Prologo.✨

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HARRY POV.
INIZIO FLASHBACK.

"Forza ragazzi, il falò è pronto! Venite qui!". Stan aveva appena finito di accendere il fuoco per il piccolo falò e tutti noi ci chiedevamo come avesse fatto in un lasso ti tempo che comprendeva 5 minuti. Pazzesco. Ma Stan era Stan e tutti sapevano quanto fosse in gamba. Io per primo, dato che dall'asilo fino ad ora che abbiamo 17 anni , non ci siamo mai separati. Non è solo il mio migliore amico, per me è un fratello.

Un urlo più forte degli altri di Josh mi risvegliò dai miei pensieri affettuosi e decisamente poco mascolini. Se solo qualcuno di loro avesse saputo leggere la mente, sarei stato fregato.

In ogni caso, presi del cibo e mi incamminai dagli altri.

Ed eccoli lì; Stan, Josh, Ellie, Jade, Carly, e Niall.

Niall che si era alzato in un nano secondo e si era ormai avventato sul povero cibo che tenevo fra le mani. Poco violento mi dicevano.
Ma dopotutto sapevamo che Niall era un San Bernardo.

Si, proprio i cani. Era rumoroso, vivace, giocherellone, mangione, ma incredibilmente amabile. Tenero ed amabile,già. Poteva combinare il peggior casino che lo perdoneresti comunque, in ogni caso. Insomma, non puoi resistere a quel faccino.

Ellie propose di giocare a "obbligo o verità" ed a tutti tantomeno Josh scappò una sospettosa risatina. Insomma, si sa cosa succede quando dei 17enni giocano ad un'attività per bambini. Ma nessuno se ne preoccupò, perchè dopotutto eravamo amici, e qualche richiesta imbarazzante, non avrebbe rovinato il nostro rapporto.

O forse sì.

La prima volta la bottiglia si fermò dinanzi a Niall che fu "costretto" a mangiare 3 pizze alla cipolla (non che gli dispiacesse) , poi toccò a Carly confessare per chi avesse una cotta, ed essere io la risposta non mi sorprese affatto,anzi. Non mi fece nè caldo nè freddo. E quando poi toccò a me, inutile dire che mi mandarono nella roulotte in cui dormivamo, con Ellie. Ed inutile dire, anche che ci fu solo un casto scambio di baci. Casto,si; ma aggiungerei vuoto. Forse era colpa del rossetto fucsia decisamente scadente che si mischiò col mio fresco alito di menta, ma beh io le farfalle nello stomaco non le sentii. Non che mi avesse fatto schifo, mi era piaciuto, ma non avevo sentito niente. Semplice. O forse no.

Dopo circa un quarto d'ora tornammo dagli altri, e non mi stupii nel trovare un Josh intento a slacciare il regiseno di Ellie. Quella ragazza sapeva ciò che voleva, e come otteberlo.

Quando la bottiglia si poi fermò sul mio migliore amico, fui proprio ad obbligargli di bere un'intera bottiglia di alcolici. Dopotutto non oppose resistenza, segno che la cosa non gli dispiaceva. E poi, conoscevo Stan come le mie tasche e sapevo che un pò di innocente alcool non gli avrebbe fatto male.

Mi sbagliavo."

Fine Flaschback.
Fine Harry POV.

Di quella sera Harry non potrà mai dimenticare nemmeno un istante. Quella serata che doveva essere semplicemente l'inizio della di un'estate, per lui è stato l'inizio del periedo più brutto di tutta la sua vita.

Quella sera Stan, dopo aver bevuto lo ha baciato. È stato un bacio voglioso, stremato; un bacio deciso. Come se fosse voluto da sempre. Un bacio, che a quanto pare è piaciuto ad entrambi. Ma solo uno di loro ha cercato di capire. Solo Harry si è domandato perchè gli fosse piaciuta la lingua del suo migliore dentro la sua bocca. Solo Harry, si è comportato da uomo ed ha affrontato Stan. E Stan? Dov' era Stan quando un piccolo e timido Harry di 15 anni piangeva da mattina a sera?

