"La luna stanotte mi guarda come nessun'altra
Lascia stare, lo so che sei solo un'altra
Lascia stare, lo so che sei solo stanca
di farti da balia all'alba
Chiaro luna, sono oscuro, le tue parole sono scuse se
Muoio, divento una storia che ti sfiorerà con un goccio di vino"
~ Tanto Piove; Colla Zio——————
Ogni cosa scricchiola.
Scricchiola il pavimento del dormitorio sotto i suoi piedi, scricchiola la scala traballante della Stramberga strillante, scricchiola e oscilla pericolosamente ogni sua convinzione mentre si allontana dal castello.È un giorno come un altro, è ormai terminata ogni lezione, i corridoi della scuola nel frattempo si affollano, gli studenti chiacchierano; le voci si mischiano, si confondono e si affollano anche nella sua testa.
Assordante.
Assordante è il rumore di quei pensieri; assordante, innaturale e insopportabile è il silenzio spesso che lo divide da Sirius.
È passato solo un giorno, un solo cazzo di giorno, da quel pessimo scherzo, eppure quel muro sembra intersporsi tra loro da un'eternità.
Si sente indolenzito, le braccia pesanti, le gambe deboli mentre si avvicina al Platano picchiatore, lasciandosi alle spalle il caos delle aule; rimane solo con quello che gli affolla la mente.
Ha bisogno di silenzio.
Tende una mano verso quel nodo sul tronco grinzoso, lo preme e scivola, come un verme, in quel lungo tunnel, e da esso riaffiora in superficie come quando fuori piove e l'acqua cade, bagnando il terreno.
Ha bisogno di quiete.
I pensieri, tuttavia, gli affollano la mente; il fatto che Sirius non gli abbia detto nulla gli fa stringere forte le labbra, che sia venuto a sapere di ciò che fosse successo solamente grazie a James, dopo aver notato quei graffi ancora rossi sulle sue braccia e dopo averlo esortato a spiegargli, con insistenza, come avesse fatto a procurarseli.
Non riesce a smettere di pensare che, se solo fosse stato in se, avrebbe potuto evitare lui stesso quella scomoda e pericolosa situazione.
Ma non era in se, non era coscente, ha scoperto tutto il giorno successivo.
Se solo...Si lascia cadere, sfinito e rassegnato, su un letto sfatto, sfatto anche lui, e aspetta.
Aspetta invano che il rumore nella sua testa si attenui.
Si mette a sedere e aspetta.
Vuole staccare la testa dal frastuono che la occupa, ma nel frattempo si accontenta e aspetta.
Una gamba inizia il suo moto armonico, e si alza e si abbassa, un su e giù costante, mentre aspetta.
Si tortura le dita ormai sanguinanti, tira le pellicine e aspetta.
Sa che deve aspettare; sa chi sta aspettando.Sirius non si fa attendere.
Non appena si rende conto di essere solo tra quella massa di adolescenti sente la necessità impellente di ritrovarlo.
La sua assenza si fa sentire quasi insistentemente.
Lo cerca e si fa largo tra la folla, supera e scavalca qualche suo compagno di corso pur di portare a compimento il suo intento il prima possibile.
Si reca in dormitorio, controlla nei bagni, persino quello al terzo piano, evitando per un pelo Mirtilla, sempre piangente e malinconica, rinchiusa nel suo solito abitacolo.
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𝗖𝗿𝘂𝗺𝗯𝗹𝗶𝗻𝗴 𝗱𝗼𝘄𝗻
Fanfiction𝘢 𝘞𝘰𝘭𝘧𝘴𝘵𝘢𝘳 𝘖𝘚 post prank organizzato da Sirius verso Severus, prontamente messo in salvo da James. Tutto dal punto di vista di Remus.