capitolo 1

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Ogni mattina mi sveglio alle 6 dove inizia la mia giornata.
Suona la sveglia, e subito mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno, precisamente al solito specchio che dopo un po' appare offuscato dalle mie lacrime guardando la mia immagine riflessa: sempre la solita storia.
nello specchio riesco ad osservare solo il nero dei miei lisci e lunghi capelli, ma il resto è come se sparisse.
Si va avanti così da circa due anni, ma non ho mai chiesto aiuto, e oltre a mio padre nessuno se ne è mai accorto, anche se nemmeno i miei genitori si importano di come io stia, di cosa faccia, di cosa mi facciano e tutto il resto delle paranoie che un genitore normale si farebbe.
In ogni caso la colpa va a me: "Aurora sei troppo scollata" "Aurora hai mangiato?" "Aurora metti apposto o non ti faccio uscire di casa" e molte altre parole che mi fanno rimanere sempre più male, soprattutto quelle per il semplice motivo che da quando ho un disturbo alimentare sono molto più magra delle altre.
Le paranoie in questo caso me le faccio io: è come se una persona nel tentativo di risolvere i problemi nella mia testa me ne abbia creati altri, come se pagasse l'affitto lì, nel mio cervello.
Voglio sempre apparire nel miglior modo possibile alle persone che mi circondano ma con scarsi risultati; l'unica cosa che mi riesce bene è fare la puttana, o meglio, far pensare alla gente che io lo sia.

A scuola è peggio che a casa mia: gente che parla di quale ragazza abbia le tette più grandi, molti vengono presi di mira dai più grossi e altri che scopano nei bagni.
Stavo andando in classe quando arriva il mio ragazzo Ryle che me lo impedisce dicendo di volermi portare in un posto.
Saliamo nella sua macchina e dopo 1 ora di auto arriviamo ad un lago stupendo dove vi era una grande tenda bianca con delle rose rosse sparse sul telo bianco posato sull'erba fresca.
Mi piaceva quel posto ma già sapevo a dove sarebbe voluto arrivare; sapete, Ryle non è uno di quei ragazzi carini gentili e dolci che tutti sognano ma uno di quelli che sarebbe felice solo dopo avergliela data.
Io non sempre gli permetto di fare quello che vuole con me ma è come se facendolo mi sentissi più apprezzata, anche se spesso quando non approvo ciò che lui vuole fare vengo bombardata di messaggi pesanti da parte sua.
per fortuna però sono molto testarda e non mi faccio mettere i piedi in testa, o almeno è quello che dico per cercare di farmi forza.

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