Can't Resist

Capitolo 1

capitolo 1
Un forte rumore mi scuote dai miei sogni su Harry Styles. Mia madre arriva in camera mia sbattendo la porta violentemente.
"Leila, è il primo giorno di scuola, non puoi fare tardi!!!"
Non riesco a connettere il cervello quindi faccio appiglio sulle mie poche forze e correndo arrivo in bagno. MI infilo i primi vestiti che trovo e mi intreccio i capelli in una crocchia disordinata. Infilo i miei occhiali  e le mie converse distrutte e, ingurgitando uno yogurt greco magro, mi fiondo alla fermata dell'autobus.

Appena arrivata a scuola mi ritrovo a guardarmi intorno con occhi assenti. Quando lo sguardo di colpo mi ricade su un ragazzo alla mia destra, che incurante della mia presenza mi sorpassa urtandomi.
Sbuffai, arrabbiata e senza accorgermene sbraitai ad alta voce:
"Che stronzo, poteva almeno chiedermi scusa!". Quando mi accorsi di aver urlato un po' troppo era ormai troppo tardi. Vidi il suo viso tendersi e la sua mascella contrarsi mentre i suoi occhi penetranti mi inchiodavano.
Le sue labbra si schiusero in una morsa: "E tu chi saresti, una mia nuova fan?"
Il suo sguardo presuntuoso mi faceva salire su tutte le furie, ma l'unica cosa che uscì dalle mie labbra fu un sommesso balbettio.
"I-Io... No-Non so neanche come ti chiami, m-ma di certo non sono una delle tue "FAN"".
"Questo lo vedremo, piccola"
"Non chiamarmi in quel modo! La piccola ha un nome: Leila, nel caso ti interessasse"
"Mi sembra il caso che tu conosca anche il mio dato che tra pochi mesi ti troverai ad urlarlo"
"Ma come ti permetti, non mi conosci nemmeno, razza di pervertito!!!!"
"Vedrai quando mi sognerai la notte, io comunque sono Aaron, dato che sei nuova sappi che è un nome che sentirai spesso qui a scuola"
"Non mi interessa, stronzo"
"Questo lo vedremo, a presto sognatrice!"

Corro in classe affannata, sono molto impaurita perché non conosco nessuno in questa scuola e la prima persona ad avermi rivolto la parola è uno stronzo di prima categoria.
Rivolgo un veloce cenno al professore e vado a sedermi nell'unico banco libero in fondo alla classe che è a fianco ad una ragazza con i capelli corti neri, che, appena mi siedo mi rivolge un tenero sorriso.
Subito si presenta: "Piacere, Allie, sei nuova per caso?"
"Ahh, finalmente una persona che mi si rivolge gentilmente.
"Ciao, sì, è il mio primo giorno di scuola, mi chiamo Leila"
"Mi sembrava infatti, non ti avevo mai vista, ti sei trasferita da poco?"
"Si, in effetti sì, sono arrivata proprio l'altro ieri dal Montana dato che mia mamma ha trovato un nuovo lavoro qui a Los Angeles"
"Beh, un bel salto eh?! Spero che ti troverai bene, anche se questa scuola vanta il fatto di il primato sui ragazzi stronzi! Loro comunque sono le mie amiche"
Una ragazza con i capelli biondi, e un sorriso (da bocchinara) stampato sul viso mi porge la mano: "Ciao, io sono Valery, ma tutti mi chiamano Val, lei è Fallon." Mi dice indicando una ragazza al suo fianco con i pantaloni di pelle, e le cuffie sulle orecchie che mi rivolge un cenno veloce per poi tornare con gli occhi rivolti al suo taccuino dove sta scrivendo.
Prima che io possa anche solo salutarla, una ragazza china sul banco lascia la penna con la quale stava scrivendo tutta concentrata e impreca da sotto i suoi occhiali: "Cristo, ragazze, non penso di essere preparata a sufficienza per la lezione del sig. Brawn"
Stupita mi ritrovo a scambiarmi uno sguardo divertito con Allie, che alza gli occhi al cielo, per poi specificare: "Lei è Lorelai, imparerai a farci l'abitudine alle sue sfuriate, ma fuori dalla scuola è simpatica dai."
"Ah, non ti preoccupare, ma è davvero così cattivo il professor Brawn?"
"E' un po' severo, stai attenta a fargli una buona impressione oppure ti ritroverai marchiata a vita. Ne sa qualcosa la nostra Lorelai"
"E poi c'è la piccola Maddy, scusala ma come vedi è indaffarata in questo momento" Indicando una ragazza con dei boccoli biondi seduta a cavalcioni sulle gambe di un ragazzo e intenta a scambiarsi effusioni senza ombra di pudore.
"Quando mai non lo è" Una voce sarcastica sembrò spuntare dalla bocca di Fallon che però non accennava ad aggiungere altro.
Le conoscevo appena ma ero grata dell'accoglienza così calorosa che mi avevano riservato. Finalmente sentivo di avere delle amiche.