Sei solo mia (capitoli 1-8)

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'Tis I, Proserpina!

Ho affilato la mia penna e il mio fioretto e sono tornata in pista più agguerrita che mai! Siete pronti ad andare all'attacco dell'ennesimo obbrobrio letterario? Ordunque, miei fedeli, è il momento di partire!

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Ho affilato la mia penna e il mio fioretto e sono tornata in pista più agguerrita che mai! Siete pronti ad andare all'attacco dell'ennesimo obbrobrio letterario? Ordunque, miei fedeli, è il momento di partire!

La storia in questione, con la quale vi prego però di NON interagire e la cui autrice vi prego di non disturbare, reca il promettente titolo di Sei solo mia. Trentun capitoli. Che la Vergine Santissima mi aiuti.

LA SINOSSI:

Clarissa una ragazza introversa.

Così, senza vaselina.

Dopo la morte della madre iniziò a frequentare le cosiddette "amicizie sbagliate", che la portarono nei guai...finché non è stata rapita dal Capo della mafia più importante. Che succederà?

Che mai potrebbe succedere, davvero? Sarà mai che codesto obbrobrio sgrammaticato batta bandiera in nome della sindrome di Stoccolma e dell'amore tossico glorificato!

Dieci punti in più a Grifondoro per quel "Capo della mafia più importante" che mi ha lasciata stordita a fissare lo schermo in preda allo sconcerto più totale.

Capitolo uno: Clarissa, dopo aver annunciato fieramente di aver bucato al primo giorno di scuola da brava capretta delle Ande ignorante qual è, parte a bomba con l'infodump con il quale veniamo a sapere che, mentre il padre è sempre via per lavoro, la madre è morta "2 anni fa" (sic).

Cliché del genitore assente e/o morto: check.

Clarissa decide di andarsene a un bar, ma fa tardi, e siccome ricordiamo che è una capretta ignorante e stupida e che questa è una Ficcyna ancora più ignorante, lei, con sprezzo dello spirito di autopreservazione, decide di tornare a casa infilando una viuzza male illuminata e perennemente appestata da loschi figuri.

Indovina chi sta per imbattersi in chi?

"Bambolina, tutta sola qui?"
Chiede, con un'aria di superiorità.
"Sono di passaggio, se permetti dovrei andare"
ma non lascia la presa del polso.
"Rimani un po' facciamo due chiacchiere e poi vai"
con un sorriso malizioso, mi guarda dalla testa ai piedi.
"Ho detto che devo andare. Ora lasciami stare"
dico agitando per far lasciare la presa del mio polso.
Lascia leggermente la presa, ma tutto in un colpo mi spinge nel muro accanto.
Emetto un piccolo urlo, che dura poco perché la sua mano mi tappa la bocca.
Comincia a palparmi il sedere, la sua mano scende e mi afferra il collo.
Sulla mia guancia scendono piccole lacrime.
Sento da dietro la sua erezione che spinge di lato del mio bel sedere.
Il suo respiro si fa sempre più affannoso che batte contro la mia pelle.
Si avvicina al mio orecchio lo morde, a piccoli morsi.
Rimango ferma immobile, finché non sento la sua mano scendere.
Ma lo blocco con la mano e riesco solamente a dire " lasciami andare... perfavore.." la mia voce trema...
Lui si ferma mi da un bacio nella guancia per poi dire
"Adesso vai. Ci vedremo molto presto Bambolina".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2023 ⏰

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Cantami o Diva dell'ira funestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora