Capitolo 1

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"STUMP" "PWAM" "PII BOM" "KATUM" "RUMBLE"
La mia vista è annebbiata dal troppo fumo provocato dai tubi rotti della caldaia, non riesco a vedere niente. I miei occhi sono lucidi e semichiusi, comincio a tossire mentre cerco di alzarmi e gattonare a malapena verso la porta.
"CIAK" apro un occhio per vedere la mia mano destra insanguinata e sposto lo sguardo in basso capendo che ho pestato pezzi di vetro.
Riprendo fiato, inspiro ed espiro mentre strizzo gli occhi e continuo. Non posso abbandonarmi qui, devo andarmene altrimenti ci rimango secco.
"BANG" "BUM BUM"  "CRABOOM"

<A tutte le unità, l'abbiamo trovato! Si trova 2km a nord dalla vostra posizione, nel cimitero di Green-Wood. Passo>
< Qui tenente Poe, ottimo lavoro. Ora prendetelo e portatelo nei sotterranei della caserma, io passerò dopo aver finito qui per fare due chiacchiere col nostro amichetto. Mi raccomando lo voglio vivo per ucciderlo con le mie mani. Passo e chiudo>

La connessione tra i walkie talkie si interrompe e l'agente Marshall ordina di avanzare e cercare di non sparare. In mezzo a quella bufera di polvere e cenere non si riesce a capire quale sia la strada giusta da percorrere senza evitare che blocchi di cemento cadano sopra di loro. Era tutto distrutto, i capannoni, i container aperti e saccheggiati, l'ufficio era ridotto in un ammasso di cemento e compensato e non si era salvato nulla. Tutto il resto era caduto in mare aperto dove si trovava l'azienda del riciclo spazzatura. Una montagna di spazzatura giaceva sulla terra ferma e nel mare e tra questa gli agenti della polizia e degli Air Force avrebbero dovuto trovare il casinista che aveva commesso questo scempio.

<L'avete trovato?> Marshall era spazientito, aveva paura che fosse scappato per l'ennesima volta e che avrebbe dovuto subire un'altra scocciante ramanzina dal cornuto Poe. Non andavano molto d'accordo, specie se il tuo capo è un nero di 2 metri che pensa di essere più intelligente di lui. Avrebbero dovuto sopprimerlo da piccolo, come si faceva un tempo quando i neri erano trattati per come era di dovere. I pensieri dell'agente si fermarono quando sentì una voce attirarlo.

<Signore, abbiamo setacciato l'intera area ma non è qui. Penso sia scappato>

"GRRRR"
<FANCULO!! FANCULO A LUI E A QUEL BASTARDO DI POE>

Gli agenti si guardarono tra di loro come se sapessero ormai del drama che faceva ogni volta che riusciva a non terminare un lavoro. Lo guardano mentre si agita nell'aria creando strane mosse e imprecando contro tutto e tutti. Quando si calma e si ricompone afferma come se tutto fosse sotto controllo portando i pochi spaghetti biondi e sudati all'indietro:
<Cercatelo..non m'importa se è scappato e può essere ovunque, NOI OGGI LO PRENDEREMO>

"HIII" "BLAM" "PUF"
Striscio sul parquet lucido ormai sporcato dal mio sangue e mi dirigo in cucina, apro il rubinetto e bevo da lì con le ginocchia a penzoloni, quando ho finito chiudo e mi butto a terra.
"AI" "inspira ed espira" mi dico nella testa, chiudo gli occhi e mi lascio andare.

"Un campo di grano, una casa all'orizzonte, un albero al centro e poi lei..Gwen. È lì sotto l'albero mentre legge un libro beatamente e io..sono qui io davanti a te, ti sto chiamando perché non mi senti?
Gwen sono io, guardami ti prego... sono Eddy, il tuo Eddy....su forza andiamo via, vieni con me ti porterò al sicuro, questa volta ti proteggerò! Gwen..perché non mi guardi? perché non prendi la mia mano?
< io sono già al sicuro, non devo più scappare e neanche tu dovrai se starai qui con me> ...Gwen.."

