L'AMORE TI CAMBIA (Qualcosa che non dimentichi.)

Capitolo 3

L'appuntamento è in piazza, Riccardo tiene Alessia per mano, lei indossa un vestito semplice che le sta bene. Eleonora non c'è e spero che la nostra uscita salti.

Dopo pochi minuti invece arriva, ha una gonna corta e una maglietta scollata e con quei tacchi che si è messa è anche più alta di me. Fisicamente non è niente male, deve ammetterlo. Riccardo la guarda un pò troppo e Alessia non è contenta. Lei saluta tutti e con nonchalance mi prende sottobraccio, approfitta del fatto che Riccardo e Alessia si tengono la mano. Non so cosa dire, la lascio fare.

 "Marco allora come va? Pronto per tornare a scuola? Scommetto che hai finito tutti i compiti."

"Sì. Mi piace studiare."

"Ma sei sempre così serio, non ti diverti mai?"

"Certo che mi diverto, ho un sacco di hobby lo sai?"

"E quali sarebbero?"

"Sono un campione con i videogiochi ad esempio."

Mi guarda divertita.

"Invece tu?" chiedo.

"Mi piace uscire, andare in giro. Adoro i vestiti e i trucchi."

I suoi interessi non combaciavano per niente con i miei.

Raggiunta la pizzeria. Ric e Alessia si siedono uno di fronte all'altro come due piccioncini. Eleonora parla tanto, i suoi discorsi sono di bassissimo livello, almeno non è antipatica. Mi dava l'idea di essere snob ma ora credo sia solo apparenza. Finita la cena, facciamo due passi.Riccardo e Alessia con una scusa si allontanano, rimango da solo con lei.

"Torniamo subito."

Eleonora ha smesso di parlare e nel silenzio si è creato un leggero disagio. Lei si avvicina e mi bacia: "Visto che sei timido, mi sono fatta avanti io, ti dispiace?"

Non sono timido e non volevo baciarla. Perché non l'ho fermata?

Riccardo e Alessia sono tornati, sorridono come due idioti, tra loro dev'essere successa la stessa cosa.

Un bel casino, sono stato al suo bacio e adesso non so cosa dirle.

Eleonora tiene il mio braccio e mi sorride, mi serve una scusa per scrollarmela di dosso. Guardo l'orologio e accenno ad un altro impegno: "Non mi sono accorto dell'ora, mi aspettano a una festa. Mi dispiace ma devo andare."

Riccardo mi guarda stranito, non se l'è bevuta ma è contento per la serata e mi tiene il gioco: "Ciao Marco, ci vediamo domani."

Io saluto tutti e anche Eleonora, le do un bacio sulla guancia.

Mi sussurra all'orecchio: "Non volevo metterti in imbarazzo. A domani."

 Le rispondo soltanto: "Non ti preoccupare."

Mentre torno continuavo a pensarci, come cavolo si è permessa?

Il giorno seguente Riccardo commenta la nostra uscita: "Allora che mi dici? Siete parecchio affiatati."

"Ric ti ucciderei. Non avrei mai dovuto accettare quest'uscita e hai ben pensato di lasciarci anche da soli."

"Marco lo so, ma hai visto siamo stati via pochi minuti. Il tempo di un bacetto."

"Eleonora mi ha messo la lingua in bocca."

"Wow. E ti è piaciuto?"

"Non mi ha fatto schifo ma non doveva permettersi."

"Ci sei stato quindi? Dimmi ancora che non ti piace."

"Ric, lei non mi piace. Non ha significato niente quel bacio e non so nemmeno come dirglielo."