Parte 1: Inizio Estate

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Era iniziata l'Estate, avevo chiesto di passarla a casa degli zii, non avevo intenzione di andare dalla mia vera famiglia. Perché dovevo stare con delle persone che non mi volevano? 

Per tutto il viaggio Mercoledì fu strana, stava attaccata al telefono con un ghigno in volto. Lei al telefono? Che stregoneria è questa?

"Mercoledì cosa mi nascondi?" le chiesi molto curiosa. "Nulla" rispose lei secca, togliendo il ghigno dal suo volto e spegnendo il telefono. Io la guardai storto, come nulla? 
"Ti sei innamorata?" la stuzzicai. Lei mi guardò male e fece finta di vomitare. "Mai e poi mai, mi fai venire la nausea..."
"E non in senso buono" conclusi la sua frase ridendo. 

"Sei felice, che succede? Enid ti ha drogato?" domandò, alzando un sopracciglio. 
"No, l'estate mi rende felice, poi tutto è finito, l'anno prossimo sarà un anno normale credo" risposi sorridendo, una fiamma di speranza si accese dentro di me, libertà! Finalmente libertà!

Durò poco, perché vidi Mercoledì sbattere le palpebre, lo fa quando prova un emozione, mi spaventai tanto, un tremolio di terrore passò per tutta la mia schiena. Cosa succedeva? 

"Mercoledì, a me puoi dire la verità!" esclamai, prendendole le mani. Lei tolse le sue mani dalle mie, lavandole sul suo jeans. "Non ho nulla da nascondere, te lo giuro" rispose, tagliando corto.
"Ti piace Xavier? Provi una cosa tipo gelosia?" le chiesi. 

Lei mi guardò malissimo, avvicinando le sue sopracciglia nere confusa. "Cosa ti fa pensare ciò? Poi con quello sgorbio non potrei mai starci! Ogni volta che vi vedo preferirei tagliarmi tutti i capelli a zero" rispose.
"Beh sei molto strana, sto cercando di indovinare!" spiegai. Appoggiai la testa al finestrino facendo un rumore molto acuto. 
"Poi la gelosia è solo per chi non ha abbastanza autostima, si odia e ha una vita miserabile, così tanto miserabile da sprecare il tempo a fare l'invidioso" aggiunse Mercoledì.
"Bene, non sei gelosa, cosa può essere?" chiesi, anche se  sapevo che non me lo avrebbe detto.
"Non te lo dico" rispose secca, non dissi nulla, mi ero arresa. 

Mi arrivò una notifica dal telefono. Era Xavier, sorrisi, aveva pensato a me.
"[15.30] Xavier: Sei arrivata a casa sana e salva? Io sì per fortuna, ti va se ci vediamo domani? Mi manchi già" diceva il messaggio. 
Ci misi poco a rispondere, sorridendo sempre di più.
"[15.31] Persefone: Non ancora, ma ci vorrà poco, riposati! Domani possiamo vederci, andiamo al bar?" digitai. 
"[15.32] Xavier: Va bene amore <3! Ci andiamo in bici?" rispose. 
"[15.33]Persefone: Prendiamo il bus, non mi va la bici..." scrissi. 
"[15.34]Xavier: Okay, domani alle 15.30 prendiamo il bus! A domani amore<3". 
"[15.35]Persefone: Va bene, ti amo <3 a domani!"
"[15.36]Xavier: Ti amo anch'io!"

Spensi il telefono. 
"Xavier giusto?" chiese Mercoledì. "Sì, domani andiamo a fare un giro, vieni pure tu" la invitai. Perché la invitai? Perché era molto strana, magari fare qualcosa di diverso l'avrebbe aiutata, anche se avevo una brutta sensazione, no! Non voglio provare questa sensazione di nuovo! Per favore, cerco solo la pace. 

