"Io cantai l'eterna Notte e il Caos.
E la celeste musa mi erudì
nella perigliosa mia discesa e salita"- JHON MILTON, Il Paradiso Perduto.
E fu così che dalla costola di Adamo nacque lei, Lilith. L'origine del male e delle tenebre.Quel che era certo, era che nessuno si aspettava tanta disobbedienza da parte sua. Fu in questo modo che la storia di Lilith iniziò, con un semplice aggettivo. Ella era lo specchio della bellezza e, oh sì, lo sapeva. Non era ingenua. I capelli lunghi e rossi come i papaveri circondavano un visino ovale, facendo risaltare l'oceano azzurro presente nelle iridi e la bocca carnosa simile ad un petalo di rosa; mentre il suo corpo rasentava una magrezza sana e piena di curve al posto giusto, cui era sempre nudo.
― Lilith, vieni qua.Coricati con me. ― A parlare fu Adamo, il suo uomo. Il suo dominatore. I piedi della giovane donna si mossero in direzione del marito, lasciando che i fili d'erba del Giardino dell'Eden s'insinuassero tra le dita, stendendosi poi di fianco a lui. Adamo quasi non le lasciò il tempo di fare quell'azione che subito si mise sopra di lei, pronto a dominare quel corpo fragile. E Lilith acconsentì con malavoglia: stese le braccia lungo l'erba inerme e si fece riempire bruscamente dal sesso del dominatore. Una. Due. Tre volte. Fino a quando Adamo non si stancò di lei e la mandò a raccogliere le bacche. Per una volta era contenta di far qualcosa che non aveva a che fare lo stare con Adamo. O per meglio dire, sotto. Raccolse quante più bacche poteva, incappandosi in una velenosa. La prese con la mano sinistra e la staccò dalla pianta, un malsano pensiero già si formava nella sua mente: avrebbe potuto mischiarla tra le bacche che avrebbe dato ad Adamo, e forse così, si sarebbe liberata dell'uomo. Ma no, non lo fece. Lui l'avrebbe punita, ne era certa. Buttò via il frutto avvelenato. S'incamminò nuovamente verso quella che Adamo chiamava "casa" e che lei chiamava "prigione", trovandolo intento ad ammaestrare un giovane ghepardo. Posò le bacche sul tavolo in legno fabbricato da Adamo e con voce monotona disse: ― Mio dolce marito, il cibo offertoci dal Signore è in tavola. Prego, saziati.― Adamo legò l'animale ad un albero facendo un cappio saldo al tronco e si sedette a tavola, abbuffandosi delle bacche raccolte dalla moglie. Senza farsi vedere, Lilith, fece una faccia orripilata. Adamo non le chiese se volesse favorire, fortunatamente la donna ne aveva mangiata qualcuna prima di rincasare. Anche quella notte Adamo usò il corpo di Lilith e così fece per tante altre, fino a quando, un giorno, si stancò e si ribellò al marito. Non era fatta per obbedire, non le sembrava giusto. Perché lui poteva dominare e lei no? Perché lui poteva saziare lo stomaco e lei no? Vi erano così tante domande e nessuna risposta sensata nella testa di Lilith che si stancò. Dopo aver pronunciato il nome di Dio, scappò via, lontano da Adamo e tutto ciò che lo riguardava. Finalmente si sentì libera di essere.I giorni che passò in perfetta solitudini erano infiniti, sempre pieni di nuove sorprese. Agli occhi di Lilith la libertà sembrava affascinante, bella, avventurosa. Qualcosa di inspiegabile persino a parole. Erano finiti i tempi in cui si sentiva come quel povero ghepardo legato ad un albero. Sorrise debolmente, Lilith belle labbra. Un giorno, vicino alle sponde del Mar Rosso, insoddisfatta sessualmente, trovò un gruppo di figure dall'aspetto strano. Alcune di esse avevano persino delle corna sopra al capo, altre - invece - sembravo proprio delle capre. Quelle entità diaboliche dissero alla giovane Lilith che il loro aspetto così diverso dal suo era dovuto al fatto che erano creature del Male, ma che avrebbero potuto esaudire tutti i suoi piaceri sessuali. Fu così che Lilith si congiunse carnalmente a loro, scottandosi la pelle in ogni punto possibile. Dopotutto era così che doveva essere l'Inferno. Caldo. Bruciante. Infiammato da lingue di fuoco danzanti. Bello. Adamo chiese al Signore Iddio di riportare la donna da lui, voleva di nuovo che fosse sua. Ma lei era di tutti quelli che la soddisfavano.Lilith rifiutò la richiesta da parte dei tre angeli - Senoy, Sansenoy e Semangelof- incaricati a riprenderla e questi la minacciarono di morte se non fosse tornata da Adamo, ma l'arguzia di Lilith andava ben oltre quelle parole: Dio l'aveva creata per essere immortale. E poi gli fece notare, con una gentilezza troppo forzata, che preferiva di gran lunga la compagnia dei demoni a quella dell'ex marito. Non avendo molti argomenti da affrontare, gli angeli se ne andarono, lasciando che la vita di Lilith avesse un vero inizio. Nel corso dei millenni la prima donna passata al lato oscuro, prese l'abitudine di andare a letto con i bambini non ancora circoncisi e di succhiarne il sangue, uccidendoli. La cosa non piacque ad Adamo ed Eva e né tanto meno alle entità superiori benigne, le quali dovettero scendere ad accordi con la giovane donna demone: non avrebbe toccato i bambini solo se avessero portato una protezione con il nome dei tre angeli.
Anno 2015.
Lilith sorrise e guardò l'uomo che sfogliava il libro seduto su una poltroncina in pelle nera, si avvicinò e con un tono di voce estremamente sensuale, disse: ― Dovresti essere laggiù a comandare il circolo dei lussuriosi ― indicò fuori dalla finestra dove fuoco e fiamme erano il paesaggio predominante. Poi prese il libro tra le mani del demone e lesse le parole sottoforma di disegni sulla copertina: "Lilith". ― Perché mai dovresti leggere un libro sul mio conto, Eyan? Puoi avermi quando vuoi, lo sai.. E soprattutto, puoi chiedere. ― continuò Lilith poco dopo. Il demone rimase in silenzio, ma si alzò dalla sua postazione e raggiunse la donna. Le cinse i fianchi e le carezzò i capelli neri tinti racchiusi in una semplice coda alta, poi le prese il viso tra le mani e la baciò con ardore, con passione, con lussuria. Lilith si staccò dalle labbra di Eyan qualche istante dopo, ancora ansimante. ― Voglio che mi porti la ragazza. Ho bisogno del corpo di Faye Adler. ― aggiunse poi con uno scatto della mano sinistra ―Ed ora va', sparisci dalla mia vista. ― Eyan annuì con il capo e si diresse verso la porta, lasciando la donna sola nella Biblioteca. ― Sempre come tu desideri, Lilith. ― borbotto tra sé e sé il demone, ritornando nel calore soffocante dell'Inferno.
STAI LEGGENDO
Luxuria.||D.G.
ParanormalStoria già pubblicata con un account diverso, ma modificata quasi completamente in questo. Spero vi piaccia! :) || A breve la trama..