagio.

Dico da tanto perchè ricordi di come quel bimbo troppo carino mi prese in braccio per la prima volta? di come il suo sorriso e i suoi occhi splendevano? di come mi prendevi con attenzione per non farmi male. Il mio protettore il mio angelo, così ti chiamavo da piccola, quando avevo bisogno di qualcuno tu eri lì, con le braccia sempre aperte ad accogliermi.

Era bello stare con te, da piccola ancora non capivo l'importanza degli abbracci, se lo avessi saputo prima sarei rimasta di più fra le tue piccole braccia.

Avevi cinque anni, un anno in più rispetto a mio fratello e a prima vista siete sempre stati grandi amici, lo hai semrpre considerato un tuo fratello e dopo la mia nascita mi hai vista sempre come visto che tu non ne avevi, e dopo la mia nascita mi hai sempre considerata la tua sorellina.

Insieme a voi due ho trascorso un'infanzia bellissima, tra risate e litigi fra me e mio fratello il quale tu ci separavi sempre, eri sempre stato gentile e pieno di gioia nei nostri confronti.

Ti comportavi come sempre nonostante gli anni che passavano, sono sempre stata la tua piccolina così mi chiamavi, quando stavo con te non sentivo la differenza d'età che c'era, seppur ci fossero quei momenti in cui lo sentivo tremendamente.

Non giocavamo più quasi tutti i giorni come una volta, te hai inziato ad avere altre priorità ma nonostante tutto eravamo ancora grandi amici, forse qualcosa di più da parte mia.

La piccolina aveva la sua prima cotta e chi fra tutti? Quando sei piccola non pensi tanto alle cose che ti circondano, agisci sempre d'impulso in più ero una bimba anche abbastanza rumorosa, che non si vergognava di dire ciò che pensa e così via. Mi feci coraggio e confessai ciò provai nei tuoi confronti.

Era l'età della tua adolescenza, delle tue esperienze, e io che non badavo a questi elementi mi feci avanti, mi avevi liquidata scherzosamente prendendomi alla leggera, tuttavia non l'ho presa male perchè in fondo me lo aspettavo.

Gli anni passavano, noi crescevamo e i nostri sentieri si stavano separando sempre di più: non ci salutavamo più come una volta, io ormai avevo dimenticato quell'amicizia che ci accumunava nonostante fossi ancora amico di mio fratello, non venivi più a farci visita a casa, ma era okay non ci davo molto peso.

Le voci su di te circolavano regolarmente, eri diventato un donnaiolo, avevi ragazze di ogni genere, di ogni età e chi ne ha più ne metta, eri diventato l'idolo di molte ragazze (che clichè, peccato sia la realtà), in più quel visino stupendo che avevi si era trasformato in un mostro.

Eri già bello in passato, come hai fatto ad esserlo ancora di più, mi fìda fastidio non smetterò mai di dirlo. Tutte ti facevano gli occhi dolci e per qualche motivo mi dava particolarmente fastidio.

Non ero gelosa, non pensarlo nemmeno, mi dava fastidio il fatto che loro ti rincorrevano ma a te non fregava nulla, a te piaceva la sensazione di qualcuno che ti volesse, ma tu non volevi nessuna. Era questo ciò che pensavo, ascoltavo le voci che giravano sul tuo conto, non sapevo la tua versione dei fatti perciò io ignara, ascoltavo la massa.

Con i nostri amici ci incontravamo regolarmente, non ci salutavamo nemmeno iniziavamo subito con le prese in giro, come è iniziata la cosa non si sa, sappiamo solo che ho iniziaot io ad insultarti senza un apparente motivo e ho avuto pure il oraggio di sorprendermi quando hai fatto altrettanto. Pazzesco.

Hai iniziato a corteggiare una delle mie amiche più fidate, non hai nemmeno idea di come erano i suoi occhi quando parlava di te, il modo in cui ti descriveva era totalmente diversa da come ti descrivevano gli altri, la cosa che mi fece venire una strana senazione era il fatto che lei descriveva la persona con cui ho passato la mia infanzia, la persona di cui mi infatuai moltissimo tempo fa.

Nonostante tutto ero felice per entrambi, sembrava finalmente che tu smise di giocare con la gente e lei la vedevo bellissima, era proprio innamorata, ero gelosa, anche io avrei voluto in futuro uno sguardo del genere su di me e indovina un po'.

Non vi siete mai messi insieme, quando ho scoperto che non vi sentivate più ho avuto un vuoto dentro, non destinato a ciò che provavo verso di me, ma verso lei.

Eri il suo primo amore se così vogliamo chiamarlo, mi telefonava con la voce tremante di quanto fosse stato doloroso lasciarti era ancora più sconcertante sapere che il vostro distacco era dovuto a lei.

Apparentemente hai iniziato ad avere un brutto periodo che ti ha allontanato da tutti, non ti facevi aiutare neanche da lei. Avete smesso di scrivervi, lei si stava allontanando sempre di più e venne toccato il fondo quando lei trovò conforto in qualcun altro. Non avete mai cercato di chiarire, ti stavi chiudendo in te stesso, e per la prima volta mi stavo preoccupando veramente di te.

Volevo esserti vicina, come tu lo eri con me quando ero piccola. Gli insulti erano cessati, quando ti vedevo mi fermavo per chiederti come stessi, e non dimenticherò mai la tua faccia sorpresa, mi risposi comunque che stavi facendo progressi e per la prima volta dopo tanto sembrava di essere tornati nel passato.

Dopo quel episodio i nostri rapporti stavano migliorando, un giorno decisi di fare un salto a casa tua per vedere come te la passavi avevo portato pure il tuo dolce preferito (quello che mi ricordavo da piccola), ti prometto che non avevo doppi fini, volevo fare nuovamente amicizia con te e capire cosa ti è successo in tutti questi anni.

Mi avevi aperto con gli occhi tutti assonnati e i capelli disordinati, la vista mi fece sorridere e prenderti in giro scherzosamente al che mi risposi a tono.

Salutai la zia (così chiamavo tua mamma) e iniziammo a parlare di cose futili, cercavamo di evitare il discorso del nostro distacco, ci stavamo comportando come se non fosse successo nulla, gli chiedevo del lavoro, lui mi chiedeva della scuola. Era l'anno del mio diciottesimo, perciò sul momento lo invitai.

E da quel giorno in poi tutto inziò a prendere una piega diversa.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02, 2022 ⏰

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