E' notte.
Ha piovuto fino a qualche minuto fa e l'odore della pioggia mi circonda.
Sono sul tetto e guardo la mia musa, l'unica che considero la mia unica vera padrona.
La Luna.
Ho vissuto così tante vite, così tante avventure, cambiando case in continuazione, ma lei è sempre stata l'unica mia costante. E' da sempre che mi guarda.
Non sono mai stato libero e notti come questa, con la Luna che mi sorride con la sua forma perfetta, sono le uniche in cui sento l'aria nei polmoni. Sono queste le notti in cui rivivo con il pensiero tutto ciò che ho passato.
Le persone comuni non credono nei miti, non credono nella magia.
La fingono con modi stupidi e insensati. Ignorano che ogni tipo di malia o stregoneria, come la chiamano loro da secoli ormai, pulsa nelle vene della terra, captata solo da pochi prescelti dal fato.
Io ho imparato ogni segreto e metodo per realizzare la magia nel modo più esatto possibile. Gli errori da non fare, le giuste dosi di qualsiasi ingrediente, andando anche contro gli antichi scritti, dei quali ho visto con i mei stessi occhi le pagine, al tempo lisce e banche come le rive dell'isola da cui vengono, mentre venivano impregnate di incantesimi.
Eppure non posso praticarla.
Potremmo, io e la mia specie, essere i migliori maghi e stregoni esistenti, ma non ci è permesso.
I miei pensieri vengono interrotti dai rumori della città che ho sotto di me. E' così frenetica, nulla a che vedere con i boschi in cui amavo stare durante il Medioevo. In quel periodo dovevamo nasconderci. Il mio padrone rischiava la pelle, mentre io sarei semplicemente passato al prossimo, aspettando la sua fine, per poi passarne a un altro.
La notte è ancora giovane, nonostante arrivi puntuale ogni giorno da millenni.
Stessa cosa per la Luna.
Sorge costante.
Segue i suoi cicli e tempi, che affascinano le persone comuni e regolano le azioni dei miei padroni.
In fondo lei non è una padrona, ma una compagna. Siamo compagni da millenni.
Sento il richiamo della mia nuova padrona. E' questo il motivo per cui sono sul tetto. Stavo aspettando un segnale.
L'ultima mia posseditrice è morta questa sera a causa di un incantesimo andato male, ma le persone comuni vedranno che è stata vittima di un attacco di cuore. Se avessi potuto praticare la magia, le avrei detto che l'incantesimo era sbagliato.
Mi sto avviando verso la mia nuova casa.
Do un ultimo sguardo alla mia musa.
Non la rivedrò per molto tempo.
In questa nuova vita che ho davanti sarà notte molte volte dentro di me, ma mai sorgerà la felicità, ovvero ciò che è per me la Luna.
Ma in fondo è questa l'unica esistenza che mi aspetta: vedere tutto, elaborare ogni cosa, ma non poter agire.
E' questa l'unica opportunità di vita che abbiamo noi gatti.