Al mio re di spade,
Che possa prima o poi depositare le armi.
-Artemide D. WoodPrologo
Era il 2689 quando gli umani vennero improvvisamente ricoperti di una strana luce che li trasformò in briciole. E parlo di bambini, genitori, adolescenti, anziani, insegnanti, medici, politici. Il pastore Matt li chiamava "i prescelti", coloro che venivano destinati a una vita nell'altro mondo prima di chiunque altro.
Lui, il pastore, ardeva al desiderio di essere uno di loro pregando gli Dei fino all'alba, fino a quando non tornava a casa con le lacrime agli occhi. Quella sera aveva fatto lo stesso, lo guardai da dietro la tenda in velluto tenendo le dita strette nella scatola, Matt si girò improvvisamente nella mia direzione e nei suoi occhi vi lessi il rimprovero.
«Svegliati.» Mi disse con una smorfia. «Se la fai cadere sarà la fine per te.» E anche per te. Pensai. Lo sentì aggiungere stupida nella sua lingua, ma non me ne importò. Tornai a piedi scalzi nel mio letto strisciando le ciabatte che avevo trovato in uno degli appartamenti di quell'hotel desolato. Fissai la scatola, che in realtà era un cubo e sospirai pesantemente. Matt mi venne incontro con la sua barba lunga e i vestiti sgualciti.
«Sono stanca.» Mi lamentai aumentando la presa.
«Cosa vuoi che me ne importi.» Rispose soltanto dandomi le spalle. Matt non era sempre stato così quindi non me la presi. Quello doveva essere uno dei suoi momenti di sconforto dovuto alla sua non ascensione. Sapevo abbastanza bene quanto fosse importante per lui riunirsi alla sua famiglia, e in parte lo capivo anch'io. La mia famiglia non era grande tanto quanto la sua, ho solo mio padre e mia madre ma questo non significava che non pensassi a loro ogni giorno.
«Il cubo è.... pesante» sussurrai iniziando a sentire i muscoli stanchi.
«È carico almeno?»
Annuì supplicando con lo sguardo di non condannarmi ancora a quel supplizio. Essere una maledetta aveva i suoi svantaggi. Così come Matt, a differenza dei miei genitori non sono stata la prescelta per l'altro mondo, e vederli dissolvere davanti ai miei occhi era stato distruttivo a livello emotivo. Nessuno dei due era mai riuscito ad ammettere la verità della nostra condanna. Matt non era stato il prescelto per il singolo fatto che rappresentasse la chiave del cubo. Gli unici rimasti a popolare l'intero pianeta erano i maledetti e le chiavi, soliti viaggiare insieme: il mio compito era quello di caricare il cubo con il mio sangue fino a quando non si fosse aperto, il suo invece di attivarlo.
Lui sospirò di sollievo e mi tolse il cubo dalle gambe, le sue rughe erano sempre più evidenti, e lo stesso sicuramente valeva per me. In quella realtà le nostre età erano rispettivamente cinquantacinque e sessantatré anni; lasciai che scrutasse minuziosamente l'oggetto sulle sue mani e che poi infliggesse senza pensarci due volte un taglio al palmo della sua mano. Osservai la goccia di sangue cadere al centro della fioca luce rossa prima che iniziasse a tremare sulle mie gambe. Il cubo iniziò a riempirsi di crepe fino a spaccarsi del tutto e permettere alla luce di inondare la stanza. Tutto perse colore. Chiusi gli occhi mentre il calore del mio corpo aumentava smisuratamente e diventava più alto di qualche centimetro, lasciai che il cambiamento avvenisse tentando di trattenere la nausea.
La pelle si restrinse, il sangue circolò ovunque sul mio corpo ringiovanito e una volta che le vertigini terminarono aprì gli occhi: Matt mi stava guardando con un sorriso. Alle sue spalle si espandevano i sette portali per i vari universi e una folla di persone li circondavano. «Cavolo» gemetti passandomi le mani sulla pelle liscia e giovane, era sempre un piacere tornare ai miei vent'anni. «Mi sento nuova.» Ammisi con un ghigno mentre scrutavo il viso liscio e privo di rughe del mio compagno, quest'ultimo scosse la testa divertito facendomi segno con la mano di andare verso il portale numero tre.
STAI LEGGENDO
Re di spade
FantasyL'Ascensione. Un evento raro che di rado colpiva metà degli esseri umani smaterializzandoli come cenere e trasformandoli in esseri degni di accedere alla Capitale del principe Hartur. Il primo Predestinato. Dafne attende l'Ascensione sin da bambina...