L'inizio della scuola, probabilmente uno dei momenti più tristi dell'anno.
Entrò la professoressa Evans, l'insopportabile insegnate di lettere con la voce da gallina mestruata "ragazzi, come sapete quest'anno avrete gli esami..."
Mi bloccai a questa parte di discorso totalmente disinteressata. Sapevo che me la sarei cavata in un modo o nell'altro.
I privilegi di stare in ultima fila? Messaggiare con la tua migliore amica senza che nessuno ti scopra.
"Quest'anno ci sarà un nuovo ragazzo nella classe"
Le ragazze erano interessate, sopratutto le troie che aspettavano un altro malato di figa mentre i ragazzi assunsero uno sguardo annoiato.
Entrò dalla porta un ragazzo coi capelli corti bianchi, la carnagione pallida, un piccolo dilatatore è un labret. Indossava una maglietta nera, attraversata nel mezzo in obliquo da una striscia grigia scura, dei pantaloni della tuta rigorosamente neri e ai piedi delle globe simili alle mie.
Non biasimavo lo sguardo malizioso delle ragazze, era davvero bello.
"Lui è Ethan Bride" si rivolse poi al ragazzo "Spero ti troverai bene qui. Siediti vicino ad Alex là in fondo"
Pff e te pareva?
Ignorai gli sguardi assassini delle ochette e ripresi il cellulare continuando la conversazione lasciata a metà.
"Non dovresti messaggiare in classe" disse Ethan.
Già mi sta sulle palle questo qui
"Farti i cazzi tuoi?" Risposi infastidita.
Un ghigno arrogante si formò sul suo viso.
"Che minchia ridi?"
"Mi scusi" disse sarcastico.
Sospirai.
Spero lo spostino in fretta perché mi sta già altamente sul cazzo.
Suonò l'intervallo e ringraziai Dio per questo.
Mi affrettai ad uscire dalla classe e ad andare da Yumi, la mia migliore amica.
"Cos'è quella concentrazione di troverete davanti alla tua classe?"
"È arrivato un tipo nuovo"
"Sembrano che abbiano visto il sesso sceso in terra. Non le sopporto queste malate di cazzo..."
"A chi lo dici"
"Pancakes?"
"Pancakes"
Era il modo in cui io e la mia migliore amica chiamavamo il posto in cui andavamo sempre durante l'intervallo, le scale antincendio.
Arrivate Yumi prese una sigaretta e iniziò a fumarla.
La guardai male "dovresti smetterla con questa merda".
"Un giorno..."
Gliela tolsi da bocca e la buttai a terra.
"Non ti massacro solo perché sei la mia baka" disse sbuffando.
La campanella suonò, avrei dovuto sorbirmi altre ore accanto a quella testa di cazzo di Ethan...