Credo che sia più che lecito raccontarvi il mio passato,il mio presente e forse,con un poco di fortuna,quello che spero che sia il mio futuro a lieto fine. Per farvi capire a pieno,senza interruzioni da parte di nessun altro,vi dirò tutto quello che penso o che vedo,per essere più sicura possibile. Sono una semplice strega sedicienne,di nome Rose Granger. Vi chiederete perchè io abbia il cognome di mia madre Hermione,non è così? Spero di aver intuito,ma ve lo ricordo lo stesso. Mio padre? Mai conosciuto o mai soltanto visto per intero. Sono tutti contro di lui,inclusa mai madre, e già dall'età di nove anni ha cominciato a spiegarmi il perchè di questa sparizione anomala. Era un vigliacco,un ingrato e un menefreghista,diceva lei,io non posso giudicare. Io credo a mia madre, ma ho dei mie dubbi su come sia andata realmente la mia infanzia con il presunto 'papà'. Mi ricordo,quando ero sulla culla,vedere quest'uomo serio fissarmi,sorridere e forse,se non erro,giocare con me. Alto e postura dritta. Del suo viso, nella mia mente,ricordo solo degli occhi grandissimi,azzurri come il cielo. Quando li vedevo piangevo sempre,solo perchè da neonata non capivo. Pensavo fosse un incantesimo che si scagliava contro di me,invece erano solo i suoi occhi giganti.
Quel giorno tragico,mia madre ne fu' sconvolta,e appena la porta si chiuse,a tarda notte,io smisi di piangere immediatamente; sapevo benissimo quello che era successo. Hermione non sa che io non sono la sua migliore amica,non può sfogarsi su tutto,come fossi un cestino dove può buttare tutti i suoi fazzoletti immersi da lacrime; non sono un Pensatoio,dove può rimuginare a tutti i suoi ricordi,riverderli mille volte nei miei occhi. Non capisce che ogni volta,anche se con l'aspetto sono forte, dentro ho un macigno pesante sulle spalle che pressa,pressa sempre di più. E così sono passati dodici anni da quando l'uomo sen'è andato dalla mia vita. Ho detto male,questa frase è troppo egoistica,volevo dire dalla sua vita,è lei quella che l'ha amato,è lei quella che ci ha fatto l'amore,non io. Io sono solo quella che ricorda,nessun altro. Ritornando alle cose meno importanti della mia vita e tralasciando tutto quello che ritengo importante,all'età di undici anni mi arrivò la sudatissima e aspettata lettera di Hogwarts. Mia madre sembrava essere la scolara,e io quella che non gliene frega niente. Vi farebbe 'effetto sorpresa' la lettera, se già una donna insistente e logorroica,di cui non faccio nome, ve l'abbia detto almeno un miliardo,o forse più,di volte? A me no.
Dunque si cominciano i giria Diagon Alley. Tutti quei libri mi facevano venire la nausea e l'unica cosa che volevo era comprare qualcosa di diverso da mia madre,qualcosa che mi distinguesse da lei. Ed ecco la Nimbus Evolution 0.2 , la scopa più bramata,più placcata, e sorpratutto più costosa del mondo magico. Io la volevo,e il mio naso già puntava sulla vetrina,con l'indice impiantato nel vetro,come se volesse entrare solo lui. Lì incontrai un ragazzino dall'aria troppo dolce,quasi mi veniva il diabete a guardarlo e una bomba piena di zucchero mi fece strozzare. Era alto e biondo,magro e ovviamente mago. Ci fu subito amicizia anche se mia mamma lo guardava spesso male. Cosa aveva fatto? Non lo so,aveva i suoi motivi che non volevo sapere. Finalmente avevo un amico,anche se non ero un'asociale,ma spesso rimanevo in casa. I suoi occhi mi ricordavano mio padre,e lo prendevo in giro dicendogli di essere mio fratello. Lui si infuriava,e io allo stesso tempo mi rattristavo. Non potevamo definirci amici,perchè non gli avevo mai confessato niente di me,neanche il mio nome,e così lo fece anche lui. Ci furono tremendi scherzi da parte mia,avendomi rubato la scopa,quel giorno,ma anche da parte sua,per vendetta. Potevamo,però,essere chiamati Tom e Jerry,si vogliono bene ma si vorrebbero uccidere. Passarono i mesi necessari per l'Hogwarts Express, e le occhiataccie di mia madre in compagnia di quel ragazzo erano aumentate. Avevo scoperto che l'unica egoista qui era lei,perchè sa che non mi sono fatta molti amici,e vuole strapparmi di mano pure questo? Ma ha ragione,e perchè ora uso il presente? Perchè un tempo lo era,ma ha pienamente ragione,l'ha sempre avuta. Era un'amicizia con il diavolo,e il diavolo se lo sfiori ti brucia e ti ustiona,anche solo se ci pensi soltanto,senti un bruciore nel petto. Era quello che avevo provato quando nella Sala Grande risuonava il nome 'Serperverde' del Capello Parlante indosso a il ragazzino. Io ero come svenuta. Ma il peggio arrivò quando mia madre diventò insegnante di Pozioni e di Difesa Contro le Arti Oscure. Lì ero letteralmente morta,e nessuno si era preso la briga di cremarmi o farmi una bara! Comunque cercherò di fare a meno di fare battute. Non vi dico in quale casata mi hanno smistato. Grifondoro.

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una parola
RomanceUna Parola,per iniziare la mia storia,la storia di Rose Granger Una Parola,per far scappare mio padre. Una parola per conoscere il diavolo,di nome Scorpius. Una parola per odiarlo. Una parola per amarlo. Una parola per scoprire mia madre. Una parol...