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Roma, due giorni prima delle calende di Novembre, 714 A.U.C.

Cesare Ottaviano a Marco Agrippa

Mio carissimo Marco, sono così felice di scriverti! Oggi, nel pomeriggio, è nata mia figlia. È già una bambina stupenda, forse piange troppo, ma perdonerei tutto a un faccino del genere. Ha già i miei capelli biondi, e molto probabilmente avrà anche gli occhi chiari, ma non sappiamo se saranno verdi come quelli di Scribonia o azzurri come i miei. Tenerla fra le braccia mi riempie di una gioia immensa, così grande che non si può esprimere. Non riesco a capacitarmi di come una creaturina del genere possa essere mia figlia, la mia bambina... sai anche tu che speravo in un maschio, ma sicuramente Livia me lo farà avere. Non ho cambiato idea sul divorzio, ormai Scribonia è diventata insopportabile. Però quella bambina per un attimo mi ha fatto dubitare, ho pensato che forse una bambina così dolce non poteva che addolcire tutte le persone intorno a sé. Già la amo moltissimo, e non vedo l'ora che cresca, che impari a parlare, a leggere e a scrivere, e ad esprimere le sue idee e i suoi pensieri. So già che sarà una brava donna, rispettosa dei costumi, pudica, e di cui sarò sempre fiero.
Non ho mai pensato che un uomo potesse amare tanto.
Non voglio tediare e infastidire né te né me stesso con la politica, dunque ti aggiornerò riguardo le altre questioni in un'altra missiva.
Stammi bene.

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⏰ Last updated: Nov 12, 2022 ⏰

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PATER FILIAQUEWhere stories live. Discover now