Champagne

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Tuo padre predica in cucina la verità dietro la verginità di Santa Maria e la crocifissione di Cristo mentre tu in bagno mi scrivi cose poco dolci e fai avanti e indietro, su e giù, trattieni il fiato e fai un sospiro profondo. Ha una voce possente quell'uomo di cui sei la fotocopia, te lo senti risuonare nelle orecchie come le campane a festa della domenica; ti vedo mentre cerchi di allontanare quei discorsi sterili alzando il volume delle cuffie (i gemiti ti stanno esplodendo in testa eppure io so, sono fermamente convinta che senti i miei anziché quelli di un'attrice qualunque - sono io, la più brava a recitare, qui) e supplicando mentalmente ai tuoi di andare a dormire e al tuo corpo di muoversi, di far qualcosa. Non startene impalato, dannazione. 

Metto il rossetto, perché la serata non inizia se non ho le labbra dipinte. Allontanarti mentre ti tendi in avanti per darmi un bacio, dirti No, ho il rossetto. Immagino la scena come se non l'avessimo vissuta mille volte e, a malincuore, mi nasce un sorriso sul volto. Inizio a cantare e a ballare tra un filo di eyeliner e una spolverata di blush, mi metto in cinquanta pose differenti per vedere se questo vestito mi calza davvero bene ed infatti eccolo, il difetto che aspettavo maniacalmente di trovare da venti minuti circa. Ora che sono soddisfatta, posso anche finire di prepararmi. Mio padre dorme sul divano.

Tu ancora sei lì a girare tra fake taxi, ti continui a chiedere perché mai ci metti sempre così tanto. Sei talmente concentrato che potrebbe entrare qualcuno in bagno e non te ne accorgeresti nemmeno. Apri un attimo gli occhi che si posano prima sui fazzoletti, poi sui vestiti a terra, infine sul cellulare: le 23:20, una chiamata persa, devi ancora entrare in doccia. Abbiamo appuntamento alle 23:30, ricordi? Sii puntuale. Sii veloce, ti prego, il palmo della mano è bollente, sei esausto, sbrigati. Strozza quel suono, pulisciti, rilassati ma solo per tre secondi. Sei in ritardo come sempre. 

So che non arriverai in orario, immagino cosa tu stia facendo. Mi metto davanti ai miei profumi preferiti e cerco di capire quale mi starebbe meglio questa sera. Penso anche che sto spendendo troppi soldi in prodotti di bellezza e questa cosa non è da me, non ne è mai valsa la pena. Mi faccio un sacco di selfie, registro un tiktok e decido di pubblicarlo, perché no? In fondo amo pavoneggiarmi. Perdo così tanto tempo in frivolezze. Mi sto annoiando. É possibile che anche la mia mano stia per scivolare giù, scende morbida dal collo e abbassa un po' la scollatura. Poi mi fermo, prendo il tabacco, cerco di non sporcare. Credo di aver dimenticato come si fa a pensare. Non so cosa io stia combinando con te.

Mi scrivi Sto partendo. Come mi diverto nel frattempo? Prendo di nuovo il tabacco. Metto di nuovo la musica. Mi guardo un po' e mi sento ridicola, così apparentemente perfetta, di plastica. Perché ho speso così tanto tempo a prepararmi? Mi dico che l'ho fatto per me stessa, in realtà l'ho fatto per le sue attenzioni. Voglio che capisca di avere al suo fianco una donna che è al di là della sua portata. Sembrerei egocentrica. Ripenso di andare un po' in bagno ma penso anche che le mie dita non si muoverebbero a ritmo della sua voce ma di quella di qualcun altro e per un momento mi sento in colpa, evito.

Mi chiami, Sono giù, scendi. Hai un jeans e una felpa, era prevedibile. Sono due ore che io mi preparo però. Ti avvicini: No, ho il rossetto. Ti offendi, dici che non mi sta bene, io ho sempre la sensazione di non piacerti abbastanza. Forse è per questo che arrivati a destinazione mi diverto sempre a flirtare con i tuoi amici quando ti giri dall'altro lato. Ad un certo punto ho chiesto a Riccardo di prestarmi l'accendino (non trovavo più il mio), ha detto di sì con un sorriso smagliante e si è preso anche lui una sigaretta, si è avvicinato, mi sono avvicinata, la fiamma era in mezzo alle nostre labbra, è stata una delle cose più eccitanti che abbia mai fatto. Non avevo mai notato che avesse degli occhi così chiari. 

Poco dopo sei tornato dal bagno e mi hai baciata, te l'ho permesso perché tanto ormai avevo già bevuto un paio di drink e sulla bocca non avevo quasi più nulla. Abbiamo ballato insieme, poi sono scesa in pista con Andrea e ho ballato con lui in modo (forse troppo) esplicitamente sensuale. Comunque non ci vedevi, stavi parlando con tuo cugino. Mi ha abbracciata. Siamo tornati, ti ho baciato di mia spontanea volontà e mi sei sembrato felicemente sorpreso. Credo di aver esagerato anche con Giuseppe e Mattia, ci hai anche visti ma sono miei vecchi amici, non avresti mai dubitato di me. 

Proprio tuo cugino mi ha offerto un drink appena mi ha incontrata, tu un minuto prima mi avevi detto che saresti andato di nuovo in bagno. É l'alcol. Ho perso di nuovo l'accendino in quel caos che è la mia borsa, chiedo a Daniel, si ripete la stessa scena di prima per due volte di fila. Poi mi chiede una sigaretta e gliela offro, mi ringrazia, penso che se mi dicesse qualsiasi cosa acconsentirei senza battere ciglio: Andiamo. Tempo fa voleva provarci con me, prima che ci fidanzassimo noi due, so che ne sei al corrente. Mi chiedo perché non lo abbia fatto. É così bello, stasera. 

Un tuo conoscente, un certo Jacopo, ha appena messo like al mio ultimo post, risalente a qualche mese fa. Ci andavo in palestra insieme, avevo una cotta per lui, perché si è svegliato ora che sono impegnata? Torni dal bagno e mi chiedi di andarcene a casa, mi dici che se ti sei divertito da solo è unicamente per dar più piacere a me, durare più a lungo, insisti che funzioni così. Penso a quel ragazzo e al fatto che stando sopra di te immaginerei di stare sopra di lui. Io non sono questa, è colpa tua che non sai come trattarmi. Sono insaziabile, non ne ho mai abbastanza. Vi do ragione, ma giuro che non è colpa mia. Sono abbastanza sicura che sia stata colpa di quel bicchiere di champagne bevuto a cena, non sono abituata, mi ha dato alla testa. Rispondo biascicando di no. Non ho voglia, lasciami ballare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 09, 2023 ⏰

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