"AAAARGH" "HIP HIP"
Mi sveglio e mi ritrovo tra le braccia di qualcuno che singhiozza e soffoco quasi per la presa stretta.
<AAAH! aspetta mi stai facendo male spostati>
Si alza e vedo il volto di Dorothy rigato di lacrime e sta volta non cerca nemmeno di nasconderle
<COSA TI SALTA IN MENTE? SEI UN'IDIOTA, UN VERO IDIOTA. TI AVEVO DETTO DI STARE LONTANO DAI GUAI E TU INVECE TI CI BUTTI A CAPOFITTO> 
continua a piangere mentre guarda la scia di sangue che ho lasciato e da dove sgorga per poi alzarsi e prendere il kit d'emergenza nel ripostiglio.
Non dico niente, continuo a guardare il soffitto e pensare a lei mentre mi dice che è già al sicuro.
Ma come può esserlo? Come? Ma alla fine è solo un sogno..

<Sta fermo! Non ho ancora finito qui>
finisce di disinfettare le ferite più piccole e tamponarle per mettergli dei cerotti. Cerco di sopportare il bruciore che ora si trova in gran parte del mio corpo: ginocchia, braccia, torace, spalla e viso. Direi che mi sono conciato per le feste.
Dorothy non mi chiede il perché l'abbia fatto, ormai sa che nessuno mi può fermare dalle mie scelte e che continuerò a cercare la verità.

<Dorothy...Grazie>
<Ringrazia che non ho terminato metà lavoro che ti era già stato fatto perché dalla rabbia potrei divertirmi all'Allegro Chirurgo>

Rido di gusto, lei è solita fare queste battute per spezzare la tensione, credo potrebbe abbandonare
il suo lavoro di infermiera per arricchirsi come comica. Non ho mai trovato qualcuno che mi capisse tanto quanto lei e ringrazio non so chi per averla donata a me. Finisce di pulire il parquet e tutto il resto mentre io mi accascio sul divano del salotto e accendo la tv per vedere se hanno già parlato di me

<Notizia dell'ultima ora: l'azienda del riciclaggio della spazzatura è stata "spazzata via". Migliaia di rifiuti in mare e montagne di spazzatura volano grazie al vento verso le case dei palazzi lì vicini. Chi sarà stato a distruggerla e perché? Ci colleghiamo con il nostro inviato sul posto a te la par->

"DRIIN DRIIN"
Squilla il telefono di Dorothy sul tavolo del soggiorno e cerco di alzarmi per vedere chi è ma lei si fionda per prenderlo e dirmi in modo non molto cortese di farmi gli affaracci miei. Le rispondo con una linguaccia e un terzo dito e torno sul divano.
Se ripenso a quello che ho fatto nella mia vita lo rifarei senza esitare. Sia le parti dolorosi che quelle felici perché questo mi ha portato ad incontrare Dorothy e nulla e nessuno me la potrà togliere.

<Cosa? La polizia è venuta da te? Cole non dire niente, chiamo l'avvocato e arrivo>

Stacca la chiamata e si infila il cappotto nero e la sciarpa beige velocemente per poi prendere delle scartoffie e infilarle in una valigetta.

<Dove vai?>
<Vado da Cole, la polizia lo sta interrogando e ho paura che con la sua parlantina crei più danno di quello che è già stato fatto a causa tua>
<Pff Cole non dirà niente dai non può essere così scemo da farsi scappare le cose ahaha>

In quel momento ho sentito l'aria raggelarsi intorno a me e Dorothy diventare più fredda della neve.
Si fermò sul posto, davanti l'ingresso e prima di sbattere la porta dietro di sé mi disse solo:
<L'unico scemo che ha creato questo casino sei stato tu e dovresti baciarci i piedi per come ti difendiamo> "SBAM"


Ciao ragazzə, questa è la mia prima storia in assoluto che scrivo quindi scusate il disordine e se ci sono vari errori grammaticali, in caso me li fate notare e li sistemo. Ho anche adottato il glossario del fumetto per i vari rumori anche se magari non ci sta molto ma, pensavo sarebbe stato originale.
Ditemi se la storia sembra interessante o dovrei direttamente dedicarmi ad altro tipo il giardinaggio ahaha. Potete anche partecipare alla storia e suggerire come potrebbe continuare. xoxo :)))

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 15, 2023 ⏰

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