-Mmhh..okay sorella, ci penserò; mh no, non chiederò a mamma di accompagnarmi! A dopo, ciao.-
Erano solo le sette di mattina, ma Harry era sveglio già da ore. Da quando la sera prima Louis lo aveva invitato ad assistere alla partita di calcio, fremeva dall'eccitazione
Aveva faticato a chiudere occhio, immaginandosi o tte più improbabili ed imbarazzanti.Era perfino giunto a fantasticare su un Louis, versione Danny ed un Harry versione Sandy, sulle gradinate del campo; il tutto accompagnato dalle note delle così orecchiabili canzoni di Grease.
Il riccio, si tingeva di rosso solo a pensare di aver immaginato certe cose sul liscio.
Era stupito di sé stesso. E, francamente non pensava fosse un bene.Essendosi svegliato alle sei del mattino, non aveva fatto altro che attendere un orario decente per telefonare alla sua amata sorella ed accordarsi per andare al grande match.
Sfortunatamente, Gemma non voleva essere più così tanto amata, dato che gli aveva praticamente dato buca.
Il suo adorabile fidanzatino non giocava stavolta ed avevano deciso di andare in vacanza per un weekend al lago.
Che poi, al lago?Quale cavolo di persona mentalmente sana avrebbe mai acconsentito ad andare a farsi una vacanza al lago? L'acqua putrida, sporca e fredda; animali e vegetazione a volontà. Solo a pensarci, ad Harry, veniva il voltastomaco.
In ogni caso ora non aveva più nessuno con cui andare a vedere la partita del suo angelo.
Si schiaffeggiò mentalmente per aver solo pensato di chiamare Louis suo , ed angelo.Gemma, poi se ne era uscita con una grandissima idea: Harry sarebbe potuto andare alla partita con sua madre; come se avesse undici anni ed andasse in giro con la mammina, quasi fosse la sua migliore amica. Ed, okay, probabilmente era davvero la sua migliore, unica, amica, ma spifferarlo a tutta Liverpool non era di certo una delle sue priorità.
Inoltre alla partita, ci sarebbero potuti essere i suoi nuovi compagni di scuola e non ci teneva a farsi affibbiare il titolo di "quello nuovo = lo sfigato". Assolutamente no.
Non che si vergognasse di sua madre, però. Anzi, Anne era frizzante e giovanile, sempre con la battuta pronta, ma era pur sempre sua madre. E non era un buon biglietto da visita se voleva entrare a far parte del gruppo dei "popolari".
Ed, okay, detta così sembrava una puntata de "Il mondo di Patty"(( serie tivù che tra l'altro Harry adorava, e non si spiegava davvero il perché.)).Triste, ma vero.
Doveva dimostrarsi autonomo ed indipendente, anche per far si che nessuno pensasse di potersi prendere gioco di lui come aveva fatto Stan.
Già.Quella era la sua missione.
Non avrebbe più sofferto. Nessuno lo avrebbe più preso per i fondelli. Si sarebbe fatto dei nuovi amici, ed avrebbe ricominciato a vivere.Magari con Louis.
Già, magari.*
-Harry, senti ho saputo che Gemma e Zay non verranno alla partita e..ehm, ti andrebbe di venire con la mia ragazza Christina? Vorrei davvero che tu fossi lì.-
A Louis era costato tanto chiedere ad Harry di venire con Tina; voleva che si sentisse a suo agio al match ed avrebbe decisamente preferito che sarebbe venuto con qualcuno di cui si fidasse, ma voleva davvero averlo lì con lui.
Zayn e la sua amata, gli avevano dato buca per un viaggetto romantico al lago.
Il liscio lo odiava, ma dopotutto se piaceva a loro, andava bene così.
Era felice che Zayn e Gemma passassero un po di tempo da soli, soprattutto dopo le incomprensioni a causa, sua.