Vacanze

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Sara, una ragazza con i capelli biondi cenere che svolazzavano fuori dal finestrino mentre partivano per le vacanze.
I suoi le ordinarono di rimettere la testa dentro la macchina con una rabbia funesta, avevano litigato perché lei non voleva partire. Fissava fuori dal finestrino mentre vedeva allontanarsi il suo paesino, gli amici e la nuvola di pioggia che tanto amava, lo sapeva che poi sarebbe tornata, ma non le importava.
Il silenzio in quell'auto era assordante. Si era portata le cuffiette e ascoltava delle canzoni mentre leggeva "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban", ma non aiutava. Per fortuna il viaggio era veloce.
Hanno portato le valige dentro e sua madre ha pulito l'appartamento manco fosse un bordello. Al tutto si è unita pure sua nonna di Sara, una signora molto terra terra, diretta ma simpatica. È uscita nel terrazzo, ha visto una distesa di grano che arrivava fino al bar della spiaggia e poco prima il parcheggio che rovinava l'aspetto contadino del posto, ma non c'era solo quel parcheggio anche i palazzi fatti minimo 20 anni prima i quali si stavano screpolando dall'umidità e l'aria che sbatteva su essi. Decise di ignorarli e di girarsi il campo aveva di fianco una loggia di alberi che creavano un'ombra particolare.

Dopo due giorni di noiose giornate al mare optò per andarli a vedere perciò ha chiesto a sua madre e lai tutta indaffarata le rispose di si ma di portarsi dietro la nonna che si stava annoiando. Partì con la nonna a braccetto passando di fianco a quel campo. Dal basso le spighe e le foglie degli alberi si muovevano con il vento creando un dolce fruscio. Si sedettero su una coperta poggiata radici di un'albero che creava una ombra abbastanza grande per coprirle. Notarono che sul tronco c'era una incisione di un cuore e due lettere "G" e "F". Mentre Sara fantasticava sui nomi a cui potevano appartenere quelle lettere la nonna ha cominciato a raccontare una storia nel frattempo apriva il cestino e tirava fuori due panini e un po' d'acqua, <Cominciò tutto quando avevo 16 anni, avevo la mia bella bicicletta rossa, me la aveva comprata il tuo bisnonno per il compleanno, ne andavo molto fiera, non avevo tante cose sai come erano quei tempi sicuramente nonno te ne avrà parlato, comunque stavo sulla mia bici evitando tutte le buche come una campionessa di ciclismo, ero la più brava! Arrivai al centro del mio paesino tutta intera senza una macchia a prendere il pane e le uova, avevamo il pollaio ma quelle uova le vendevamo, allora andavo da un signore tanto gentile che mi dava le uova gratis se gli facevo qualche consegna, però quel giorno non c'era il signore ma il figlio> avvicinandosi le ha detto < Un bel ragazzo alto, biondo ed occhi castani, un vero don Giovanni tutte gli andavano dietro.> spezzò il racconto dando un morso al panino <Ma lui andava dietro a me, allora prima di dirgli di si per l'appuntamento lo feci rosicare un po'. Anche noi al nostro terzo appuntamento facemmo un intaglio del genere.> Sarà rimase un po' delusa dal fatto che la nonna non le avesse mai detto nulla di come avesse incontrato suo nonno ma era felice che finalmente si fosse decisa a farlo.
Passarono il pomeriggio a parlare di ragazzi, Sara si era totalmente dimenticata di essere in quel posto e che dopo una settimana sarebbe cominciato il capitolo più importante della sua vita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 23, 2023 ⏰

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