Stan, semplicemente, non c'era. Stan lo ha ignorato. Lui ha ignorato Harry ed il suo cuore che da quella sera, e da circa 2 anni, non aveva smesso di battere ad un suono che assomigliava tanto al nome -harry-.

Ma Harry insisteva, per lui un "ero solo ubriaco,haz", non bastava più. Anche il suo cuore aveva iniziato a battere, e non ne poteva più. Che gli piacessero davvero i ragazzi, oppure era Stansessuale?. Harry ha sempre pensato che si possa anche essere etero, e poi scoprire che la propria anima gemella sia una persona del tuo stesso sesso. Continuando, però, a provare attrazione per il sesso opposto.

Era un ragionamento decisamente ambiguo, ma per il riccio, aveva la sua logica.

Una logica piuttosto strana, ma per lui aveva senso. Ora più che mai.

Aveva passato settimane stalkerando il suo migliore amico, cercando di capirci qualcosa, fin quando Stan (esausto) non uccise Harry. Okay, non letteralmente. Non prese un pugnale e gli trafisse la gola. Qualcosa glielo trafisse, ma era il cuore e la dignità di Harry.

Stan scrisse una lettera al padre di Harry, "accusando" il figlio di essere un frocio e consigliò all'uomo di star attento a chi il suo bambino andava limonando in giro.

James Styles, ne fu disgustato. E non sa se più per il fatto di aver cresciuto un figlio omosessuale o se per il fatto che avesse trovato qualcuno come lui. Non bastarono i pianti, le suppliche, le innumerevoli spiegazioni di Harry. Suo padre James non ebbe pudore, ed Harry aggiungerebbe non ebbe le palle nel buttarlo fuori di casa, vantandosene per giunta coi suoi amici.

Harry non sapeva che l'autore della lettera era Stan, o forse era il suo cuore che non voleva vederci chiaro.

E così, quando egli si presentò a casa di Stan in una supplica d'aiuto, il migliore amico gli chiuse la porta in faccia. Ancora una volta scelse se stesso piuttosto che Harry. E non ebbe ripensamenti nell'informare tutta Holmes Chapel di quanto Harry Styles fosse un gay senza scrupoli che violenta adolescenti. Al solo udire quelle parole egli non poteva non provare disgusto. Ma non lo stesso disgusto che provava suo padre. No. Il suo era disgusto per essersi fidato di Stan. Il duo era disgusto verso suo padre, colui che non lo aveva ascoltato. Il suo era disgusto verso sè stesso. Se stesso che si stava forse innammorando del suo ex migliore amico.

Ed Harry, non potè fare altro che chiamare le uniche due persone che per lui c'erano sempre state.

Sua madre e sua sorella Gemma.

Da quando i suoi genitori si erano separati, Harry aveva prefirito restare con suo padre, ed oltre allo stupendo rapporto che i due avevano una delle ragioni che aveva spinto Harry a restare ad Holmes Chapel era stato Stan. Non sopportava di perdere la sua amicizia.

Ma ora Stan lo aveva abbandonato. Suo padre lo aveva ripudiato. I suoi amici presto avrebbero fatto lo stesso.

Inoltre, avendo appena scoperto di essere omossesuale, ed essendo appena stato ignorato dal ragazzo che crede di amare, trasferirsi in una nuova città, e ricominciare da capo, non è mica male.

Da quando Gemma si è fidanzata con Zayn un certo pakistano, sua madre Anne si lamenta di essere sempre tanto sola e di volere un po di compagnia. Ed ecco un'occasione che calza a pennello!

Harry continuava a ripetersi tutto ciò, anche per indorare un pillola, e rendere il tutto un pò meno fuga e più- trasferimento dalla mamma dato che lei si sente sola-.

Così, dopo aver avvisato sua madre, e dopo averle promesso in lacrime di raccontarle tutto al suo arrivo, Harry comprò un biglietto, sola andata, direzione Liverpool.

Præcipuus.[| Larry Stylinson. |]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora