Hero odia il lunedì. Sua mamma gli ha sempre
detto che odiare è una parola brutta da usare, ma
non ci può fare nulla, lui odia letteralmente il
lunedì. In alternativa, potrebbe scendere a
compromessi e usare parole come disprezzare o
detestare - una volta ha sentito il termine
"esecrare", forse può andare bene anche quello -
ma il succo è sempre lo stesso.Se dipendesse da lui, farebbe rimuovere per
sempre tutti i lunedì presenti sul calendario, in fin dei conti, sostiene con chiunque sia disposto ad ascoltarlo, non è poi così difficile, basta
riorganizzare la settimana su sei giorni invece che
su sette, il mondo è sopravvissuto a tante
rivoluzioni, di certo non finirebbe per una simile
sciocchezza.Ma c'è una cosa che Hero odia più del lunedì,
una sola in tutto il mondo.Questa cosa vive nell'appartamento di fronte al suo
e porta il nome di Josephine Langford.E va bene, nonostante gli costi parecchia fatica
ammetterlo, non è propriamente una cosa, è una
persona, o quanto di più simile a una persona ci
sia. In realtà, dubita seriamente che sia umana,
anzi, sospetta da sempre che abbia stretti legami
con qualcuno giù negli inferi, anche se Felix, il
suo coinquilino, lo prende per pazzo ogni volta che
prova ad esporre la sua teoria pseudo-cospiratoria.
La cosa più strana di tutta questa faccenda è che Hero, nei suoi ventun anni di vita, non ha mai
odiato nessuno, nemmeno il bambino che gli
rubava sempre la merenda alle elementari, né
quello stronzo dell'istruttore della palestra - per
quei due mesi in cui si è degnato di andarci - che
metteva continuamente in dubbio il suo metodo
per fare le flessioni. Non che lui barasse per fare
finta di farne di più, sia chiaro...Ma il punto è che, nonostante sia un incredibile
testardo, a volte lievemente lunatico, spesso acido e
all'apparenza un tantino freddo, sotto sotto è un
gran tenerone - se Felix si fosse azzardato
ancora una volta ad appioppargli quell'aggettivo gli
avrebbe staccato le palle - e non litiga mai con
nessuno. Generalmente predilige l'indifferenza nei
confronti di chi non gli va particolarmente a genio.
In questo caso, "non andare particolarmente a
genio" è un dolce eufemismo, di certo non
equiparabile all'odio che prova verso la sua
adorabile vicina di casa."Io la ammazzo, giuro che la ammazzo" tuona
scostando il piumone con uno scatto e afferrando il
cellulare per guardare l'ora. Per poco non gli cade
la mascella in terra, sono le sette del mattino, le
fottutissime sette. Avrebbe avuto almeno un'altra
ora di sonno davanti a sé prima di andare a lezione.
Invece, la sua deliziosa vicina ha deciso che le
fottute sette di un fottutissimo lunedì mattina sono
un orario adeguato per far partire Justin Bieber a
tutto volume. E lui odia Justin Bieber. Bè, in realtà
ha tutti gli album in ordine di uscita sulla seconda
mensola in camera e forse anche un piccolissimo
poster dietro la porta, ma se Josephine Langford ascolta Justin Bieber, allora lui l'avrebbe odiato. Bisogna anche specificare che la musica non è proprio a tutto volume, ma il caso ha voluto che le loro stanze fossero una accanto all'altra, separate da pochi, insulsi, centimetri di mattoni, attraverso cui si
sente qualunque cosa. Comunque, alta o bassa che
sia, la musica l'ha destato dai suoi sogni un'ora
prima della sveglia prevista, di lunedì per giunta.Giornata di merda in vista.
Hero si fionda in cucina a passo spedito, con
un diavolo per capello e un'espressione furibonda
disegnata in faccia, borbottando un buongiorno al
suo coinquilino, che sta tranquillamente leggendo
il giornale."Buongiorno raggio di sole" lo canzona notando la
sua espressione inviperita "brutto risveglio?"No, perché dovrebbe essere un brutto risveglio?
"Ti avviso" sbotta puntandogli un dito contro "non
è aria". Con un gesto secco afferra la brocca del
caffè, ringraziando nella mente il coinquilino per
averlo già preparato e se ne versa una generosa
quantità nella sua tazza di Spiderman ormai
sbeccata in più punti, per poi lasciarsi cadere sulla
sedia più vicina.
