capitolo 4

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«cosa cazzo vuol dire che non sai sciare?» urlo Louis sgranando gli occhi, il riccio alzò le spalle. «Lo sai che l'unica pista che si può prendere per tornare a casa è la nera?» «vuol dire che mi dovrai insegnare bene» sorrise Harry. «ma sei un coglione!» disse l'altro serio, facendo scomparire quel magnifico sorriso al riccio, che aveva abbassato lo sguardo per far scendere qualche lacrima senza che nessuno se ne accorgesse, anche se in fondo sperava che Louis lo consolasse.
«facevo per dire» cercò impacciato di rimediare il più grande, «Haz, guardami» aggiunse più sicuro di se prendendo delicatamente il viso di Harry con le sue mani. «con il sorriso sei molto più bello»

Louis si staccó con evidente imbarazzo, mentre l'altro era già rossito, e tutti e due avevano i pensieri coordinati.
Harry si stupiva del suo comportamento, e della sua strana "simpatia" che provava per Louis, era attratto e spaventato da questo sentimentimento, che stava diventando, in quei minuti, sempre più grande, troppo per il suo fragile cuore.

«mettiti gli sci» ordinò Louis riprendendosi dai suoi pensieri.
«non so come fare» «cosa vuol dire non sai come fare? Devi solo buttare gli sci per terra e infilarvi gli scarponi» «ma è difficile!» «OMG, se è difficile questo come faremo a fare la nera?»

Dopo che Harry si mise a fatica gli sci, si guardarono, uno con impazienza e timidezza, l'altro preoccupato e divertito. «buttati» «BUTTATI?» «buttati» ripete al riccio contenendo una grossa risata.
«ma dove mi butto, scusa?» «lasciati andare e scivola sulla neve» «ma non mi dovevi prima insegnare le tecniche?» «falla poco lunga e parti Haz!» «MA CHE RAZZA DI MAESTRO SEI? Io non mi butto è ripido e mi fa paura» disse il più piccolo incrociando le braccia, l'altro fece un risolino e spiegò «metti gli sci perpendicolarmente...» disse mettendo le mani sui fianchi dell'allievo da dietro e si avvicinò cosi tanto a lui che sentí il suo cuore battere più velocemente «ora sei più sicuro?» «si» rispose cercando di tirare fuori abbastanza fiato per pronunciare quelle due lettere.

Con delicatezza partirono e Harry cominciò ad emettere piccoli gridi «LOU NON MI RIESCO A FERMARE, LOUUU!» «calma, non ti devi fermare, stai rilassato» cercava di tranquillizzarlo invano «LOUUU AIUTO GIRA GIRA GIRA!»

Dopo un'ora piena di azzurra si fermarono ad un rifugio e si misero a chiacchierare, a sedere, con una cioccolata bollente in mano. Sembrava si conoscessero da sempre, parlavano del più e del meno, con disinvoltura ed interesse.
«Haz» «si Lou?» «Hai la bottega dei pantaloni aperta» disse facendo nuovamente arrossire il riccio, «ma guarda dove ti va a guardare questo!» «scusa ma se si muove di continuo!» «ma veramente... Secondo me ti fanno male tutte le seghe mentali che ti fai» «e ti dispiace siano mentali eh?» «LOU!» «scusa, ma ci stava»

***

Toma : muoro, non vedo l'ora di scrivere la fine... Ihihih

Vi piacerebbe più un bacio con Lou o una passeggiata con Haz?

Intended to be only brothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora