CAN'T STAND YOU

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Monday, 15th September 2014


POV ROBERT
Svegliarsi alle sei del mattino con la fronte madida di sudore, il battito cardiaco accelerato, il corpo accaldato, le mani tremanti e il respiro affannato non è decisamente un bel buongiorno. Sono anni che convivo con questi maledetti incubi, anni che passo le notti in bianco a contemplare la luna e le stelle pregando che questa agonia si concluda. Ricordo ancora quando ero bambino e cercavo di rimanere sveglio per paura che quegl incubiarrivassero, che mi assalissero e mi riportassero a quella notte, ma io non volevo ricordare, non volevo soffrire ulteriormente; chiedevo solo un po di pace, di serenità, nulla di più. Per questo quando ero preso da attacchi di panico, sentivo che il respiro mi mancava, che l aria non arrivava a destinazione volevo che Dio mi prendesse tra le sue braccia e mi portasse su in cielo, accanto alla mamma e al papà proprio come mi diceva Suor Nazareth, ma quel momento sembrava non arrivare mai per mia sfortuna.
Probabilmente Shep sapeva, sentiva le mie urla durante la notte ma non si era mai permesso di indagare o chiedere spiegazioni e gliene sono grado; solo qualche mattina si permetteva di sbiascicare un: "Amico, tutto bene? " e io rispondevo con un cenno del capo affermativo. Infondo Shep era forse la persona più vicina ad un amico che avevo, sapevo che inscenava la parte dello stronzo puttaniere ma nel profondo era una brava persona, migliore di me sicuramente.
Mi alzo dal letto ancora un po scosso e mi reco in bagno. L appartamento dove viviamo in affitto è costituito da poche stanze: un bagno, due camere da letto, la cucina e il salotto dove abbiamo un televisore a plasma comprato con i nostri risparmi. Mi spoglio e mi butto sotto il getto d acqua gelato della doccia, solo così riesco a tranquillizzarmi, vi rimango per almeno mezzora finché non esco e avvolgo il mio bacino con un asciugamano. Il telefono squilla, ma chi cazzo è alle sette del mattino! Un sorriso mi increspa le labbra, è quel bamboccio di Blaine.
"Ehi amico! Come mai sei sveglio a quest ora? "
"Rob me lo stai chiedendo davvero?" mah sarà sotto sbornia "Certo scemo! "
"Cazzo ma non ti ricordi nulla, è il mio primo fottuto giorno di scuola al liceo e mi sto letteralmente cacando in mano e pensavo che tu te lo ricordassi, lo sai che oggi mi devi venire a prendere dopo le lezioni?" ops, me loero completamente scordato, il che significa che mi dovrò sorbire la furia di Blaine.
"Okok adesso respira e calmati e poi per chi mi hai preso, io non do buca agli appuntamenti, io mantengo i miei impegni."
"Si peccato che io non ho due tette e un culo e sono gay." Piccolo particolare & ok non se l è bevuta.
"Ok Blaine, scusa davvero ma lo sai che non sono per niente attendibile & mi dispiace dai & lo sai che per me sei come un fratello." dico l ultima frase trattenendo il fiato, non mi piace esternare i miei pensieri ma so che lui se lo merita.
"Rob scuse accettate, sono io il paranoico di turno che continua a farsi pippe mentali sulla sua omosessualità ancora non dichiarata &" lo interrompo prima che continui a sparare altre cazzate.
"Blaine andrà tutto bene, devi stare tranquillo, so perfettamente che hai paura, sei in una nuova città, stai iniziando il liceo e stai accettando te stesso, ma devi essere forte, mi devi promettere che non ti curerai di tutti coloro che si prenderanno gioco di te. Non nascondere te stesso, non essere qualcun altro per gli altri, sii te stesso per te e combatterai le paure e tutti gli stronzi omofobi del cazzo, vincerai e sarai felice." Sento dei singhiozzi appena udibili, Blaine è un ragazzino così smarrito, perso, un po come lo ero io, probabilmente per questo mi sento in dovere di aiutarlo, di non permettere che precipiti come me ma si salvi e soprattutto perché non voglio che un giorno sia infelice, che rimpianga il passato e lo tema al tempo stesso.
"Ehi Rob, va & va tutto bene, gli spacco il culo a quegli omofobi del cazzo!"
"Questo è il Blaine che conosco, vai così e fatti rispettare" finalmente si è deciso, l ho sempre detto che sotto quell insicurezza c è qualcuno che vale davvero.
"Ciao Rob ci vediamo dopo."
"A dopo Blaine. "
Sono pronto per recarmi a lavoro insieme a Shep, lavoriamo nello stesso bar, è grazie a lui se ho trovato facilmente una casa e un impiego che mi permette di mantenermi, almeno in parte. Il turno di mattina è quello che più preferisco dato che il locale è semivuoto, c è silenzio e un po di tranquillità, non che non ami la confusione e le feste ma è decisamente meglio farne parte piuttosto che stare dietro un bancone a servire quattro cretini figli di papà, minorenni che pretendono un drink, come se fosse un loro diritto, e molte volte ti sbattono in faccia un documento palesemente falso. Appena arrivati Jess ci saluta con uno dei suoi sorrisi che ti contagiano, le faccio un cenno mentre Shep le va incontro entusiasta, abbracciandola con foga; loro due sono molto legati probabilmente perché si conoscono da moltissimi anni, starebbero davvero bene insieme se soloShep diventasse un po più serio. Ma come biasimarlo, a lui piacciono le avventure, vuole essere libero non è pronto per alcun tipo di vincolo quale una possibile relazione. A metà mattinata il bar inizia a riempirsi e tra le varie persone vedo Rosalie, si sta recando con passo deciso e abbastanza incazzato nella mia direzione e mi sta guardando negli occhi con sguardo truce, direi che mi aspetta una delle sue prediche da oca giuliva. Edinfatti &
"Robert ti rendi conto come mi possa essere sentita alla festa dopo che mi hai scansato in malo modo e sei sparito?! Ti ho chiamato una miriade di volte e mi hai ignorato, sei davvero un brutto stronzo!" sembra una di quelle figure incazzate dei cartoni animati con la faccia rossa e a cui esce il fumo dalle orecchie e dal naso.
"Hey Ros calmati per favore, ok & sono stato uno stronzo ma ho avuto un problema." Quella ragazza davvero non la sopporto, non capisce che non siamo ne scopa-amici ne tantomeno una coppia, quindi non deve assolutamente piombare qui e farmi la predica; tuttavia devo inscenare la parte del ragazzo accondiscendente dato che può sempre tornare utile nel futuro, so per certo che con lei mi potrò sempre divertire.
"Che tipo di problema? Se vuoi possiamo parlarne a casa mia stasera."
"Ros non credo siano affari tuoi e stasera sono impegnato, magari un altra volta." Così finalmente si allontana cercando di nascondere la delusione nel suo sguardo.
"L invito è sempre aperto, sai che sei sempre ben accolto tra le mie braccia."
"Una sera ti vengo a trovare così ci divertiamo un po ,ciao Ros."
"Alla prossima Rob."
Sono le due del pomeriggio ma Blaine non si è ancorafatto sentire, mi aveva scritto per messaggio che mi avrebbe chiamato per spiegarmi come arrivare a questa maledetta scuola per ricconi; dopo un po il telefono squilla e rispondo alla chiamata.
"Allelujah, Blaine mi stavo preoccupando."
"Ciao Rob, scusa solo che non sono riuscito a chiamarti, stavo partecipando ad una lezione introduttiva sulle regole ferree della scuola, sulla disciplina, sui metodi divalutazione & ti giuro che mi stavo per addormentare, una noia assurda."
"Te l ho detto che in quella scuola non avresti potuto sgarrare minimamente, buona permanenza presso i campi di concentramento di San Francisco."
"Non me lo dire, spero che i prossimi giorni siano migliori & comunque la scuola si chiama WoodsideInternational High School e si trova nel sunset district."
"Woodside & Sunset discrict &" Sapevo che andava in una scuola importante, ma non che era quella scuola.
"Esattamente Rob, tutto bene?", le orecchie mi fischiano, la testa mi gira, quel nome l ho già sentito e quella scuola la conosco bene, mi sento debole, mi tremano le mani, non riesco a parlare.
"Si & si, tran & tranquillo devo solo assimilare la notizia." Chiudo immediatamente la telefonata e inizio a inspirare lentamente e profondamente per calmarmi, conosco quella zona come le mie tasche ma non voglio andarci, non ho la forza, non posso & Cazzo per frustrazione mi tiro i capelli e do un pugno al muro, le ossa scricchiolano. Io non posso andare lì, non posso di nuovo ricordare dopo tutto questo tempo, non ce la faccio ma ho promesso a Blaine che lo sarei andato a prendere, lui ha bisogno di me. Una miriade di pensieri riempiono la mia mente, talmente tanti che rischio di scoppiare, non so quale decisione prendere, non so cosa sarebbe più giusto per entrambi, potrei chiamarlo e spiegargli tutto, so che lui mi capirebbe o per una volta potrei sacrificarmi per qualcuno che davvero mi vuole bene e alleviare i miei sensi di colpa, riscattarmi nella speranza di diventare una persona migliore. Posso farcela, posso far finta di non conoscere quel posto, starò bene e Blaine trascorrerà un bel pomeriggio. Mi asciugo con la manica della felpa il sudore sulla fronte, infilo il casco, monto sulla moto e parto a tutta velocità.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 19, 2015 ⏰

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