Prologo

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La verità adesso non ha più valore, quindi che senso ha ostinarsi?

Che io menta o sia sincera, non importa: lei non può più dissentire.

Forse odierebbe vedermi qui, ma io odierei non esserci. La sua volontà adesso é l'unica che conta, ma solo la mia può ancora compiersi.

Mi sento come un assassino in casa della vittima. Nessuno mi guarda, ma ho il sentore di ogni sguardo su di me. Bisbigliano il mio nome annuendo: si, é lei.

Ecco cosa ho imparato sugli assassini: non tutti uccidono col sangue. Non devo nascondere alcun coltello, non c'è nessuna pistola nel mio comodino, non ho trattenuto io la sua testa sotto l'acqua, eppure l'ho uccisa io. Non ero lì, ma so che il suo ultimo pensiero ha rimbombato il mio nome. L'ho sentita chiamarmi. Urlava. Mi pregava di salvarla. L'ho lasciata annegare.

Non sono la mano che la tratteneva, ma l'acqua che le riempieva i polmoni. Non sono stata il coltello dentro la sua carne, ma lo stesso sangue di cui voleva liberarsi.

Sua madre é l'unica a non capirlo. I suoi occhi mi cercano quando non ne può più. Si aggrappa a me. É ciò che farebbe ogni genitore: cercare un barlume del proprio figlio nella persona che ha amato di più. Nell'amore lasciato in sospeso, a metà, gli sembra di ritrovare chi hanno perso. Accudendo me, carezzerà anche sua figlia. Lenendo il mio dolore, la sentirà più vicina. Sono qui solo per rendere il suo strazio sopportabile, per aprire una finestra dove é stata blindata ogni porta.

Lei vuole ringraziarmi, abbracciarmi, piangere sulla mia spalla. Io voglio gridare, liberarmi della mia colpa, scappare il più lontano possibile.

Sua figlia, per lei, riposa in pace. Lauren, per me, é più viva che mai.

L'inferno non é riservato al peccatore, ma all'impenitente.

Io non posso più chiedere scusa, non posso redimermi, perciò il mio tormento inizia dalla carne. Allo spirito ci penserà Lauren. Mi guarda anche con gli occhi chiusi e mi segue con occhi ben aperti.

É tornata solo per me.

Mi fissa imperturbabile e sorride mefistofelica: io sono il tuo Lucifero. No, peggio. Lei é la mia Atena e io la sua Medusa: mi trasformerà in un mostro per il mio amore.


Ciao a tutti,

Ci tengo a precisare che questa sarà una storia breve, perciò i capitoli sono solo otto. Per motivi molto personali, non ero sicura di volerla pubblicare, anzi ero certa di non farlo.. ma a qualcuno piace abbastanza da farmi cambiare idea, malgrado tutto. Spero piaccia anche a voi, per quanto corta sia...

A presto, Sara.

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