*Alice*
Era una sera di fine agosto quando successe tutto.
Alice era una normale- per quanto potesse essere normale una ragazza dislessica, iperattiva e affetta da deficit dell'attenzione che cambiava scuola almeno una volta all'anno- ragazza di 15 anni, 16 ad ottobre, viveva a Roma ed andava al liceo classico vicino casa sua, per qualche motivo era sempre stata attratta dalle civiltà antiche: greche e romane, per questo aveva scelto quel tipo di liceo malgrado i suoi "disturbi" come li definiva sua madre durante le giornaliere litigate: <<Perché si tanto fissata ad andare in quella scuola? Ad un'altra andresti molto meglio, potresti avere tutti 9 e 10 invece continui ad arrancare dietro al greco e al latino in quello stupido liceo>>.
Quella sera "stranamente" non riusciva a dormire, aveva provato di tutto: aveva letto qualche pagine del suo libro preferito, ma le lettere avevano iniziato a mischiarsi ancora prima del solito, aveva disegnato e scritto per un po' ma niente, proprio no riusciva a dormire. Era stata una strana giornata e qualcosa le diceva che non sarebbe stata l'ultima per quella settimana.
Quel pomeriggio Alice era stata aggredita in un vicolo vicino casa sua, cosa abbastanza normale se non fosse che ad aggredirla fu una donna di circa 80 anni con "mani" munite di artigli e braccia piumate come ali nere. E poi ciò che le aveva detto, in quella strana lingua che eppure aveva compreso: <<Da quanto tempo che non mangiavo un mezzosangue- ghignò -una figlia figlia del dio del mare per di più. Che prelibatezza!>>.
Fortunatamente in quel momento la fontanella all'inizio della va si era rotta, schizzando la "vecchietta" e dando ad Alice il tempo di scappare.
Con quel ricordo e mille domande la ragazza si addormentò, con la finestra aperta che si affacciava nel cortile del suo palazzo.
*Nico*
Nel frattempo un ragazzo di 16 anni era sul pontile di una barca volante diretta verso Roma. Il ragazzo aveva gli occhi segnati da profonde occhiaie e i capelli scompigliati dal vento, tutto del colore della pece, si sarebbe potuto confondere nel buio della notte se non fosse per il colore della pelle, bianca come la neve fresca, così chiara da sembrare irreale.
-Nico- gli urlò Leo del timone -avverti gli altri che stiamo arrivando, dieci minuti e siamo lì.
Il ragazzo senza dare una risposta si girò ed andò a chiamare gli altri. Bussò a tutte le porte ripetendo la stessa frase con quel suo tono sofferente: <<Stiamo per arrivare. Svegliatevi>>. In pochi minuti tutti e sette erano riuniti sul ponte (*nota dell'autrice* Frank è morto nella guerra contro Gea).
-Allora capitano Leo- scherzò Percy -fra quanto incontrerò mia sorella?
-Dovremmo sorvolare il suo appartamento più o meno- disse lanciando uno sguardo al GPS -ora.
-Cosa aspettiamo? Andiamola a prendere!- esclamò Percy, "leggermente" eccitato di conoscere la sua nuova sorella.
-Percy non possiamo piombare dentro casa sua alle 3 di notte le faremmo prendere un infarto- intervenne Annabeth, la ragazza (per fortuna figlia di Atene) di Percy.
-Ma...ma...non possiamo aspettare fino a domani- mise il broncio il ragazzo dagli occhi verdi -potremmo subire degli attacchi, e anche lei.
-Ho detto di no.
-Daaaaaaai- insisté il ragazzo.
-No!
La discussione andò avanti per parecchio tempo, ma alla fine decisero di andare quella stessa notte.
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The daughter of Poseidon
Fanfiction//NON ci sono SPOILER BOO// Alice viene svegliata in piena notte da tre ragazzi che piombano in camera sua entrando dalla finestra, i loro nomi sono: Nico, Percy e Leo. I ragazzi le dicono che è una mezzosangue, figlia di un'umana e di un dio, Posei...