Dei fasci di luce penetravano dalle finestre, attraverso le tende spesse semichiuse e mi scaldavano dolcemente il viso. Mi rigirai nel letto a baldacchino parecchie volte, prima di capire che purtroppo non ero morta nel sonno e che non mi trovavo in paradiso, ma la mia anima era ancora intrappolata nel mio corpo carnale.
La porta della camera, proprio davanti al mio letto, si aprì ed entrarono la governate accompagnata dalle mie dame di compagnia e si misero tutte attorno a me.
<Oggi si pospetta una lunga giornata milady> disse la governante avvicinandosi a letto, sul quale ero distesa. Essa era una donna schietta, aveva il compito di dirigere il castello, organizzare balli e far si che tutto fosse di bell'aspetto. Aveva i capelli bruni raccolti, addosso un vestito lungo semplice di color verde smeraldo.Sbuffai sedendomi sul bordo del letto, mi sistemai i capelli disordinati con le dita e mi misi le mani in faccia
<Quanto odio la mia vita> dissi per poi alzarmi
<Suvvia non disperatevi, pensate la ricchezza che vi circonda, non siete come quelle povere puritane dei bordelli in città> disse sorridendomi per poi mostrarmi gli abiti del giorno, un lungo vestito roseo, ricamato con fiori del medesimo colore giungeva fino a terra, le maniche in pizzo arrivavano fino ai polsi. Accanto c'erano vare collane e una piccola corona in diamanti bianchi.<Mi è stato detto di riferirvi dell'invito da parte del principe per una passeggiata oggi in cortile> disse Brianna, la damigella vestita di blu lapislazzuli, porgendomi su un vassio una lettera.
<Pff che vada a farsi fottere> sbuffai strappandola per poi lanciarla per aria
<Oh Sognore, come vi permettete> disse la governante raccogliendo i pezzi di carta attorno al lettoCosì giunsi alla sala da ballo, per la lezione di pianoforte, papà voleva che avessi un'istruzione eccellente dunque chiamava al castello solo i maestri eccellenti in ogni arte.
<Che onore ricevervi a lezione oggi> mi venne incontro Matis, il miglior pianista che si potesse trovare in circolazione, gli sorrisi e mi avvicinai al pianoforte centrale alla stanza. Il soffitto a cassettoni alto decine di metri era dipinto in stile rinascimentale e sulle pareti c'erano tanti specchi uno accanto all'altro.
<oggi impareremo qualcosa di nuovo> disse aprendo lo spartito posto davanti a me
Iniziai a suonare tra le note dello spartito, socchiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla melodia che stavo componendo<Dunque sapete anche suonare> una voce maschile proveniente dall'entrata della sala mi interruppe
<Milord, voi non sapete quello che sono capace di fare> dissi nascondendo un sorriso divertitoRipresi a suonare, Timothée si avvicinò appoggiandosi con i polsi al pianiforte proprio davanti a me intento ad osservarmi con un'aria curiosa
<Se state cercando di distrarmi, vi consiglierei di cambiare strategia> dissi continuando a suonare per poi rivorgergli uno sguardo veloce
<E chi dice che sono venuto qui per distrarvi?> cercò il mio sguardo intento a leggere lo spartito
<Forse perchè la vostra presenza mi infastidisce> dissi concludendo la melodia con un'ultima notaRivolsi uno sguardo a Matis, che fece un breve applauso che echeggiò nella grande sala
<Eccellente Eloise, a dir poco eccellente> concluse
<Vi ringrazio> dissi chiudendo lo spartito per poi alzarmi dallo sgabello e dirigermi verso l'uscita della salaMi incamminai lentamente per il portico
<Dunque siete sempre così difficile?> la sua voce alle mie spalle mi fermò di nuovo
<Solo quando gli uomini noiosi come voi mi invitano ad uscire per una passeggiata> dissi girandomi nella sua direzione
<Sapete, siete come tutti gli altri uomini> dissi alzando le spalle, sbuffando<Siamo promessi sposi fin da bambini, i nostri genitori hanno stretto un patto di alleanza> aggiunse per poi distogliere lo sguardo per qualche secondo
<Datemi due settimane, accettate le mie uscite, non mi conoscere nemmeno> disse avvicinandosi
<Non potete comportarvi così con me solo perchè vostro padre vi ha imposto di sposarvi> aveva uno sguardo serio e la sua figura risultava composta<Due settimane, poi ve ne tornerete da dove siete venuto> dissi per poi andarmene, sentivo il suo sguardo addosso.
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Principessa Ribelle | Timothèe Chalamet
FanfictionInghilterra, 1788. Eloise, seconda figlia del Re d'Inghilterra, alla soglia dei suoi diciott'anni, sarà forzata dal padre a prendere le redini del suo stato, salendo al trono. Promessa sposa fin da bambina con il principe di Francia Timothée Chalame...