1~ viaggio per lavoro

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«Ciao amore, fai attenzione, mi mancherai» faccio uscire dolcemente dalle mie labbra accarezzando la sua guancia

«Ciao», un tono freddo il suo.

Xavier si sistema il colletto della giacca, di peso prende la sua valigia e dopo avermi accennato un sorriso, oltrepassa la porta di casa.

Solo dopo aver sentito il rumore del cancello dell'androne, riesco con un peso al petto, a chiudere la porta di casa. Nonostante ormai i suoi viaggi di lavoro siano costanti, io continuo sempre a sentire come se il mio cuore venisse preso in mano da qualcuno e poi strangolato senza lasciargli modo di continuare a battere, poi si aggiunge quel vuoto al petto; dovrei abituarmi ma quando per qualcuno provi sentimenti troppo grandi abituarsi non è facile come può sembrare, tutto ciò mi fa pensare al fatto che forse sono troppo attaccata a Xavier. Senza di lui io sono il nulla.

Conosco Xavier da ormai quattro anni, da tre e mezzo siamo una coppia e da un anno conviviamo anche se questo ha portato alla relazione un continuo dibattere; con lui c'è sempre stata una buona intesa fin dall'inizio ma ora sta andando un tantino a perdersi; tuttavia, questo non cambia l’amore che proviamo l’uno per l’altro.
Ci siamo conosciuti in una libreria mentre lui cercava di imparare lo spagnolo da dei libri di testo, essendo in difficoltà ed io una delle persone più vicina al suo tavolo, mi chiese aiuto e da lì la mia vita cambiò al meglio;

Entrambi cambiammo molto con il passare del tempo, io finii gli studi e lui trovò un lavoro con una compagnia di architettura. Da quando ha iniziato il lavoro non abbiamo più avuto la stessa sintonia, le uscite diventavano sempre meno e i baci rubati in biblioteca o al parco diventarono sempre più incostanti. Lui spesso era a lavoro fino a tardi, mentre io, mi limitavo e limito tutt’ora un lavoretto part time per sua scelta, la maggior parte del tempo la passo a casa. A Xavier non piace molto che io lavori, secondo lui dovrei stare a casa, fare le faccende e riposare; così, dopo varie discussioni e per non separarmi da lui, perché lo amo con tutta me stessa, abbiamo trovato un punto d'incontro: ovvero il part time in una caffetteria. In molti mi hanno detto che sono succube di una persona tossica, perché chi ti ama davvero non prova a tarparti le ali che desiderano solo seguire un sogno che per te è tutto.

Vado a stendermi nel letto e accendo la tv. Guardarla mentre fuori piove mi rilassa tantissimo. Decido di guardare la replica di una sfilata di moda che non sono riuscita a vedere; Versace fall/winter 2022-2023; il tutto mentre mi sazio con i popcorn dolci.

Il mio cuore è sempre appartenuto alla moda: Antonella Versace è stata la mia ispirazione fin dal mio primo bozzetto. Spero un giorno di poter lavorare in quel campo, anche se con Xavier non credo sia possibile, conosce questa mia passione e il mio talento ma non vuole che li metta in atto; E non mi resta che sognare, fin quando lui non parte per lavoro, e allora io mi metto a disegnare qualche bozza, sperando che un giorno potranno essere utili.

Mi alzo dal comodo letto e mi dirigo verso la cucina, vivendo in un bilocale la cucina si trova nella stanza affianco al soggiorno usata anche come camera da letto. Apro l'anta della credenza e prendo del pane fresco per farmi un panino con mortadella e formaggio.

La cucina mi dà sempre una sensazione di sollievo per via dei colori chiari che hanno i mobili, un bianco con qualche tocco di beige sui cassetti o sulle mensole. Sì, sarà pure piccola ma ha sempre il suo fascino.

Le sensazioni più belle però, riesce a darmele solo il balconcino con l'ampia vetrata che ricopre l'intera facciata della sala affianco al letto... La notte mi siedo sulla piccola poltroncina affacciata al balcone con una tazza di cioccolata calda e guardo il panorama;

Vivo in città quindi la notte le luci delle strade, le case, i palazzi in lontananza, ti fanno sentire libera l’unica cosa che vorrei provare una volta per tutte nella mia vita. Stare nel balcone mi reca anche un vuoto.

Non quel vuoto negativo ma l'opposto, sento che solo lì riesco a liberarmi da tutti i pensieri, riesco a svuotare completamente la testa da tutto il casino che si crea durante la giornata, ed è proprio qui, sul balcone, dopo aver mangiato i miei panini, che aspetto una risposta del messaggio inviato poche ore fa a Xavier. Volevo assicurarmi fosse arrivato sano e salvo all'hotel dove avrebbe dovuto alloggiare,

Esattamente tre ore fa avrebbe dovuto essere lì, ma nessun messaggio di conferma mi è stato inviato da lui.

È sempre stato un tipo freddo, non gli piace mostrare i suoi sentimenti o emozioni ed è proprio per questo che mi sono innamorata follemente di lui. È riuscito a dimostrarmi, nonostante il suo carattere, che anche lui ricambia il mio amore. Ultimamente è più freddo del solito e anche quando non si trova in viaggio per lavoro la comunicazione tra noi due è veramente scarsa, cerco di convincermi che vada tutto bene e che sia solo un momento della relazione passeggero, solo che il mio sesto senso mi spinge a pensare che qualcosa non vada.

Scuoto la testa per cancellare questi pensieri e guardo il panorama, dando l'ultimo tiro alla sigaretta per poi buttarla nel portacenere. Una volta a letto porto lo sguardo allo schermo del telefono e in assenza di notifica chiudo gli occhi, lasciandomi andare ad un sonno profondo.

Alle cinque e un quarto di mattina suona la sveglia, non mi alzo subito ma dopo ben dieci minuti, giusto il tempo che serve alla mia mente e al mio corpo per elaborare il fatto che sia una nuova giornata e che la mia routine sta per iniziare;

devo essere a lavoro tra due ore, visto che oggi tocca a me aprire il locale e preparare i banconi per la colazione. Mi alzo dal letto e vado in cucina, senza la mia tazza di caffè amaro non riuscirei a svegliarmi bene, accompagnato ovviamente da dei biscotti alla vaniglia.

Riscaldo il piccolo bagno; oggi fa davvero freddo. Nel frattempo che il bagno si riscalda mi metto a sistemare il salotto, piegando le lenzuola e chiudendo il divano-letto in modo tale da pulire un pochino prima di uscire di casa, lavo veloce la mia tazza preferita, quella regalata da Xavier dopo il suo viaggio a Parigi e non mi resta che entrare in doccia, lavo pure i miei lunghi cappelli ricci ma senza il trattamento, sennò ci vorrebbe davvero troppo e rischierei di fare tardi al lavoro;

Dovrei muovermi, le strade, specialmente la mattina, sono affollate dalle macchine e dalle persone, così che il viaggio in autobus di trenta minuti si prolunga a ben quaranta minuti. Esco dal bagno con solo un asciugamano attorno al petto che va lungo tutto il corpo, vivendo al terzo piano nonostante la grandissima finestra non mi faccio problemi a uscire dal bagno così, anche perché si intravede ben poco dalla strada, tolgo fuori dall'armadio i vestiti del lavoro e li poso sul grande cassettone bianco affianco all'armadio dato che non voglio indossarli già da ora, imbranata come sono rischierei di sporcarli ancora prima di arrivare. Per il viaggio indosso un jeans a vita alta, stretto e scuro, che può andare bene abbinato a un maglione a collo alto sul verde militare, mi vesto e mi avvicino allo specchio per truccarmi e sistemare i capelli ancora umidi, sperando di non prendere freddo fuori.

Manca poco tempo per scendere in strada a prendere l'autobus che mi porterà a lavoro. Indosso le Vans nere e la giacca, anche essa nero, prendo lo zaino con i vestiti del lavoro ed esco dall'appartamento.

Città del Messico, la mattina è spettacolare non che non lo sia sempre però la mattina ha un non so che di particolare. I bambini camminano tranquilli con i loro genitori sul marciapiede con lo zaino sulle spalle. Mentre noi ci fermiamo alla fermata prima della mia una notifica mi porta indietro e ci rimango male quando scopro che è solo il meteo, Xavier ancora non ha risposto e le chiamate mi fanno ascoltare solo la sua voce nella segreteria. Decido di non farmi buttare giù per una cosa così semplice dato che è suo solito fare non rispondere e scendo dall'autobus con un bel sorriso, i vicini del locale mi salutano felici di vedermi, come quasi tutte le mattine.

Entro dal retro del locale e cambio i vestiti mettendo addosso la mia divisa personalizzata della caffetteria. Preparo il bancone e la vetrina con i dolci per la colazione, e poso sulla cesta il pane appena riscaldato. Pulisco e disinfetto i tavoli per sicurezza anche se i miei colleghi l'hanno fatto appena il locale è stato chiuso, aprendo le porte e accendendo l'insegna "open" i primi clienti si fanno avanti e iniziano ad ordinare la loro colazione.

libera | alla ricerca di me stessa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora