2°CAPITOLO

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Un assordante rumore familiare, mi svegliò dal mio mondo, fatto di sogni e unicorni, per ritornare alla schifosa realtà. La luce del sole, entrava nella mia stanza, riuscendo ad illuminare anche l'angolo più nascosto. Lasciai il mio letto, e presi un jeans stretto nero strappato sulle ginocchia e una maglia bianca lunga, con le mie amatissime converse bianche. Mi lavai, mi vestii e scesi giù per poi vedere il volto allegro di mia mamma.

"Buongiorno, tesoro." Mi disse con il suo sorriso splendente. Amo mia mamma, anche se litighiamo spesso, la considero come una migliore amica a cui posso raccontare tutto ciò che mi accade.
"Buongiorno, mamma." Dissi lasciandole un bacio sulla guancia, scappando, poi, verso la porta, visto che ero in netto ritardo. Alla prima ora avevo quella vipera della prof di matematica, che palle, mi avrebbe fatto anche la ramanzina. La odio. Impegnata a camminare velocemente non vidi un sasso e ci caddi sopra, imprecai ad alta voce, cercai di alzarmi ma mi faceva molto male il ginocchio. Continuai a parlare da sola, cercando di alzarmi, senza nessun risultato, finchè non sentì ridacchiare alle mie spalle, mi girai e alzai gli occhi al cielo, ci mancava solo lui.

"Hei Adams, com'è il marciapiede? Comodo?" Disse Logan ridendo.
"Aiutami, invece di fare lo stronzo." Dissi infuriata, con la mia solita finezza.

Lui sospirò, arreso, si abbassò alla mia altezza, piegandosi sulle ginocchia e alla fine parlò.
"Dai fa vedere." Alzò di poco il buco che avevo sul jeans e si vide un graffio abbastanza grande, da cui usciva del sangue. Tutta colpa di alcuni frammenti di vetro che si trovavano sul marciapiede.

"Ma che sfiga!" Dissi urlando, sbattendo un pugno sul marciapiede. Me ne pentì subito sentendo un dolore alla mano, maledetti pezzi di vetro!

"Ti conviene star ferma, non vorrei portarti al cimitero prima del tempo." Disse con ironia, ma anche con un pizzico di serietà.
"Dai andiamo a casa che ti disinfetto le ferite, per oggi la scuola si può anche saltare, abbiamo anche assemblea." Continuò. Giusto mi ero completamente dimenticata dell'assemblea.

"Logan..." Dissi chiamandolo. "C'è un piccolo problema, non riesco a camminare." Continuai un pò in imbarazzo.
"Dai vieni qui." Disse prendendomi in braccio, in stile sposa. Mi mise nella sua macchina e partimmo per casa sua. Dopo poco tempo, arrivammo. Mi aprì lo sportello e mi riprese in braccio, chiudendo la macchina.

"Riusci a stare un attimo in piedi da sola?" Disse incastrando i suoi occhi con i miei.
"Si tranquillo." Gli dissi, prima che mi appoggiò delicatamente a terra.

Cercò le chiavi e aprì la porta di casa...

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Ciao a tutti/e questo è il secondo capitolo spero vi piaccia.
Baci ❤

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