Piano A. APPUNTAMENTO.
La mossa migliore per chiedere a Simone di uscire era farlo in maniera del tutto casuale, così, con disinvoltura, come se non fosse niente di importante ma semplicemente l'unica direzione in cui il loro rapporto poteva andare, la sola conseguenza logica.
Erano a casa sua, stesi sul letto.
Manuel, un braccio sotto la testa e lo sguardo fisso sul soffitto, faceva scomparire le sue dita tra i riccioli dell'altro, che aveva scambiato il suo petto per un cuscino."Simò?"
"Mmh?""Ce verresti a bere una cosa con me domani sera?"
Il più piccolo alzava appena lo sguardo dalla dispensa di chimica organica, incurante del cuore che martellava impazzito sotto di lui.
"Certo che ci vengo Manu. Facciamo verso le dieci al pub?"
Poi però si erano ritrovati al bancone ad ordinare quattro birre, che Simone in aula studio aveva incontrato Matteo e Aureliano e "Credevo li avessi avvertiti tu gli altri, Manu, invece mi hanno detto che non ne sapevano niente. Meno male che ci ho pensato io. Come faresti senza di me, eh?!"
Piano B. BISCOTTI.
Nascondeva con dei biscotti un po' bruciacchiati un bigliettino in cui per tre volte aveva sottolineato la parola appuntamento, poi con guance rosse e mani tremanti porgeva la scatola a Simone.
"Per me?" Chiedeva lui, prima di addentarne uno. "Ci hai messo le mandorle per caso?"
"Sì, perché? Non ti piacciono?"
"No no, sono buonissimi. È che sono allergico alla frutta secca. Forse è meglio se mi accompagni in ospedale."Piano C. COLAZIONE A LETTO.
"T'ho già detto di no." Ripeteva, tamponando il naso da cui il sangue usciva ancora copiosamente.
"Per favore Manu."
"Non è successo niente."
"Ma se ti ho tirato un pugno!"
"Strano modo di ringraziare chi ti aveva appena portato la colazione."
Simone sostituiva il fazzoletto con una busta di verdure surgelate, scostandogli appena i capelli dagli occhi.
"Mi dispiace, ok? Non me l'aspettavo. Mi hai spaventato e ho agito d'impulso. Adesso possiamo andare dal medico?"
"Te sei preso una cotta per quel dottorino dell'altro giorno?"
"Non fare il deficiente. Voglio solo assicurarmi che tu stia bene."
"Sto bene." Diceva, portando la mano su quella di Simone, che ancora sorreggeva la busta. "Finché ci sei tu io sto bene."Piano D. DEGUSTAZIONE DI VINI.
Sarebbe stata un'idea carina, se a Simone non fosse sufficiente un pacchetto di Mon Chéri per ubriacarsi.
La serata si era già conclusa al terzo calice, con il corvino che sbucava dall'incavo del collo di Manuel solo per farfugliare parole a caso mentre l'altro, completamente perso per quella versione del suo amore più sconnessa del solito, chiamava il taxi che li avrebbe riaccompagnati a casa.
Piano E. ESCURSIONE.
Aveva scelto un sentiero facile e non troppo faticoso, adatto anche ai bambini, ma che comunque garantisse una splendida vista una volta raggiunta la vetta. Non aveva tenuto in conto, però, di avere invitato per una passeggiata in montagna l'equivalente umano di Bambi. A metà percorso, quando aveva già rischiato diverse volte di farsi del male, Simone inciampava nei suoi stessi piedi e si procurava una brutta storta. Dopo aver spento le proteste con una minaccia di evirazione che non avrebbe giovato a nessuno dei due, Manuel se lo caricava sulle spalle.
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Quella in cui Manuel ha un piano per ogni lettera dell'alfabeto - SIMUEL
FanfictionManuel è innamorato di Simone e organizza un sacco di appuntamenti carini che vanno tutti male e in più Simone è un tonto e non capisce. (o forse sì??)