Capitolo 3.

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Il giorno seguente.

'Stai scherzando.' Disse Zoe incredula.
'Lo vorrei tanto.' Abbassai lo sguardo sulle mie mani mentre un sospiro profondo cadeva dalle mie labbra.

Dall'espressione che aveva Josh in volto capii che era perso nei suoi pensieri.

'Bene, cos'hai in mente di fare?' Mi chiese Zoe.
Lei era seduta accanto a me sul letto, entrambe le nostre schiene erano appoggiate alla spalliera.
'Non posso fare molto, sa dove abito.'
La porta della mia camera si aprii lasciando passare Luke, il quale si abbassò per sciogliere i lacci prima di togliersi le scarpe.

'Scusate, sono in ritardo, che mi sono perso?' Mi guardò in attesa di una risposta, ma fu Josh a parlare.
'Louis sta venendo stalkerato da uno estremamente affascinante ma allo stesso tempo spaventoso ragazzo, il quale l'ha seguito a casa, l'ha visto in mutande e si è fatto trovare nella cucina il giorno seguente, per non parlare del fatto che è diventato quasi il migliore amico di sua madre.' Spiegò Josh.
Gli occhi di Luke si spalancarono, mentre il suo sguardo vagò da un viso all'altro.

'Oh e deve uscire con lui questa sera.' Concluse Josh.
'C-cosa?' Scosse la testa cercando di assimilare tutto ciò che le era stato detto. Ci fu silenzio per qualche secondo.
'Harry ti ha seguita fino casa? Sapevo che saremmo dovuti rimanere con te ieri notte!' Luke alzò le braccia all'aria.
'Non puoi semplicemente dirgli di no?' Chiese Zoe.
'Ma sa dove abito ora. E inoltre, conosciamo tutti la sua reputazione, non voglio che qualcuno a cui voglio bene si faccia male.' Disse Josh alle mie parole.
'Bene, e che mi dici riguardo al fatto che tu potresti farti male?' Disse con calma. Mi portai le mani sugli occhi, disideravo di non aver mai incotrato Harry. La situazione non sarebbe potuta essere peggiore di così. La mia mente vagava, pensando che tutto ciò non avessi nemmeno la minima idea sul dove mi avrebbe portata al nostro 'appuntamento'. In realtà utilizzavo il termine 'appuntamento' molto genericamente dal momento che non avevo alcuna intenzione di passare una serata con lui, sapendo fin troppo bene che sarebbe solo stata un'altra opportunità per lui di mettere le mani sul mio corpo. Mi chinai sulla spalla di
Zoe quando lei mi strinse tra le sue braccia.
'Andrà tutto bene.' Cercò di rassicurarmi.
Ma qualcosa nel tono che utilizzò mi fece pensare che non riusciva nemmeno a convincere se stesse con quelle parole.

***

Girovagai un po su Tumblr dal mio portatile, disteso a pancia in giù con le caviglie incrociate in aria.
Un'ondata di ansia si fece spazio nel mio corpo non appena guardai l'orologio sul comodino accanto al letto: tra non molto la tortura di vedere Harry sarebbe iniziata. Mi passai facilmente le dita tra i capelli, ancora umidi dalla doccia.

'Lou?' Mia madre mi chiamò da dietro la porta.
'Entra.' Lei apri la porta e il sorriso che aveva appena entrò scomparve quando mi vide ancora sdraiato sul letto.
'Perchè non sei ancora vestito? Harry arriverà tra poco.' Roteai gli occhi al cielo: se solo avesse saputo com'era lui in realtà... Si avvicinò al mio guardaroba, ma la bloccai velocemente. Rotolai a tentoni giù dal letto, fermandomi di fronte a lei.
'Mamma, ce la faccio da sola.' Sbuffai.
'Non metterci troppo.' Una volta che ebbe richiuso la porta della mia stanza alle sue spalle mi rigettai nuovamente sul letto, imprecando a bassa voce. Girai bruscamente la testa quando sentii il mio cellulare vibrare dietro di me.
Lo afferrai e aprii il messaggio.

Da Harry:
Ti porterò fuori a cena. Indossa qualcosa di sexy.
H x.

Non risposi, lasciando invece il cellulare sul piumone mentre aprivo l'armadio. Tirai fuori una maglietta, ritenendola carina piuttosto che sexy.
Le mie mani raggiunsero i lembi della maglietta che indossavo, ma mi fermai prima di sfilarla. Guardando fuori dalla finestra, chiusi le tende davanti ad essa.
Mi spogliai poi velocemente, gettando i vestiti a terra prima di saltellare per la stanza infilando i miei jeans stretti.

Presi un respiro profondo che si trasformò in un sospiro.
'Merda.' Sobbalzai quando sentii il mio cellulare vibrare di nuovo. Mandai giù il groppo in gola mentre chiudevo le dita intorno ad esso, afferrandolo.

Da Josh:
Stai attenta, io e gli altri ti stiamo pensando. Xx.

Un piccolo si aprii sul mio volto alla consapevolezza che loro erano lì per me. Posai il cellulare nella tasca dei pantaloni, poi diedi un'occhiata all'orologio: Harry sarebbe arrivato in 10 minuti, e improvvisamente mi sentii come se avessi il cuore in gola.
Odiamo tutto ciò. Era come aspettare di dover fare un esame o stare seduto nell'ufficio di un medico sapendo di dover fare un iniezione. Drizzai le orecchi non appena sentii una macchina fermarsi all'esterno. Mi affrettai a raggiungere la finestra, guardando fuori da dietro le tende: Harry scese dalla grande automobile prima di chiudersi la portiera alle spalle. Afferrai la felpa dal mio guardaroba.
Infilai le mie solite vans nere e aprii la porta della mia camera: prima o poi tutto ciò sarebbe finito tutto questo incubo.

'Louis! Harry è qui!'
'Va bene!' Sbottai.
Non volevo sembrare scorbutico, ma tutta questa situazione mi stava prendendo fin troppo. Con riluttanza, scesi le scale trivando mia madre in piedi nel salone che mi aspettava.
'Sei adorabile.' Sorrise.
'Grazie mamma.'

Entrambe le nostre teste si voltarono nella direzione da chi proveniva la bussata. Mi diede un bacio sulla guancia prima di spingermi delicatamente verso la porta d'ingresso.
Mi voltai giusto in tempo per vederla sparire, lasciandomi da sola nell'ingresso. Presi un respiro profondo, cercando di prepararmi. Non fu granchè d'aiuto, comunque; non credo che ogni tipo si preparazione avrebbe potuto aiutato in quel momento. La mano tremante afferrò la manigli; aprii la porta trovandomi di fronte una figura alta, con delle fossette che incorniciavano il sorriso che si allargò sul suo volto.

'Ciao, bellissimo.'

Dark||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora