Mi sveglio con il sottofondo della sveglia che mi sta stonando un timpano e mia madre che grida il mio nome. In risposta stacco la sveglia e grido di rimando a mia madre di poter smettere di gridare come le oche perchè sono sveglia, mi armo di tutta la mia forza di volonta per lasciare il calore e la morbidezza del mio letto e vado a fare l' unica cosa che non volevo fare, specchiarmi: i miei capelli sono così in disordine che a confronto un nido di uccelli è più ordinato, ma quello che mi fà riflettere di più sono i miei ochhi spenti, vuoti e gonfi e rossi dal pianto terminato qualche ora fà.
Tralascio il mio aspetto e cerco di non dargli molto peso anche se mi viene molto difficile e scendo le scale di casa che conducono alla cucina mentre il mio olfatto sta gioiendo perchè sente l'odore dei buonissimi pancake di mamma, non perdo tempo a salutarla e mi viene ricambiato con un ''buongiorno Ile dormito bene?'', mi limito solo ad annuire sperando che non si accorga dei miei occhi, in quel caso inventerei una delle mie solite scuse.
Mi inizio a incamminare al mio posto a tavola, ovviamente capotavola, che mamma mi presenta quei buonissimi pancake pieni zeppi di nutella, la mattina così può iniziare bene. Mangio con una tranquillità che in realtà non dovrei avere visto che sono del tutto consapevole che se continuo di questo passo non arriverò in tempo a prendere l'autobus per andare a scuola.
Finiti i pancake chiedo a mia madre di poter posare i piatti nel lavandino sennò avrei fatto tardi a prendere l'autobus e sembra credere a questa scusa che in realtà è nata per la mia troppa pigrizia, mi metto a salire di corsa le scale perchè apparte gli scherzi sono davvero in ritardo e mi fiondo dentro la doccia, ci metto si e no dieci minuti esco mi metto l'accappatoio e infilo il primo intimo che trovo,stessa sorte hanno i vestiti che sono i primi che trovo puliti sopre la scrivania, si rivelano essere un jeans classico strappato nel ginocchio, una maglietta a maniche corte e un bel felpone nero del mio migliore amico. Mi riavvio in bagno, fortunatamente non occupato da mio fratello, per truccarmi e faccio il solito trucco cioè mascara nero che mi risalta gli occhi celesti e la matita nera con un piccola codina a fine occhio, mentre riffletto su quanto io sia sfigata perchè per truccarmi gli occhi mi devo mettere appicciacata allo specchio essendo mezza cieca, comunque non ci do molto conto e metto gli occhiali scendo di corsa le scale prendo lo zaino preparato dalla sera prima, vado a salutare mamma ed esco ufficialmente di casa per incamminarmi alla stazione dell'autobus per raggiungere scuola.
Mentre sono sull'autobus apro tik tok e mi metto a guardare i video dei cinesi che hanno la smart home tanto che non mi accorgo che già sono arrivata davanti scuola, mi affretto a scendere e inizio a camminare a passo svelto verso la mia classe visto che sono di cinque minuti in ritardo e mentre sto per varcare la porta della mia classe mi arriva una sua notifica.
L'origine della maggior parte dei miei problemi.
Angolo Autrice
Buongiorno raggazz* bell* so che non sono attiva da molto troppo tempo ma sono stata parecchio male e anche sommersa di compiti e verifiche ho iniziato a lavorare a questo primo capitolo di questa nuova storia, questo non vuol dire che ''Una Dea nel mondo degli umani'' non avrà mai una fine, anzì il contrario ho scritto molti capitoli e colpi di ''scena'' e oggi se riesco pubblicherò.
Grazie di leggere le mie storie e spero chele avventure della nostra nuova protagonista vi piacciano.
Sofia
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Un messaggio
ChickLitAlessio e Ileana , due ragazzi al liceo di città diverse e storie diverse. Cosa succederebbe sé i due si iniziassero a sentire frequentarsi e l'uno svilluppa un ossessione per l'altro? Lui si innamorerá della sua semplicità e delle sue insicurezze...