Huntley, Montana.
Gli anni 80 stanno volgendo al termine.
Il governo Bush procede spedito e spopola nel mondo il World Wide Web.
Si vive in completa serenità e Paul si trovava sulla Main street.
Quella che si prospettava una tranquilla giornata di relax con la sua compagna Sandy stava per avere una svolta importante.
Infatti Paul e Sandy aspettavano questo momento da tempo, il loro piccolo Jhon era pronto per aprire gli occhi al mondo, le acque si erano rotte e Paul cercava di fare il prima possibile per arrivare al Northwestern Medicine Huntley Hospital, tra sorpassi e manovre da vero pilota.
Paul e Sandy arrivarono non molto dopo, l'ospedale si ereggeva alla loro destra.
L'edificio si estendeva in altezza per oltre 40 metri, blocchi di mattoni si alternavano alle facciate di un grigio plumbeo e freddo , un andare e venire infinito di gente passava vicino a Paul,ma in quel momento non se ne rendeva conto.
Vedeva soltanto le loro immagini riflesse nelle vetrate dell'ingresso mentre correvano all'interno, immaginandosi come sarebbe potuto essere vedere da lì a poco il suo piccolo e grande sogno di una vita.
Una volta entrati accompagnò Sendy alla ricerca di un dottore che la potesse aiutare, urlando più che poteva per la paura dovuta al travaglio della moglie.
Li raggiunse la dottoressa Kayte, una donna sulla quarantina, capelli rossi legati con una coda.
Nella mano sinistra teneva una cartella, probabilmente di qualche paziente ricevuto di recente.
Sendy venne sdraiata su un lettino per portarla da li a breve in sala operatoria, un nuovo capitolo della loro vita si stava scrivendo.
Paul cerco di tranquillizzarla standole vicino e cercando di trovare le parole opportune in certe situazioni.
Arrivati al secondo piano entrarono in un corridoio che ai suoi occhi sembrava infinito, le mura bianche si alternavano soltanto alle sedute di un azzurro tenue, occupate qua e là da gente in attesa.
La loro porta era la quarta sulla destra, ad attenderli c'erano già altri operatori del reparto, si disposerò di fronte a Sendy dandole indicazioni mentre si confrontavano tra loro su come procedere. Le ore passavano veloci ma Paul sentiva ogni singolo secondo colpirlo, era molto sudato e agitato ma cercava di non darlo a vedere per dar forza a Sendy.
Il parto procedeva regolare fino a quando i battiti di Sendy iniziarono a diminuire, i dottori si misero subito all'opera per rimediare mentre Paul era in preda al panico.
La situazione non migliorava e iniziò a imprecare contro i dottori chiedendo loro di fare qualcosa, ma pur provandoci le pulsazioni non accennavano a risalire.
Paul preso dall'ansia e dalla paura strattonò il dottore vicino a lui, il quale lo pregò di calmarsi o sarebbero stati costretti a farlo uscire, ma era come se fosse rinchiuso in una bolla che lo teneva lontano da ogni voce o rumore.
Nonostante gli sforzi degli altri dottori di tenerlo fermo e di calmarlo, Paul continuava imperterrito fin quando tra urla e spinte non inciampò, batte la testa e perse i sensi.
Si risvegliò qualche ora dopo, fuori dalla stanza, il dolore alla testa era come un martello che con tutta la potenza possibile lo colpiva direttamente al cervello.
Anche se stordito trovò le forze di alzarsi per entrare, ma quello che trovò all'interno non era esattamente lo stesso copione del film che si stava progettando Paul.
Suo figlio Jhon era di fianco alla madre,in in incubatrice mentre i dottori procedevano ai dovuti controlli.
Sendy era sdraiata sul lettino dove l'aveva lasciata, il bip dei macchinari che la tenevano monitorata era costante come un metronomo di un musicista. L'inchiostro che stava scrivendo la loro storia aveva messo una virgola alla loro storia, trasformando un sogno in un incubo sempre più cupo.
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La maschera di sangue
HorrorJohn fin da piccolo era sempre stato affascinato dai lupi ed è cresciuto in una famiglia non troppo fortunata. La madre Sandy Amster morì dopo il parto e il padre Paul Amster rifugiò il suo malessere nell'alcool fino a diventare violento. John, si r...