Premessa:Ringrazio di cuore @whiteblossom16 che mi ha suggerito questo prompt e che spero di aver realizzato come lei desiderava.
Ringrazio Ilaria, che su Twitter è @TiOxBoRd, per la meravigliosa copertina che ha disegnato e per la quale ha lavorato ore e ore.
Spero che questa one shot di circa 7.000 parole sia di vostro gradimento.PS: ovviamente verso la fine c'è una mini 🔑, ma forse non dovrei nemmeno specificarlo.
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Manuel ha iniziato a sfilare all'età di 19 anni e, poi, ha trovato lavoro quasi subito come commesso da Zara, in via del Corso, presso una delle strade più trafficate di Roma.Fino a quel 16 marzo la vita di Manuel era un'esistenza monotona e piatta: ogni giorno sembrava essere uguale al precedente.
Manuel lavorava dal martedì alla domenica e, ad eccezione del lunedì che era il suo giorno libero, si svegliava alle 8:30 e, poi, si dirigeva presso il centro Zara dove lavorava da circa due anni.
Alle 12:30 aveva una pausa pranzo di circa un'ora e mezza per poi concludere il turno lavorativo alle 19:30 circa.
Quando poteva, in accordo con il proprio datore di lavoro e con i suoi colleghi, richiedeva dei permessi per andare ad alcuni eventi di moda e per poter pubblicizzare alcuni brand su importanti riviste.
Integrando il lavoro da commesso con quello di modello e fotomodello, Manuel era sempre piuttosto impegnato.
Sentimentalmente parlando aveva accumulato una serie di frequentazioni, sia con uomini che con donne, fallimentari da ogni punto di vista.
Per questo evitava con tutto sé stesso le relazioni e, di conseguenza, tutto ciò che riguardasse i sentimenti.Se c'era una cosa che Manuel desiderava così tanto nella sua vita quella era l'amore, ma la paura di soffrire, purtroppo, vinceva più di questo desiderio.
Per preservare sé stesso evitava, quindi, di lasciarsi coinvolgere emotivamente.Forse, perché fin'ora non aveva davvero incontrato qualcuno, o qualcuna, per cui ne valesse davvero la pena. Oppure, forse, perché l'amore non era destinato a lui.
Manuel aveva un passatempo piuttosto inusuale che, tuttavia, lo aiutava a far trascorrere il tempo più velocemente e a rendere le sue giornate meno monotone: amava osservare le persone.
Immaginava, spesso, le loro vite in base all'abbigliamento, al loro portamento o anche semplicemente alle loro espressioni facciali.Ogni sera, intorno alle 19:00, quando si avvicinava l'orario di chiusura, la sua attenzione veniva catturata da un ragazzo altissimo, con i capelli ricci come i suoi, che attendeva invano che il semaforo diventasse verde.
Non aveva mai visto qualcuno di così bello in tutta la sua vita.
Quel ragazzo era slanciato, elegante e sinuoso e, generalmente, indossava un lungo cappotto nero che Manuel avrebbe desiderato molto vedere ai piedi del suo letto.
Era completamente attratto da quello sconosciuto e dal suo portamento così elegante che lo contraddistingueva da qualsiasi altra persona.
Una volta, si era soffermato nel guardargli le mani e quando le aveva viste ricoperte di anelli la gola gli era improvvisamente diventata secca.
Non aveva mai visto delle mani così belle e non aveva mai desiderato così tanto avere delle mani attorno al suo collo.
Per Manuel era quasi diventato un rituale quello di aspettare le 19:00 per vedere quel ragazzo e per sognare ad occhi aperti che, un giorno, anche lui si sarebbe accorto della sua esistenza.
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Il ragazzo del semaforo
FanfictionManuel lavora da Zara e ogni sera vede un ragazzo bellissimo attendere che il semaforo diventi verde. Osservare il misterioso ragazzo del semaforo diventa per Manuel una sorta di rituale. Questo, fino a quando, un giorno le loro vite si incrocerann...