III. rursus in unum?

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"Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla."

-Charles Bukowski  


Era passato un giorno da quando scoprì del suo trasferimento scolastico, capì che non era un sogno quella notizia abbastanza devastante, ma che era invece la vita reale, passarono poche ore da quando quella mattina la porta della sua stanza si sbl...

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Era passato un giorno da quando scoprì del suo trasferimento scolastico, capì che non era un sogno quella notizia abbastanza devastante, ma che era invece la vita reale, passarono poche ore da quando quella mattina la porta della sua stanza si sbloccò. Controllò per tutta la dimora in cerca di quelle figure o di suo padre ma sembrava che non ci fossero.

Ormai era pomeriggio inoltrato e la madre nonostante le varie domande della figlia non rispose a nessuna sviando l'argomento.

«Andreia, non tornare dopo le sette, é pericoloso stare là fuori in questi tempi» disse la madre mentre le porgeva la borsetta

« tranquilla madre... tornerò massino in due ore» disse Dreia vedendo il piccolo elfo avvicinarsi a lei

«va bene...sta attenta» disse con un piccolo sorriso sul volto

Laurie Dolohov é sempre stata diversa dal marito, molto apprensiva e sensibile, proprio come una madre dovrebbe essere, la somiglianza con il resto della sua famiglia in fatto estetico faceva quasi paura, lunghi capelli bianco cenere le ricadevano sulle spalle esili mentre degli occhi talmente chiari da sembrare bianchi potevano spezzarti come darti fiducia.
Laurie Malfoy era la più piccola della sua casata, sorella di quello che in quei tempi era Lord della famiglia Malfoy.
Grazie all'unione della ragazza con il signor Dolohov le divergenze delle due famiglie diminuirono, ma non vennero mai cancellate totalmente.

«andiamo Robby , prima che si faccia tardi» disse prendendo la mano dell'elfo

«signora Dolohov» salutò Robby seguito da Dreia

Tutto attorno a lei iniziò a girare quasi in un secondo , sembrava che le sue interiora si stessero muovendo così come i suoi muscoli ma non le sue ossa , era una sensazione nauseabonda e poi dolorosa, come se un arpione ti afferrasse dallo stomaco per ribaltarti.

«arrivati» esultò quasi Robby per poi posare gli occhi sulla sua padrona «tutto bene signorina?» chiese preoccupato

Era da parecchio che non si smaterilizzava, si dovette appoggiare alla parete più vicina per riprendersi da quelle sensazioni orribili.

«dove vuole andare prima signorina dolohov » subito chiese Robby non appena vide che Andreia si fosse ripresa

Ma lei le sue parole nemmeno le ascoltò, era da un anno e passa che non vedeva Diagon Alley, che non vedeva la bellezza e la vita di quella città, eppure non la vide nemmeno in quel momento.
Guardò tutto attorno a lei, la via completamente deserta se non per un paio di venditori ambulanti, le porte della maggior parte dei negozi sbarrate da delle travi di legno, le finestre tappezzate da carta di giornali.
Si avvicinò subito a uno di quei fogli, le immagini ripetute di alcune nuvole scure e poi li al centro il grande teschio oscuro, l'immagine disturbò parecchio Bella
"MARCHIO OSCURO LANCIA IL PANICO"

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