Racconti macabri & dove trovarli

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Ah sei qui!? Dunque non riesci a dormire. Di questi tempi è assai azzardato girovagare di notte da solo...anche perché potresti accorgerti di non esserlo per davvero! Siediti qui, accanto a me. La candela dovrebbe farci luce sufficiente. Lascia che ti racconti delle storie, storie che hanno dell'oscuro...forse un fondo di verità o completamente inventate, ma che ti faranno tornare a letto di corsa con le coperte fin sopra il naso. Mettiti comodo, ma non troppo, e se senti qualche rumore nel buio...scappa!

L'UNCINO

La luna piena brillava nel cielo quella notte. Là, sulla collina dei baci nascosti, i due sedicenni Marty e Lilibeth si appartarono nella loro auto per pomiciare. Il silenzio intorno a loro era rotto solo dal bubolare di qualche gufo. Dalla collina si godeva di una stupenda vista dell'intera città, che però era in subbuglio per la fuga di un pericoloso serial killer dal penitenziario locale. L'inquietante particolare era che al posto della mano destra, egli aveva un uncino che usava per sgozzare le sue vittime. Lilibeth irrequieta e spaventata, si guardava intorno con fare repentino

<< Ti prego Marty, torniamo a casa >>

Implorò, ma il ragazzo aveva ben altre intenzioni così cercò di calmarla.

Iniziarono a baciarsi, ma il momento venne immediatamente rotto da un brusco rumore simile allo stridere di unghie su una lavagna. Non ci volle molto per capire che qualcosa strideva sulla loro auto. Lilibeth andò nel panico

<<Non siamo soli Marty...metti in moto e andiamo via, ti prego!>>

Ma Marty, colpito da un lampo di stupido coraggio decise di scendere dalla macchina

<<Ti farò vedere che non c'è nulla di cui avere paura, sarà qualche idiota che si diverte a fare scherzi!>>

Una volta fuori, ignorando le richieste di Lilibeth di non lasciarla sola, Marty si guardò intorno, ma altro non vide che alberi e buio. Ad un tratto però si rese conto di un evidente linea bianca che aveva rovinato la pittura dell'auto e che continuava fino al portabagagli. Si arrabbiò molto, dato che l'auto era del padre. Il rumore di un ramo spezzato fece trasalire la ragazza e Marty intravide una figura nascosta fra i cespugli.

<<Ehi! Ti vedo, dannato pervertito! Hai rovinato la mia macchina!>>

Gli gridò contro, per poi inseguirlo.

Il cuore di Lilibeth andava a mille. Rimase sola...troppo a lungo. Tremava e sobbalzava ad ogni minimo rumore. Provò a contattare Marty al cellulare. Qualcuno rispose, ma tutto ciò che si udiva erano solo dei versi, come l'agonia di un soffocamento. Lilibeth chiamò il nome di Marty più volte ma cadde la linea. In preda alla paura, la ragazza passò sul sedile del guidatore e mise in moto l'auto. Non sapeva guidare, ma il terrore le fece fare un gesto assurdo. Piangendo, andò in retromarcia e i fari della macchina illuminarono l'orrore: penzolante da un albero vicino, vi era il cadavere sgozzato del povero Marty. Lilibeth lanciò un grido e sfrecciò via ma non andò lontana. Sulla strada, nel fascio di luce dei fari, le comparve l'uomo uncino. La ragazza sterzò e perse completamente il controllo dell'auto che già prima non aveva. Il mattino seguente, una guardia forestale trovò il veicolo schiantato di fronte ad un albero ma al suo interno non vi era nessuno. Chissà su quale ramo il cadavere della povera Lilibeth penzola ancora...

IL PONTE DELL' UOMO-CONIGLIO

Vicino a Clifton, nel Virginia, esiste un piccolo ponte, o per meglio dire, un cavalcavia ferroviario attorniato da fitti boschi. Potrebbe sembrare un sottopassaggio come molti altri, se non fosse per il suo spettrale abitante...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 15, 2022 ⏰

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