Un altra giornata da solo a casa tua, o almeno casa dei tuoi genitori, Natale si avvicina e non sai che farai, sei al computer e passi le tue giornate tra videogiochi vari mentre ascolti la musica: elden ring, league of legends, persona 5, e chi più ne ha più ne metta.
Sei nel mezzo di una partita quando senti il tuo cellulare squillare, togli le cuffie, e agguanti il dispositivo, senza guardare chi sia rispondi al cellulare: "pronto?". Rispondi, come fai sempre, senza mai mettere troppa energia in quelle parole e allo stesso tempo continui la tua partita senza audio poiché viene dalle cuffie che hai rimosso. Dal telefono senti la voce di tuo fratello minore: "sei a casa?" in tono superiore, infondo dove dovresti essere? E tu sai per certo che quando lui ti pone quella domanda sta per chiederti un favore riguardante qualcosa che lui avrebbe dovuto fare ma che non aveva voglia di terminare e quindi ora spetta a te. E tu con tutta la gentilezza che riesci a dare a quel ragazzo quando ti tratta in quella maniera orribile rispondi "cosa ti serve?". "cucini il pranzo?" guardi l'orologio ed è effettivamente ora di pranzo, è da parecchio che non senti la fame e mangi solo per necessità. Non sopporti che tuo fratello sfrutti la tua passione per la cucina e il buon cuore che hai nei suoi confronti per evitare di cucinarsi i pasti da solo, ma sospirando accetti: "va bene, cosa vorresti mangiare?" dici mentre ti alzi dalla sedia e iniziando a dirigerti verso la cucina. "boh, cosa c'è?" dice tuo fratello, inchinandoti nella credenza della cucina vedi della pasta, in frigo trovi del petto di pollo affettato, degli hamburger di manzo e vari condimenti per la pasta e dopo averli elencati a tuo fratello lo senti dire: "quando torno a casa decido". Dopo queste parole interrompe la comunicazione bruscamente senza darti neanche il tempo di dire un semplice ok o qualcosa del genere. Ti toccherà aspettarlo come minimo un altra ora, ma effettivamente non senti i morsi della fame, osservi per qualche istante lo schermo del computer, l'unica fonte di luce della stanza dato il temporale che fa fuori. Ma quando ha iniziato a piovere? Prima non ti eri accorto? Eri abbastanza assorto nella tua partita da essere fattibile che tu non te ne sia reso conto. Torni a guardare la macchina che occupa gran parte della tua scrivania. Con uno sbuffo ti lanci sul letto, hai perso la voglia di giocare dopo la conversazione di tuo fratello, in quel momento ti tornano in mente vari momenti della tua vita in cui saresti potuto morire, e ti chiedi perché non sia successo effettivamente: quella volta al mare in cui tuo cugino ti teneva sotto l'acqua, quando ti stavano per investire quella volta in cui chiesi a tua madre di poter attraversare la strada da solo, quella volta in cui per recuperare un gioco sul terrazzino hai rischiato di buttarti dal 5 piano, e tante altre scorrono nitide nella tua mente. Ma perché ora? In genere tornano in mente quando hai un attacco di depressione ma ora sei tranquillo, o almeno credi. Ti alzi dal letto e vai a lavarti il volto, la casa è buia e il corridoio per arrivare al bagno è più lungo del solito dalla tua prospettiva, tanto che non riesci a vederne la libreria appoggiata alla parete opposta a te, l'oscurità ti soverchia e non sai più che fare, puoi sentire un attacco di panico che cresce dentro di te, ma decidi di andare avanti, il respiro ti manca e non sai più cosa fare, ma non riesci a fermare le tue gambe che ti spingono sempre più avanti in quella oscurità profonda.
Improvvisamente ti fermi, non riesci a capire se è stata la tua volontà o la stessa forza che spingeva le tue gambe, ma alla tua sinistra si trova esattamente l'interruttore della luce che si trova esattamente a metà del corridoio, lo riconosci per via del pezzo mancante dalla placchetta di plastica che lo ricopre che rompesti quando eri bambino, che per quanto non sia lungo ha tre pulsanti per l'accensione delle luci: uno all'inizio, uno a metà e uno alla fine. In modo da essere accessibile dalle stanze principali: il soggiorno, la stanza da letto tua, quella di tuo fratello e quella di tua madre e dal bagno. Ti è sembrato di camminare molto di più credevi di essere vicino alla fine e invece sei solo a metà. Uno dei tuoi arti si allunga verso il tasto, all'improvviso ti fermi e un pensiero ti assale seguito da un alito gelido alle spalle "vuoi veramente accendere la luce e scoprire cosa c'è in questa oscurità?". Un pensiero? Forse una voce? Non riesci a capirlo. A quel punto ti paralizzi e non sai cosa fare il tuo braccio e fermo ma la tua mano trema e non riesci a fermarla, inizia a tremare anche il braccio e inizi a sudare dalla fronte. Non hai idea di cosa ti stia succedendo, non vuoi avanzare al buio, ma non vuoi neanche accendere la luce.
Qualcosa ti sfiora la gamba sinistra, prima eri paralizzato, ora oltre ad esserlo ancora di più sei anche terrorizzato. Qualunque cosa sia si potrebbe far viva in qualsiasi momento, riesci a spostare lo sguardo verso il basso per cercare eventuali tracce, ma l'oscurità te lo impedisce. La tentazione di accendere la luce è ancora più grande, ma la tua mano non si muove. Cerchi di contrastare la tua paura e riesci a sollevare la mano molto lentamente, finché non si trova all'altezza del pulsate, e "click".