Le dita dell'Imperatore sfiorarono delicate la carta, assaporando la ruvida antichità del manoscritto.
L'odore di vecchio pizzicava le sue narici e gli ricordava la storia passata, di tempi in cui il Palazzo del Cielo ancora doveva veder posata la sua prima pietra e lui era soltanto un uomo tra tanti.
Quanto tempo era passato.
Chiuse gli occhi e rivide la sua prima moglie, Chanzi. Una donna abile e forte, una cacciatrice eccezionale e una madre altrettanto incredibile. Oramai la sua esistenza era un ricordo perso nelle trame del tempo e rimaneva vivo solo nella mente inviolabile dell'Imperatore.
Gu Changge sorrise all'idea. Solo per il fatto che lui era Imperatore anche sua moglie era, in un certo modo, immortale. Nonostante tutto quel tempo e tutti quegli anni, ricordare era il minimo che poteva fare per la prima donna ad esser stata in grado di farlo piangere di gioia.
Lasciò fluire ulteriormente i pensieri, abbandonandosi alle immagini di momenti che furono.
Hei Ming, il figlio di lui e Chanzi. Un guerriero fenomenale, come suo padre. Chi Ling, la seconda moglie. Ning'er, la ragazzina della locanda con cui scapparono insieme una notte... e che più tardi divenne regina di una terra lontana, con la quale più volte si ritrovò piacevolmente. Bai Xue e Fei Ling, i figli nati dal matrimonio con la seconda moglie. Persi in una notte, ancora bambini, quando un attacco nemico bruciò tutto ciò che aveva più caro.
E ancora, Shai Fu, Xia, Shaoran...
Inspirò ed espirò profondamente, lasciando fluire dentro di sè la pace del Tao.
Era bello ricordare il passato, gli permetteva di assaporare a pieno il presente.
Compiaciuto dall'armonia appena ottenuta stese la carta e lesse sottovoce.
Scritte con pennellate setose ed inchiostro di calamaro vi erano delle parole, antecedenti alla sua vita, più vecchie di lui, il cui significato non era ancora stato scoperto.Senza occhi per piangere.
Senza voce per urlare.
Senza mani da congiungere in preghiera
attende che alle sue orecchie giunga il Canto del Re.
Come una promessa millenaria che ancora brucia nei cuori più stanchi,
che dà fuoco alle sale più buie
e triste si alza nel cielo.
Un brivido lo percorse mentre il Tao sembrava risuonare con ogni singola lettera.
Sin da quando aveva ottenuto quel foglio lo aveva letto e riletto. Anche quando ne aveva scoperto l'origine e l'autore, aveva continuato a leggerlo fino a stancarsi.
Era rimasto secoli a prender polvere negli archivi finchè quella sera qualcosa non lo aveva portato là, davanti a quello scaffale nell'angolo buio, a fissare l'unica targhetta senza nome di tutto il catalogo.
Lo capiva, lo sentiva dentro. Era un qualcosa che non sperimentava da tempo, quell'istinto da soldato che lo aveva tenuto in vita nei campi di battaglia e al primo sguardo posato su Chanzi gli disse che non l'avrebbe più dimenticata.
Quelle eleganti parole adagiate su un semplice foglio di carta volevano diventare realtà.
Istintivamente guardò fuori dalla finestra, verso la sua sala del trono: per un attimo gli era mancata la fredda sicurezza della giada, la sensazione di potere e sovranità che gli dava il torreggiare su tutto.
Fece un respiro profondo per calmarsi.
Non sapeva quanti si fossero resi conto che il momento era arrivato.
Stavano per succedere tante cose, e lui era pronto.
Era l'Imperatore, era il sovrano del Palazzo del Cielo, era il Drago di Giada.
Ritornato in pace guardò le stelle oltre i tetti spioventi e, sapendo che nessuna delle persone da lui amate poteva più vederle, sorrise.
Loro, almeno, erano al sicuro tra i ricordi del tempo.IL CANTO DEL RE
Prologo - Fine
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Il Canto del Re
FantasyLa Terra è stata frammentata in due da un evento ancora incompreso, chiamato "la Frontiera". Il mondo ha iniziato a fondersi con elementi provenienti da altre realtà e tutto è cambiato irreversibilmente. Mentre l'umanità si adatta e inizia a capirne...