la citta' del sotto scala

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Era raro che la luce che arrivava dalle grandi finestre illuminava tutta la città del sotto scala, solo una volta ogni ciclo di luce la citta' la riceveva direttamente dalle vetrate, era il momento piu' amato di tutto il ciclo, provavo invidia verso le fate della polvere, loro che abitavano nel salotto nella Capitale di Cristallo, erano cosi vicini alle finestre.
Quando quella lingua di luce arrivava puntuale, mi piaceva molto sedermi nel posto piu' alto, gli altri cenerini non capivano perché lo facevo, mi dicevano che siamo adatti solo per fare la guerra o portare oggetti pesanti, ma io non ero mai stata d'accordo con questi abitanti della casa.
Nella casa ci sono tre popoli: le fate della polvere, agili e veloci, gli eruditi, un popolo che ha deciso di dedicare la vita alla documentazione di ciò che succede nella casa, poi per ultimo ci siamo noi Cenerini, un popolo di instancabili lavoratori. Siamo stati noi  la prima linea durante la guerra dello zerbino contro il nemico che veniva da fuori.
Ma ora che il nemico era sparito e  c'è  pace nessuno mi vieta di superare lo zerbino, almeno ora che il nemico non c'è piú potrei lasciare la casa, ma ora basta con questi pensieri iniziamo con il racconto.
Il mio nome è Civetta.
Ero distesa in attesa di quella piccola lingua di luce, amavo il calore che mi travolgeva ogni volta che mi investiva.
Contavo i secondi mentre la vedevo salire. Uno, i primi raggi iniziavano a entrare nel sotto scala, due, la luce era quasi arrivata, ero elettrizzata, tre, ormai mancava poco, distesi i nervi, ero in pace, distesa nessuno mi disturbava, quattro, chiusi gli occhi, ero pronta, il momento più bello, niente poteva rovinarlo, almeno così credevo, "Civetta ancora qui, la mamma ti sta cercando!" aprii gli occhi, era Corvo che mi guardava "cosa fai di nuovo qui invece di lavorare? la mamma è furiosa" chiusi gli occhi di nuovo "non potevate lasciarmi in pace ancora per un po'" lanciando maledizioni nella mia testa mi alzai per poi andare con mio fratello verso la bottega di famiglia, prima di andare via mi girai verso il posto dove ero distesa per vedere che mi ero persa per poco la luce, delusa seguii mio fratello.
Una volta arrivati davanti al buco che noi chiamiamo negozio, da dietro un angolo uscì furiosa mia madre "di nuovo in giro, invece di lavorare in negozio!" vi risparmio la sua sfuriata non è importante per la storia, passai il resto del ciclo di luce a lavorare in bottega.
Una volta finito uscii con la schiena dolorante, pensando che questo lavoro non faceva per me, io volevo esplorare tutta la casa, avevo sentito di avventurieri che erano usciti superando lo zerbino, tornando raccontando di avventure che facevano accapponare la pelle.
Pensai per tutto il tragitto al mio sogno, una volta dentro alla piccola casa di famiglia mi fiondai nella mia piccola stanza evitando tutti, chiusi la porta e mi distesi sul mio giaciglio fino a che non scese il silenzio, per poi uscire dalla casa di nascosto.
Finché uscivo dalla porta pensavo che almeno durante il ciclo notturno potevo stare in giro per conto mio, non posso dirvi di preciso dove, ma era il ritrovo mio e dei miei amici, pochi ma buoni. Entrai nel piccolo buco nascosto per trovare Orso e Vino che parlavano a alta voce di qualcosa. Orso era un cenerino mentre  Vino era una giovane fata della polvere, poi c'era il giovane erudito Artemis che scriveva sulle sue pergamene con occhi che sognavano di ottenere il suo primo tomo, poi c'era Olio, una giovane fata della polvere che fumava la sua vecchia pipa. Con i miei amici ci piaceva farci chiamare la Compagnia dello Spillo Blu e ci  piaceva  esplorare i vari passaggi nascosti dentro i muri, che di solito venivano usati dai venditori di muffe.
Orso e Vino ci fecero segno di avvicinarci "io e Vino abbiamo un'idea fantastica che ci può portare solo che ricchezze e molto divertimento" Vino prese la parola facendo cenno a Orso "lasceremo la casa per partire a esplorare oltre lo zerbino!" la loro idea mi piaceva molto, era un mio sogno farlo, la faccia dei due amici sembrava stupita "quindi siamo tutti d'accordo?" tutti fecero si con la testa "se portiamo le mappe di terre inesplorate alla Gilda degli esploratori ci potrebbero anche pagare", una volta tutti d'accordo tornammo a casa pronti a partire all'avventura terminato il prossimo ciclo di luce.
Il ciclo di luce  passò velocemente, ogni tanto nascondevo in una borsa le cose che avrebbero potuto servirci, il viaggio era il mio unico pensiero, ero pronta.
Una volta a casa aspettai il silenzio per poi uscire da essa, prima che sparisse dietro ad una curva la salutai pronta per partire per il mio viaggio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 14, 2023 ⏰

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