È una leggenda metropolitana quella che si racconta da queste parti.
Non che io creda molto alle leggende, ma questa è una di quelle alla quale anche la mia anima vuole crederci.
Si narra di una farfalla che porta sulle sue fragili ali, le stelle. Ma non la vedi con gli occhi, oh no no no, la si vede con lo sguardo dello spirito, ed è quando smette di batterti il cuore che sai che è lei, LA FARFALLA.
Si narra che la sua innaturale bellezza ti riporti indietro nel tempo nel momento più bello della tua vita, e quanto ci speravo io, di rivivere quell'ebrezza, quel brivido di magia pura, sentire i battiti accelerati, il fiato corto...
Ci speravo io, già ci speravo.
Si narra anche che solo i prescelti dalla farfalla possono vederla, quindi, se ella non si vuol mostrare, puoi pregare gli angeli, andare da Dio in persona ma... non la vedrai mai.
La disegnavo anche questa farfalla, sul polso, sempre, perché non volevo privarla della vita, ammesso che ne avesse una, o più, chissà.
"Cos'è quella?" Mi chiedevano.
Rispondevo.
"Sei troppo grande per queste favole".
Io sorridevo, ma non aggiungevo altro.
-Voi non sapete- mi dicevo tra me e me, -no non sapete.-
Non sapete quanto dolore porti sulle sue ali quella farfalla.
Non sapete quanti angeli ha visto tornare a casa prima del dovuto.Questa è una notte di luna piena, guardo il cielo immersa nella natura e una lacrima si fa strada sulla mia pelle, eh si, anche io vorrei tanto tornare a casa ma non ne ho il coraggio così chiudo gli occhi nella speranza che un mio fratello o una mia sorella mi porti a casa, ma apparte il bubolare del gufo, non sento altro.
Sospiro, e uno strano calore si irradia sul polso sinistro, così apro gli occhi e la vedo.
Lì.
Sul mio polso, la farfalla che porta sulle ali le stelle.
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Butterfly
Short StoryComplicità. Intimatà. Fedeltà. Una casa. Meno ansie. Meno mal di stomaco e meno notti passate insonni. Ecco cosa cercano. Chissà se troveranno quel che cercano.