PARTE 1/2

276 20 6
                                    

(NARRATORE ESTERNO)

Il rapporto che c'era tra quei due era indubbiamente indescrivibile.

Era qualcosa che non si poteva descrivere perché molto meglio delle parole, andava oltre persino del sentimento stesso che provavano l'uno verso l'altro.

Il loro amore era più di una semplice sensazione e loro due erano diventati pazzi, l'uno dell'altro.

...

Harry detestava ammetterlo, ma svegliarsi la mattina con Louis che lo abbracciava da dietro era tutto ciò che necessitava per vivere in pace con sé stesso.

Al momento si trovavano nella loro stanza d'albergo che Paul aveva gentilmente prenotato ai ragazzi la sera prima.

Erano abituati a suite d'hotel a cinque stelle e cene in ristoranti stellati, tuttavia, a causa di un imprevisto, la prenotazione era saltata e i ragazzi avevano dovuto dormire una nottata nel loro tourbus mentre Paul chiudeva una telefonata dietro l'altra per sentire tutti gli alberghi della zona.

E ci riuscì!

Dio, quell'uomo non era una guardia del corpo, ma un vero e proprio baby sitter.

Certe volte i ragazzi lo tiravano pazzo: Niall che stanco si fece portare in braccio... Harry e Zayn che scappavano dovunque solo per fare i cretini... Louis e Liam che avevano improvvisato una partita di calcio fuori dall'aeroporto di Miami...

Insomma, non era un lavoro semplice gestire cinque bambini di diciannove (Zayn e Niall) e vent'anni (Liam e Louis) o nel caso di Harry diciotto perchè si sapeva che era il più piccolino).

Tutti questi ricordi erano impressi nelle loro menti e indelebili, non se ne sarebbero mai andati via.

Ad ogni modo, fu il ricciolino a svegliarsi per primo quella mattina, stropicciando leggermente gli occhi e stirandosi i muscoli sul letto.

Non si alzò e nemmeno si prese la briga di vestirsi, dopotutto era ancora molto presto e... diciamocelo: Harry non si sarebbe mosso di un millimetro fino a quando Louis non gli avesse dato il bacio del buongiorno.

Per questo motivo, Harry alzò solo leggermente la schiena e si mise leggermente seduto, appoggiandosi al cuscino che posò dietro di lui.

Guardò il suo fidanzato dormire beato come un angelo, probabilmente ancora stanco dalla sera prima.

E che serata...

Sul palco erano stati a dir poco fenomenali e i fan li avevano accolti con grandissimo entusiasmo.

Peccato solo che il loro management avesse proibito ad Harry e Louis di avvicinarsi, anzi, avevano persino imposto delle nuove regole a dir poco assurde, per citarne qualcuna:

1. Stare ad almeno cinque metri di distanza l'uno dall'altro (il che era impossibile se si pensava che il palco non era sempre poi così grande, eh).

2. Non lanciarsi occhiatine che avrebbero potuto fare insospettire i fan.

3. Dormire in camere d'hotel separate e prenotarne sempre sei (c'era anche Paul) per evitare che lo staff di vari hotel potesse mettere in giro delle voci (cosa assurda perché tuttə noi sapevamo bene dentro di noi che i due non usavano di certo le suite a cinque stelle per dormire da soli).

4. Mai cambiare le parole dei testi per lanciare frecciatine (a proposito di questa regola... Simon era stato costretto ad introdurla quando Harry un giorno cantò davanti a trentamila persone "I'm on my knees for Lou" oppure quando dopo una litigata a causa della gelosia Louis aveva cantato "cause I can love you more than Stan" che era un tizio che ci provava con Harry).

𝐀𝐥𝐰𝐚𝐲𝐬 𝐁𝐞 𝐌𝐲 𝐁𝐚𝐛𝐲 | 𝓛𝓪𝓻𝓻𝔂 𝓢𝓽𝔂𝓵𝓲𝓷𝓼𝓸𝓷 | 𝚘𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora