la solita routine

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Driin
Ecco che ci risiamo, un nuovo inizio, ancora una volta.
Io sono Layla, vivo a Los Angeles da sola, i miei non gli vedo ormai da un anno e mezzo, loro vivono in Italia, ed io qui; non ci sentiamo mai, siamo come sconosciuti.
Ho 17 anni, frequento il terzo anno di liceo, o meglio, oggi inizio il quarto, e sfigatamente come sempre,  devo affrontare tutto da sola.
Mi alzo dal mio comodissimo letto e corro in bagno a lavarmi, mi lavo e prendo i vestiti preparati ieri sera e lasciati sulla scrivania:la mia canottiera dei The Pretty Reckless nera e bianca, un paio di pantaloncini altrettanto neri e le mie adorate vans, indovinate il colore? Nere.
Come avrete notato adoro il nero, e già adoro anche i The Pretty Reckless, vado matta per le loro canzoni.
Esco di casa senza far nemmeno colazione, chi farebbe mai colazione da solo? Be, io no.
Prendo il mio adorissimo iphone, prendo le cuffie e faccio partire il nuovo album dei the pretty reckless.
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Arrivata davanti scuola, scendo dall'autobus, e in tanto che aspetto la campanella mi fumo la mia sigaretta.
Sento quel terribile lamento, è quella campanella tanto odiata quanto amata e decido di entrare.
Arrivo in classe e mi dirigo al mio solito posto dei tre anni precedenti, in fondo all'aula vicino alla finestra.
Amo quel posto, perché posso comodamente fissare fuori dalla finestra e vedere come cambiano le stagioni.
Non ho amici,gli unici che avevo erano Trevor e Pamel ma Trevor se n'è andato mentre Pamel ha conosciuto altre amiche e mi ha abbandanata.
La prof entra: "Buongiorno ragazzi, prendete posto e restate in silenzio. Io sono la vostra nuova professoressa di filosofia, e pretenderò molto da voi quest'anno quindi è meglio che ce la mettiate tutta fin da subito, aprite il libro a pagina 5,chi di voi sa dirmi cos'è il dolore?" Chiede la prof di Filosofia
Nessuno risponde.
"Tu! La in fondo" dice
"Chi?" Mi guardo indietro "io?"
"Sì, proprio tu. Dimmi cosa vuol dire per te la parola dolore, cosa ti trasmette e se l'hai mai provata?"
"Lei non ha sentimenti" sento dire da quelle oche delle mie compagne di classe.
Tutti, non avendomi mai conosciuta, sono partiti dal presupposto che non ho un cuore e che sono senza sentimenti.
"Ehm.."
Drinnn, ohh, la mia amata campanella, quanto ti posso amare?
"Bene..."
"Layla" dissi io.
"Bene Layla, questo sarà il tuo compito per la prossima settimana, arrivederci."
Oggi avrei finito alle 10, avevo solo due materie
Mi dirigo verso il mio armadietto già stanca e stufa.
"Ancora un'ora e ce la farai Layla" dissi tra me e me.
"Già stufa piccola?" Sento dire
Mi giro di scatto e vedo quei occhi così blu, eccolo, il ragazzo piu donnaiolo della scuola, è stato a letto con quasi tutte le ragazze di questa scuola,io no ovviamente.
"E a te che importa? Puoi levarti dal mio armadietto? " dissi spostandolo dal mio armadietto.
"Se esci con me faccio tutto quello che vuoi" disse in modo malizioso.
"Non sono e non sarò mai come quelle"  dissi indicando le ragazze in fondo che lo guardano con gli occhi a cuore.
"Tutte morirebbero per parlar con me o addirittura uscir con me, e tu no, cos'hai di diverso?" Chiese quasi disperato
"Se non ci hai fatto caso, te l'ho appena detto, ora levati che ho lezione" Dissi esausta
"A più tardi piccola"
"Ho un nome" dissi infastidita
"E se io voglio chiamarti piccola che problema c'è? " disse quasi sussurrando mentre giocava con il suo piercing vicino al labbro.
Lo guardai in cagnesco e me ne andai prendendo i libri dall'armadietto.
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Finalmente, è finita anche questa.
Esco e accendo una sigaretta mentre aspetto l'autobus, pregando Dio che non becchi Jack.
Parli del diavolo e spuntano le corna, eccolo lì con quel'oca mentre si sbaciucchiano.
Che schifo.

appera arrivata a casa,salto sul letto esausta e mi addormento.

niente è impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora