Stelle. Un infinitesima quantità di stelle. Piccole lucciole che brillano lontane nel cielo. Sin da bambini quando alziamo lo sguardo ci affascinano, sono luminose, belle, lontane, infinite. Ogni gruppo di stelle forma una galassia, all'interno della quale ci sono dei pianeti. La nostra galassia è la Via Lattea, ma di certo non è l'unica. Prova ad immaginare: un' infinità di stelle che a loro volta si uniscono in un'infinità di galassie. È praticamente impossibile essere soli in questo universo. Ma non sto parlando di stelle per fare una lezione scientifica, è che mi piace paragonare le persone ad esse. Mi spiego meglio: sono tantissime; piccolissimi puntini, spesso vicini, ma allo stesso tempo lontani. Proprio quando pensiamo che siano piccole e tutte uguali scopriamo che se solamente le guardassimo più attentamente rivelano un mondo dentro. Le stelle, infatti, dalla terra sembrano minuscole, ma questo è dovuto solo alla lontananza: sappiamo infatti che le stelle sono enormi, hanno dimensioni difficili persino da immaginare; pensiamo che siano tutte bianche, ma studiandole abbiamo scoperto che esistono stelle gialle, arancioni, rosse, azzurre e bianche. È questa la cosa che mi piace paragonare. Pensiamo ad una grande città, New York: così tanta gente che cammina sui marciapiedi, tutti concentrati sui loro obbiettivi. Una singola persona può risultare insignificante in questi casi, uguale e tutte le altre, ma la realtà è che ogni singola anima che solca quel marciapiede ha una propria vita, una propria personalità, delle proprie idee. Ognuno è immenso a modo suo.
Ecco magari qualcuno a questo punto potrebbe dire che questa è una cosa scontata, ovvia, però credo sia importante fermarsi a pensare e a riflettere su questa cosa.
Io sono Sara e so di non essere uguale agli altri. So di non essere Sara la simpatica, la secchiona, la stramba, la stupida, quella carina ma niente di che. Sinceramente mi sono stancata si essere sara l'anonima io vorrei che gli altri riuscissero a vedere solo Sara non tutto il resto. Vorrei che non mi giudicassero dalle apparenze, vorrei sentirmi accettata, vorrei che ci fosse almeno una singola persona disposta ad ascoltarmi, a capirmi. Tuttavia non si può vivere attendendo l'approvazione degli altri, o persino cambiare se stessi per essere accettati dagli altri. Bisogna andare avanti, prima o poi il destino farà arrivare qualcuno sulla tua strada che ti capisca, e se così non fosse, si continua da soli.
Dopotutto meglio soli che mal accompagnati no?
Ogni tanto dubito di questo proverbio, ogni tanto le uniche cose che vorrei sarebbero delle parole di conforto di un'amica, una carezza in volto, qualcuno che ti porga un fazzoletto per asciugarti le lacrime... Ma non si può avere tutto dalla vita. Ma cos'ho io, se non i miei libri, la mia penna e la carta...? Io non ho la mia galassia.
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UNA RAGAZZA COME TANTE
General FictionSara, tutti l'hanno sempre etichettata, Sara la simpatica, Sara la stramba, Sara la noiosa, Sara la secchiona... per tutti è sempre stata solo una ragazza come tante, ma è davvero così? Siamo davvero solo quello che gli altri ci dicono di essere?