Accesi il telefono di nuovo. 
"[15.38]Persefone: Viene pure Mercoledì, è strana ho paura per lei" scrissi a Xavier. 
"[15.39]Xavier: Lei è sempre strana! Volevo fare una cosa solo io e te!" rispose immediatamente, era arrabbiato, mi dispiaceva. 
"[15.40]Persefone: Ti prego scusami, ma è più strana del solito... Poi ho in mente una sorpresa per te ;)" inviai il messaggio, immediatamente sorrisi maliziosamente. 
"[15.41]Xavier: Ho paura, utilizzerò Mercoledì come scudo!".
"[15.42]Persefone: AHAHAHA" risi anche in vita reale.
"[15.42]Persefone: Ti piacerà fidati"
"[15.43]Xavier: Se lo dici tu mi fido"
Dopo di che spensi il telefono. 

"Va bene vengo" disse sospirando Mercoledì. La guardai storto. Aveva ceduto? Senza ricatti o cose incendiate?
"Eh?" chiesi sobbalzando, molto confusa. 
"Sì, devo tenervi d'occhio" rispose secca. Volevo ribattere, questa scusa non stava in piedi, ma arrivammo a destinazione, perciò dovemmo scendere.

Entrai in casa, senza degnare di uno sguardo i genitori di Mercoledì, ero ancora arrabbiata con loro, come avevano potuto? Mi avevano usato come un bambolina, facendomi incontrare i miei veri e stupidi genitori. 
Presi la valigia e sistemai tutti i vestiti, mi piaceva camera mia. 
Avevo dei poster della band coreana femminile, le Blackpink, in giro per la stanza, una grande finestra con sotto la mia scrivania, un letto abbastanza grande e un armadio di legno spazioso, poche cose ma a me piaceva. 

Piegai la maglietta di Xavier in modo ordinato e la appoggiai sulla scrivania, poi sistemai gli altri vestiti. Custodivo quella maglietta gelosamente, l'aveva data a me! 
Mi sdraiai sul letto e iniziai a leggere il libro che ci avevano segnato per le vacanze, sì ci avevano dato dei compiti. Misi le Blackpink come sottofondo e lessi. Finché sentì un rumore strano, spensi la musica, chiusi il libro e uscì dalla mia stanza silenziosamente.
Seguì il rumore. 

Svanì, il rumore si fermò, mi guardai in girò, sentì un rumore sinistro, poi del fiato sul collo. Il rumore ripartì, qualcuno cercava qualcosa. Arrivai alla fine del corridoio: la porta della cantina era aperta, chi c'era? Cosa voleva?
Feci un passo silenziosamente nel buio, il silenzio calò. Mi sentì osservata, qualcosa si avvicinava verso di me, presa dal panico feci un passo al indietro. Qualcuno mi afferrò il polso. 
Era Lurch...

"Cosa ci fai qua al buio? Tu non puoi vedere al buio! Cosa cercavi?" lo interrogai.
"Stavo cercando delle cose per pulire, lei stia calma poteva cadere e farsi male" rispose con la sua voce monotona. 
Tolse la presa dal polso e se ne andò. Io rimasi lì confusa, cosa? Era molto strano Lurch... forse ero io che mi facevo paranoie. 
Ma tutto succedeva così stranamente, prima Mercoledì poi Lurch... ero in un programma di scherzi? Ero spaesata e spaventata. 
Mi girai e tornai in camera mia. 

Il giorno dopo mi preparai, anche se ero molto assonata, non avevo dormito per colpa delle paranoie, tutto mi metteva ansia e sentivo una pressione non gradita su tutto, perché? Non dovevo godermi l'estate? 
Con le palpebre che quasi non stavano aperte, presi un quadernino e segnai tutto:

"Mercoledì è strana, Lurch pure, ho una brutta sensazione, cosa loro sanno che io non so?" 

Mi cambiai, mi misi la maglietta di Xavier con sotto dei pantaloncini neri, un filo di mascara, due lunghe trecce ed ero pronta. 

"Andiamo?" dissi a Mercoledì. 
"Sì" rispose lei secca, con l'eccitazione di un pesce morto, come se andasse incontro la morte, no anzi a lei piacerebbe. 
"Bene" sospirai. 

Beh, ancora non sapevo della sventura che stavo per andare contro...


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Ciao! Spero che il primo capitolo vi piace, sì proverò a farli lunghi! Proverò a pubblicare ogni giorno... ditemi cosa ne pensate! 

ILYSM <3. 


The work and his artist 2: summertime--- Xavier ThropeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora