Ragione e Desiderio p.1 (Sam)

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-La vita è qualcosa di estremamente strano e incomprensibile, ma non per me, capisci quello che voglio dire? - Le manette erano strette attorno ai miei polsi, erano fredde. L'unica fonte di luce proveniva dall'unica finestrella sbarrata presente nella stanza; troppo lontana e piccola per poter illuminare effettivamente qualcosa. I suoi occhi non mi abbandonavano neanche un secondo, erano talmente tanto chiari che mi domandai se fosse effettivamente umano. – Dio mi salverà- sussurrai. -Tutti mi parlano di questo Dio, ma è davvero così bravo come dicono? Non credi che se lo fosse tu non saresti qui? - Non risposi, chiusi soltanto gli occhi, cercando di mantenere la calma – Non hai mai pensato all'effettivo significato della tua insignificante vita? - Non sentendo alcuna risposta si avvicinò. Quando fu abbastanza vicino mi sollevò il mento, costringendomi a guardarlo -Non dirmi che sei come tutti gli altri... così stupido, così sottomesso...- Mi sfiorò la guancia con il pollice – Dio vi ha donato la bontà, l'empatia e la pietà. Dio mi ha donato la consapevolezza. Non hai idea di quanto vi ho invidiati- - Non sei costretto...- Una strana luce gli attraversò lo sguardo, rendendolo più vuoto e inquietante -Oh andiamo Sam. Le frasi ad effetto tienitele per i tuoi amici. So bene che non lo sono, tutto quello che accadrà è una mia scelta e di nessun altro- Si avvicinò al mio orecchio, e molto lentamente sussurrò – Non hai idea di cosa ho passato per arrivare fin qui- Si sollevò di colpo ed estrasse un coltellino dalla sua tasca. Una lacrima mi percorse la guancia senza che potessi controllarla. La situazione peggiorava sempre di più, ma degenerò definitivamente quando si accorse dell'eccitazione che mi invadeva. Rimase ad osservare ogni dettaglio del mio corpo e ogni mutazione, ogni cambiamento. Quando tornò a guardarmi negli occhi le sue pupille erano dilatate e aveva una luce diversa nello sguardo. Più il tempo passava, più l'adrenalina mi invadeva, e lui lo sapeva. Sapeva perfettamente che le mie lacrime non erano di dolore, ma bensì di vergogna. Provavo vergogna, ma più mi guardava con la freddezza e la malizia di uno psicopatico, più il mio corpo sussultava. -Ora capisco- Sorrise rimettendo il coltellino in tasca. Il mio respiro si fece più veloce e sentivo brividi su tutto il corpo. Presto mi ritrovai a pregare che non si accorgesse della mia erezione, ormai evidente. Ovviamente il suo sguardo attento e preciso non mancò un dettaglio tanto clamoroso. Si avvicinò, gustandosi la mia espressione, un misto di eccitazione e paura. Cercai di indietreggiare, ma presto il muro mi bloccò. I suoi occhi mi leggevano dentro, sapevo che aveva capito tutta la mia storia solo con uno sguardo ed io ne ero dipendente. Più mi guardava più volevo di più. Quando fu a pochi millimetri da me mi soffiò sulle labbra –Credo proprio che io non sarò l'unico ad andare all'inferno, non trovi? – 

^^^^Ciao ragazzi, questa è la prima parte e devo dire che mi sono divertita tantissimo a scriverla. Ovviamente non faccio spoiler sulla seconda parte, ma posso dire che sarà molto... esplicita. Non mi aspetto che tutti capiscano questo tipo di storia, ma spero di ricevere meno critiche possibile. Eh niente, spero vi piaccia^^^^

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