Althea Pov's
Era una giornata come tutte le altre, stavo aiutando i miei genitori con le pratiche lavorative, non avrei mai pensato che quella sarebbe stata l'ultima volta che li avrei visti.
Mamma: Tesoro, a che punto stai con la contabilità? vedi di finire in fretta, più tardi arriverà il tuo amico d'infanzia.
Althea: Sì Madre
La conversazione venne interrotta dall'entrata di mio padre e di mio fratello gemello, Sylan.
Io e Sylan eravamo i soliti gemelli inseparabili, passavamo del tempo insieme tra dolore e goffaggine.
Mio fratello a causa del mio essere ECCESSIVAMENTE distratta e goffa tendeva ad avere gli occhi puntati su di me almeno il 70% della giornata.
Mamma: ALTHEA ATTENTA!
Sobbalzai notando il foglio ormai tutto imbrattato di inchiostro nero, tutto il mio lavoro -come sempre- era appena stato rovinato dalla mia distrazione.
Un sospiro di gruppo da parte dei miei familiari fece spazio per la stanza.
Scoppiai subito in lacrime, avevo appena rovinato il lavoro di una nottata intera di mio padre.
Mio fratello venne da dietro accarezzandomi i capelli dolcemente.
Sylan: Tranquilla Althea, lo rifaremo da capo.
Althea: ci abbiamo messo tutta la nottata per farlo! Dovevo solo timbrarlo...
Mamma: Althea come dobbiamo fare con te?
Papà: Che ne dici di fare una pausa? Ci penseremo noi qui a finire, tranquilla, già è tanto quello che fai. Devi anche prepararti per l'arrivo del tuo amico, no? Il signorino Serioze non sarà affatto contento di vederti in questo stato...
Mio padre mi fece notare che avevo un'aspetto alquanto discutibile, non dormivo da almeno 2 giorni, ero stramortita, però avrei preferito andare alla gogna piuttosto che lasciare ai miei tutto il lavoro pesante.
Mi alzai e annuii leggermente, non volevo deludere le aspettative di nessuno, specialmente quelle di mio padre, già era tanto che aveva una mentalità abbastanza aperta e aveva concesso a me e a mia madre di farci fare del lavoro da "Uomini".
Lasciai la scrivania uscendo dalla stanza, ero di nuovo sull'orlo delle lacrime ma non potevo rovinare ancora di più il mio aspetto.
Dopo essere salita in camera mia a farmi preparare dalle domestiche, mi diressi verso il giardino fuori casa mia, verso il MIO giardino, l'unico posto in cui potevo sentirmi in pace con me stessa.
Presi dei fiori, nello specifico delle margherite e iniziai a crearci su una coroncina.
Althea: Chissà quanto sarà cresciuto Serioze, è da anni che non ci vediamo... magari ha una testa abbastanza grande, mah...
Notai dal giardino una persona sulla cinquantina che venne accolto dalle domestiche all'interno della villa, sicuramente era uno dei vari colleghi di mio padre.
Ripresi il mio lavoro mentre varie farfalle si appoggiarono su di me e su di essa, un boato proveniente dalla città fece volare via le farfalle facendomi scattare all'impiedi. Indossai velocemente la coroncina e con fatica mi arrampicai sopra un'albero per controllare la città.
Delle enormi nubi di fumo nero la circondavano insieme ad enormi fiamme, allarmata caddi dall'albero slogandomi la caviglia, il mio unico pensiero in quel momento era avvisare la mia famiglia.
Mi alzai a fatica da terra zoppicando per il dolore atroce che stavo provando in quel momento mentre mi dirigevo all'interno dalla villa.
Appena varcai la soglia della porta d'ingresso sentii tre spari provenienti dallo studio di mio padre, le domestiche erano come sparite dal nulla.
Iniziai a provare un senso di paura mentre di corsa con fatica entrai nello studio, assistendo ad una scena raccapricciante. I miei genitori e mio fratello erano stati feriti, senza pensarci più di due volte mi precipitai da loro, non notando l'uomo che dietro di me ormai mi stava puntando.
Iniziò ad entrare del fumo all'interno della stanza che cominciò a farmi tossire.
Althea: MADRE! PADRE! SYLAN!!
In quel momento non sapevo da chi dirigermi, mi accasciai sulle mie ginocchia iniziando a piangere dal terrore e dalla disperazione.
Nell'arco di 5 minuti non si capii più nulla, si sentirono altri spari, notando troppo tardi che mio fratello si era beccato altre due pallottole sul corpo e l'uomo era fuggito.
Presi mio fratello fra le braccia cercando di farlo rimanere sveglio.
Althea: Sylan... Vi prego non lasciatemi da sola!
Mio fratello mi guardò con le lacrime agli occhi e poi fece un sospiro.
Da lì smise di respirare mi girai verso i miei genitori, per loro era lo stesso, nel mentre il fumo iniziava ad incentificarsi sempre di più. Zoppicai verso l'esterno per riuscire a salvarmi, la villa stava prendendo fuoco. Iniziai a correre via dalla villa e come istinto andai verso la città ma lì trovai tutto fuorchè l'aiuto di qualcuno. Quelle fiamme facevano di una paura assurda, le urla agonizzanti, i pianti delle persone e dei bambini.
La città in quel momento non era un posto sicuro.
Corsi verso la foresta a più non posso cadendo di peso a terra, il piede stava tendendo al colore viola, le mie mani erano sporche di sangue, quel colore rosso era così carico sulla mia pelle pallida, sul mio viso e sui miei capelli bianchi.
Iniziai a strisciare a terra cercando di farmi forza fallendo miseramente, riuscii ad avvicinarmi ad un lago, dopodichè svenni con il suono dell'acqua che mi fece compagnia durante il sonno.
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Innamorata dei Qetesi
FanfictionAmbientato nel 1865 dell'impero britannico. Una ragazza di 23 anni di nome Althea Bluerose a causa di un incendio scappa dalla sua città dirigendosi verso la foresta, tra stanchezza e terrore perde conoscenza vicino ad un lago dove poi al suo risveg...