Capitolo 2

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Mi sento completamente impotente, stanca e l'unica soluzione possibile che riesco a raggiungere è quella di buttarsi dal dirupo, così da evitare di legarmi ad un mostro. Inizio a camminare lentamente indietro, guardandolo negli occhi che, improvvisamente rossi, mi accecano e attirano dandomi un senso di calore e tranquillità. Ed è proprio grazie a questa piacevole illusione che lui riesce ad avvicinarsi ed ingabbiarmi tra le sue enormi braccia.

Mi annusa e con un affannoso ringhio mi reclama

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Mi annusa e con un affannoso ringhio mi reclama.

James: "Profumi di miele, come ti chiami, honey?"

Io, tremante e confusa gli rispondo
"Mi chimo Cherì" - e in un impeto di rabbia e coraggio -" non sarò mai tua, mostro di un cane", ma nell'udire il suono di quelle parole i suoi occhi diventano neri come la pece. Travolto dall'ira si avvicina e mi azzanna il collo, marchiandomi e legandomi a lui.
Cerco di allontanarlo, spingendolo con le braccia ma ciò risulta inutile e peggiora la situazione facendoci cadere a terra. Lui si siede a cavalcioni su di me e inizia a leccare il mio collo ferito, dandomi sollievo e allo stesso tempo nausea, cerco di allontanarlo e testando il terreno trovo una grossa pietra che gli scaglio contro, tramortendolo al suolo. Mi alzo, e sempre con la pietra lo colpisco più volte sul petto -con tutta la rabbia che ho in corpo- tanto da far fuoriuscire una generosa quantità di sangue. Svegliandomi dal mio stato d'ira, ricoperta dal suo sangue mi allontano e cado nel vuoto del burrone.

La Maledizione Della Luna RossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora