*L'immagine è messa a caso*
Ancora cinque minuti.
MMMM. Che palle. Che ore sono ? Le sei.
Quanto vorrei crepare. Per rinascere in uno di quelli universi fantastici, quelli belli, con avventure mozzafiato.
Pe dirla tutta, per me la morte è il momento in cui ti addormenti e cadi in un sogno o un incubo per l'eternità. Ma che tipo sei cosciente di esserci e quindi comandi tutto. Sarebbe figo.
Mi vesto, prendo le cuffie e lo sketchbook ed esco fuori di casa. Fa un freddo cane. Anche con la giacca da sci, un cappello, delle cuffie, una sciarpa, un pantalone pesante, un maglione e delle calze di lana. Odio il freddo. Però sempre meglio del caldo.
Ma la vera cosa che mi disturba col freddo è che anche con dodici strati di vestiti caldi, c'è SEMPRE un posto dove hai freddo. Che sia il collo, le mani o i piedi.
Entro in un negoziato per comprami la colazione e dopo mi apposto davanti a lui. Mi metto a disegnarlo.
Mi è venuto uno schifo. A 'sto punto tanto vale spostarsi. Ore ? E 45.
Chiudo lo sketchbook e mi sposto da una altra parte.
Mi siedo su una panchina, in una piazzetta ancora semi deserta.
E si riparte.
Comincio ad aggiungere dettagli su dettagli al disegno. Poi chiudo lo sketchbook e mi dirigo in fumetteria.
Alle 9 sono a casa, poggio i manga e i comics e si va a bere!
Dopo aver fatto mezza città in metro scendo in un baretto sotterraneo dove si organizzano incontri di boxe, dove chi vince recupera i soldi di chi ha scommesso sul perdente, o partite a carte, coi soldi ovviamente. Io partecipo solo agli incontri, ho una sfida assurda a poker.
« Sei sempre in anticipo, eh?! Quanto hai da perdere oggi, sentiamo.
- Nemmeno un euro, caro.
Mi guarda come se sapesse che stessi mentendo.
« Bicchiere di qualcosa? mi chiede alzandosi e dirigendosi verso il bancone.
- Un Gin tonic, finché non accetterai di darmene uno non chiedo altro. gli dico prendendomi il suo posto.
- Divertente, ma ti ricordo che non sei maggiorenne, scemo.
, sedendosi con il suo.
« Che ti serve?
- Un Gin tonic, ripeto.
- Ripeto, non puoi. Non c'è ancora nessuno che puoi battere, ti chiamo quando arriva qualcuno.
- Torno domani allora, ciao.
- Ciao.
Esco, deluso. Un'altra volta. Come sempre tra l'altro.
Ho fameeeee! Andiamo a mangiare qualcosa. Trova un posto decente. E poi andiamo a lavorare.
Mi prendo un panino e mi dirigo verso la metro, quando mi squilla il telefono.
« Chi è che rompe all'ora di pranzo!?Pronto?
- DOVE MINCHIA SEI.
- A pranzo, coglione.
- Divertente, ti devo ricordare che dobbiamo studiare per degli esami? E poi se stai sbafando il solito panino posso anche disturbarti.
- Studiare? MA SIAMO SOLO A SETTEMBRE!
- Come lo devo prendere?
- Come un rifiuto categorico, caro mio. C'è ancora luce la mattina e non fa troppo freddo, è il periodo migliore per uscire la mattina.
- Non sei venuto a lezione per andare a disegnare le solite cazzate, eh? Ma lo sai che i voti più importanti di quest'anno sono quelli del primo trimestre? Fai meglio a tornare prima di cena o ti faccio la pelle, intesi? A e smettila di spendere i soldi in scemate come matite o fumetti. Ciao.
-Cia•
Mi ha riattaccato in faccia. Infame.
MA PERCHÉ IL MIO TUTORE DI STUDIO DEV'ESSERE STO... MMMH. Rilassati.
Vedo che mi hanno cercato dal bar mentre la chiamata col rompiballe. Torno indietro ed è già un pò più affollato di prima.
Ovviamente, non sono tornato un prigione nel pomeriggio. E per la mia sopravvivenza, decisi di tornarci il più tardi possibile.
Allora... se ci metto un'ora ad arrivarci da qui in metro, se la prendo alle 23:30 sono a posto. Quindi, mi devo occupare per quattro ore e mezza. Beh direi che qualche episodio di One Piece per far passare il tempo ci sta.
*Skip time*
Troppo bello! Vediamo un pò che ore sono. Le dieci meno dieci. Aspè che?? Un'altro motivo per amare One Piece.
Uh? Dodici messaggi non letti. Sarà il rompi. Come volevasi dimostrare, è lui. L'ultimo messaggio che dice? " Esco fuori". EEEH?! CIOÈ LUI PUÒ E IO DEVO STUDIARE?! Che ingiustizia. Vabbè almeno posso tornare adesso.
Prendo la metro fino al collegio, quando arrivo erano le undici.
Salgo in camera mia citando di fare troppo rumore, visto che il coprifuoco è passato da mezz'ora.
Riesco ad arrivarci senza farmi beccare, e subito mi butto sul letto.
Aaaaah, dormire finalmente. Che giornata. Non che sia diversa dalle precedenti se dovessi definirla direi senz'altro: "La solita giornata d'autunno".
E su questa frase poetica, mi addormentai vestito.
(778 parole)
Ehilà! Vi ringrazio di aver letto fino alla fine e spero che la storia vi sia piaciuta.
Ringrazio anche @-ironicw , che in questo momento si prende una meritata pausa.
:) buona giornata
-Toga_chaan
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Just a normal day of Autumn
Short Storyboh one shot dell'autunno x il Contest di scrittura di @-ironicw