La più bella storia d'amore di tutti i secoli: Will Herondale e Tessa Gray

CAPITOLO 11 - Hasta la vista!

Si svegliarono tutti dal rumore assordante del cancello che stavano spalancando.
«Che sta succedendo?» Will, con la sua velocità da Shadowhunters, era giá sceso e stava parlando con Charlotte. Tutte le persone che occupavano l'istituto iniziarono ad origliare dalle finestre.
«Non volevo svegliarvi» rispose lei, facendogli intuire le sue intenzioni.
«Te ne vai senza salutarci?»
«Mi dispiace ma sapevo come sarebbe andata a finire... Non sarei riuscita a partire.»
«E perchè mai dovresti partire? Non hai ancora finito con Tessa e non mi è arrivata nessuna notizia del fatto che qualcuno abbia protestato o abbia scatenato una rivolta per farti tornare a Idris.»
«Scusa Will, ma purtoppo qualcuno ha protestato. Si tratta di Helena, mia figlia... Vuole che io torni altrimenti minaccia di non andare più a scuola.»
«Oh, mi dispiace tantissimo per questo fatto...Ma comunque non giustifica il tuo atteggiamento!»
«Lo so, purtroppo ne sono consapevole... Posso solo dire che mi dispiace e che, se proprio insistete, rimarrò qui per un'altro paio di giorni, vi saluterò come si deve e poi ritornerò da mia figlia e, ovviamente, da Henry.»
La "folla" che ascoltava sbigottita dalle varie finestre espresse la porpria opinione.
«Per me deve tornare a Idris, può salutarci per bene adesso.» Per prima si espresse Cecily.
«Anche io, Gabriel e Sophie siamo dello stesso parere di Cecily.» Disse Gideon.
«E tu Tessa? Che ne pensi?» Chiese Will
«Io...Io penso che se la cosa sia proprio urgente debba partire adesso, o almeno il più presto possibile... Ma se la partenza si possa rimandare di qualche giorno, senza che Helena combini disastri, credo che dovrebbe rimanere qui per qualche altro giorno. Ah... Anche mia madre la pensa così.» Tessa era fatta in questo modo... Se c'era una discussione e lei doveva scegliere da che parte stare, lei decideva di stare da entrambe le parti, proprio come adesso che ha cercato di trovare una soluzione che andasse bene sia a Cecily, Gabriel, Gideon e Sophie sia che vada bene a sua madre, a lei e a Will... E, soprattutto, che vada bene a Charlotte. Will una volta le chiese per quale motivo lei faceva in questo modo e lei le aveva risposto che era perchè, facendo così, non faceva privilegiamenti e, soprattutto, non faceva star male nessuno in particolare... Proprio come se, quando 2 persone vogliono andare in 2 posti diversi e chiedono a te di decidere per loro, tu dicessi : 'per me e' indifferente, vedete voi'. In questo modo accontenteresti entrambe le parti e lasceresti a loro la scelta che per te andrà comunque bene.
«Okay, grazie Tessa per esserti espressa.» Will ricordò, come Tessa, quella conversazione e infatti le sorrise prima di rivolgersi a Lottie.
«Allora Charlotte, che cosa hai deciso di fare?»
«A questo punto credo che 2 giorni in più o 2 in meno non facciano la differenza.» Rispose lei e si avviò all'ingresso, con Will al suo fianco che le diceva una cosa tipo 'Hai visto che sono riuscito a convincerti?' e lei rispondeva 'Sei sempre riuscito a convincermi, sin da quando sei arrivato per la prima volta qui e hai varcato questa soglia'. Dopodicchè entrarono e tutti gli altri si avviarono nella sala da pranzo per la colazione.

2 GIORNI DOPO

«Allora te ne vai davvero questa volta?»
«Purtroppo si Will, e stavolta non riuscirai a farmi cambiare idea.»
«Ne sei sicura? Ho una persuasione che fa paura, è peggio di quella dei vampiri ... vabbè, lasciando stare gli scherzi, credo proprio che tu debba veramente andare... Ma quando Helena si farà più grande veniteci a trovare tutte e due così finalmente potrò vederla.»
«Sicuramente la vedrai e credo che lei già quando tornerò vorrà sapere con chi sono stata e vorrà venire qui... Comunque questo non è un addio, è un arrivederci.»
«Già, come direbbero gli Spagnoli : Hasta la vista,Charlotte.»
«Hasta la vista, Will... E salutami tutti anche se li ho già salutati e sicuramente staranno origliando ma salutameli lo stesso.»
«Stai tranquilla, te lo prometto... E un Herondale mantiene sempre le sue promesse.»