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Mi svegliai con il suono della sveglia, il telefono segnava le 6 di mattina così con gli occhi ancora mezzi chiusi e con il mio solito aspetto da zombie mi trascino nel bagno mi lavo e mi metto un jeans nero e una felpa azzurra sopra, per poi andare a truccarmi perché non voglio far spaventare i clienti appena mi vedono, vado in cucina e bevo un thè ma quando prendo il telefono vedo che sono le 6:50 così mi infilo il giubbotto e corro per andare a lavoro. Per fortuna arrivo puntuale e trovo il ragazzo di ieri che pulisce, così mi avvicino a lui per presentarmi, peccato che mentre andavo verso di lui caddi visto che il pavimento era bagnato, perfetto il primo giorno avevo già fatto una figura di merda. Lui scoppio a ridere e disse - C'è uno straccio di là ma se hai intenzione di asciugare tutto il pavimento con il culo allora va bene - mi alzai -  Ah ah molto divertente sto morendo dal ridere, comunque grazie mille per avermi chiesto come sto e per avermi aiutato,  metti un cartello la prossima volta!-
Cominciamo benissimo, mi cambiai e indossai il grembiule con il logo del coffee shop -Mi raccomando cerca di non buttare il caffè addosso ai clienti- lo guardai male -ahaha molto divertente- fece un piccolo sorrisetto. Un collega perfetto si può dire, vabbè la giornata passa più o meno tranquilla,tranne quando si è presentata una ragazza alta, capelli biondi e occhi azzurri, ha chiesto un caffè nero ma quando gliel'ho portato...
Ha iniziato a gridare
-senti sgualdrina perché ci stai provando con il mio ragazzo? E inutile non sei il suo tipo- io non capivo lei era sola al tavolo e poi chi lo vuole il suo ragazzo?
- Emh scusa ma chi è il tuo ragazzo? E poi io non ci sto provando con nessuno-
Lei indica il mio collega e mi rovescia il caffè bollente addosso,
per poi uscire dicendo - vediamo se lo fai di nuovo ora - mi sono girata verso di lui...e stava ridendo non mi ha né difesa né gli  ha detto niente, ero scioccata.
Corsi nello spogliatoio, mi veniva da piangere non pensavo che il mio primo giorno di lavoro iniziasse così male,non bastava tutto quello che mi è successo in California ci mancava solo una pazza isterica,nella borsa non ho nemmeno una maglia da mettermi, mentre rivisto nella borsa sento la porta dietro di me aprirsi e da lì sbuca quell'idiota del mio collega che mi lancia una felpa e dice - cambiati miss combina guai - lo volevo uccidere ma non ho cosa fare così mi cambiai, dopo aver finito di sistemarmi uscì dallo spogliatoio un po' titubante, la paura che quella pazza psicopatica fosse ancora lì per picchiarmi perché ho la felpa del suo fidanzato era molta, ma cercai di essere il più normale possibile,  "il mio collega" appena mi vide si mise a ridere sotto i bassi diventando un po' rosso in viso per poi dire
- ti sta enorme! Ahahahah comunque mi chiamo Sam - lo guardai fulminandolo con lo sguardo per poi girarmi dall'altro lato e continuando a servire i clienti.

Finita la giornata Andai da Sam e gli riportai la felpa ma lui disse - me la porti domani tranquilla- ero abbastanza stranita, ma non ci feci caso. Quando stavamo per uscire iniziò a piovere molto forte, e indovinate un po'...non ho  l'ombrello, così mi venne in mente di chiamare un taxi però mentre lo stavo chiamando Sam mi strappò il telefono dalle mani e disse - Non chiamare nessuno, ti dò un passaggio io - lo guardai ancora più scioccata - Nono, chiamo un taxi non c'è bisogno- lui allora disse - Ho detto no verrai con me in macchina -  e senza dire altro se ne scappò in auto,con il mio cellulare!! Non avevo altro da fare se non seguirlo e salire in macchina, e dopo avergli detto il mio indirizzo partimmo, il viaggio fu silenzioso, uno di quei silenzi imbarazzanti.
Fu lui a spezzare questo silenzio dicendo - La ragazza di prima non è la mia fidanzata...ci sono uscito due volte e lei pensa che abbiamo una relazione-  lui pensa veramente che me ne frega qualcosa?
- Non mi importa dille di starsi più calma- lui mi guardo ridendo e continuo - Scusami se ho riso, ma facevi ridere e poi era il tuo primo giorno - okey ammetto che forse anch'io avrei un po' riso, continuo - Ho risolto con lei, mentre ti cambiavi le ho parlato, anche se si è messa a piangere-
Lo guardai e gli risposi
- tranquillo, ho vissuto di peggio sicuramente -
- Del tipo? - mi chiese lui, - Perché ti importa? - Mi guardo e disse - Non lo so- stavo per rispondere ma arrivai a casa - Ecco arrivati - disse - Grazie per il passaggio e per la felpa - mi sorrise.

Dopo quello che era successo decisi di riposare, erano le 14:35 anche se non avevo pranzato non mi importava, ero troppo stanca per prepararmi qualcosa. Mi addormentai, forse avevo dormito un po' troppo pk quando mi sono svegliata erano le 16:44, Okay avevo dormito davvero troppo, dovevo continuare il mio quadro!
Dipinsi per un bel po' finché non mi arrivò un messaggio

-Ei-

-Ciao? -

-Sono Sam
Il tuo collega-

-Si l'ho avevo capito
Come hai avuto il mio numero?-

-Semplice, lasci sempre il tuo telefono in giro -

-Ma--

-Non è colpa mia se lasci il tuo telefono in giro, dovresti stare più attenta, come fai ad essere così stupida? Ti impegni per esserlo?-

-Mi mancava molto la tua simpatia-

-Lo so -

-Ora devo andare-

-A fare?-

-Non ti fai mai gli affari tuoi vero? -

-Mai -

-Okey ciao-

Chiusi il telefono, mi aveva già portato via molto tempo, si erano fatte già le 17:30, non avevo più voglia di continuare il quadro per cui decisi di farmi una bella doccia calda, mentre mi lavavo mi venne un forte mal di testa, vedevo tutti sfogato, mi venne in mente un flashback, quando vivevo con i miei, litigavamo sempre in modo pesante mi chiudevo in bagno perché avevo paura che mi succedesse qualcosa. Mi stava per venire un attacco di panico solo a pensarci, ma per fortuna riuscì a calmarmi, quando uscì dalla doccia mi asciugai i capelli e li stirai, questa sera non mi sarei vestita elegante ma un minimo mi sarei pur dovuta sistemare. Guardai il telefono ed era passata un ora così iniziai ad ascoltare della musica, mentre mi mettevo lo smalto e mi facevo una maschera.

La musica si stoppava ogni 2 minuti perché Sam continuava a mandarmi messaggi:

-Hei sei viva?-

-ti hanno mai detto che sei noiosa?-

Io noiosa? Ma come si permette questo deficiente!?!

-nom sono noiosa,sto semplicemente cercando di prepararmi per il mio appuntamento-

Okay forse ho leggermente esagerato con la parola appuntamento, però almeno Sam visualizzò e non rispose.
Così mi continuai a preparare, pensando a cosa succederà questa sera con Max, avevo molta ansia... ma cercai di non farci caso e di prepararmi al meglio, mi misi una  felpa corta nera e dei jeans chiari,  non sapevo se vestirmi elegante essendo che per quanto ne sapevo poteva essere anche un maniaco o un drogato. Mi truccai per poi andare a guardare l'orario le 20:10, sono stupita! Ci ho messo davvero così tanto? Vabbè era il momento di andare alla pizzeria, così mi misi il mio piumino e mi incamminai.
Quando arrivai in pizzeria, fuori ad aspettarmi trovai Max con il telefono in mano, era vestito molto bene aveva dei jeans strappati blu e una felpa nera, sembrava ci fossimo messi d'accordo.
-Hey, che fai mi stalkeri così da poter copiare il mio stile?- mi prese alla sprovvista, mi ero di nuovo incantata a guardarlo, che imbarazzo -semmai sei tu che mi copi - ci misimo a ridere entrambi. Beh oltre che bello era simpatico, andammo a sederci e lui mi aprì la sedia, non ero abituata a tutta questa galanteria.
Subito dopo  arrivo la cameriera così ordinammo: prendemmo entrambi una margherita e due birre.
Passammo una bella serata, tant'è che decidemmo di rivederci dopo domani per farmi fare un giro per New York, ero stata benissimo ed ero felicissima,ci eravamo scambiati pure il numero, sarei voluta rimanere di più lì con lui però domani devo lavorare, così alle 22 ero già a casa.
Mi buttai sul letto e come una bimba di 5 anni sprofondai in un sonno profondo appena toccato il letto.

Il giorno dopo quando mi sveglia mi arrivò un messaggio

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2022 ⏰

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Una Pittrice A New York Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora